Us Open interviste, S. Williams: "Sto già pensando al 19esimo Slam"

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Us Open interviste, S. Williams: “Sto già pensando al 19esimo Slam”

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TENNIS US OPEN INTERVISTE – Finale, S. Williams b. C. Wozniacki 6-3, 6-3. L’intervista del dopo partita a Serena Williams. Traduzione di Yelena Apebe

Hai conquistato il tuo 18esimo titolo Slam.
Sì, stavo cercando di ottenerlo dall’anno scorso e in realtà non pensavo che sarei riuscita a farcela. Sono felicissima.

Cosa significa per te aver raggiunto questo risultato che prima di te solo altre due giocatrici, Chris Evert e Martina Navratilova erano riuscite ad aggiudicarsi?
Significa moltissimo per me perché non avrei mai immaginato che il mio nome venisse menzionato insieme a quelli di Chris Evert e Martina Navratilova. Quando ero piccola ero solo una bambina che abitava a Compton con un sogno nel cassetto e una racchetta da tennis in mano. Non avrei mai immaginato che andasse a finire così. Ero solo all’inizio della mia carriera, poi invece ho realizzato che a lungo andare avrei potuto raggiungere questo risultato. Questo obiettivo mi è sfuggito per tre volte. Ero molto emozionata di scendere in campo e competere nuovamente per raggiungere questo traguardo.

Quest’anno US Open rappresentava l’ultima occasione per vincere un titolo Slam e, anche se non era essenziale vincerlo, penso che per te fosse importante riuscire a chiudere la stagione con un titolo Major.
Sì.

Adesso che ci sei riuscita….
Mi sento bene perché quest’anno non mi sarei mai aspettata di vincere uno Slam. E prima di questo torneo avevo anche pensato di prepararmi per l’anno prossimo lasciandomi tutto quest’anno alle spalle. Sono in imbarazzo, sono onorata e molto felice. Non so neanche cosa dire. Sono fiera di essere riuscita a vincere uno Slam quest’anno e questo mi fa sentire bene.

Congratulazioni.
Grazie.

Sei anche una studentessa modello in questo gioco. Hai parlato con eloquenza di Althea, Venus e di Billie Jean. Oggi hai detto che è incredibile per te aver raggiunto lo stesso record di Chrissie e Martina. Cosa pensi di questo? Pensi di far parte della storia del tennis? Se vuoi condividere quello che pensi con noi.
Non penso di far parte della storia di questo gioco perché sto ancora giocando. Sto già pensando a come ottenere il 19esimo (sorridendo). Perciò non ci penso molto e, come avevo già detto in precedenza, io non voglio diventare parte della storia. Voglio continuare a crescere e a giocare bene dando prova del mio miglior tennis.

Puoi parlarci di come ti sei sentita a Wimbledon, dopo essere uscita dal torneo così presto? Subito dopo volevi cercare di cambiare le cose?
Sì, dopo Wimbledon ero molto delusa perché avevo lavorato duramente. Sei ore di allenamento no stop al giorno. Dopo il torneo ho pensato che forse avrei dovuto allenarmi di meno perché i risultati non arrivavano. Forse dovevo provare a fare qualcosa di nuovo. A quel punto sono andata via per una settimana e mezza e non mi sono allenata molto. Scendevo in campo ad allenarmi, ma non per così tante ore. In quel momento ho realizzato che in realtà avevo solo bisogno di rilassarmi un po’. Mi ero messa troppa pressione addosso. Non devo caricarmi di pressione perché, come ho già detto, non devo vincere un altro titolo. Ora avrò sempre i miei 18 bracciali (sorridendo).

Hai parlato di quando eri solo una bambina di Compton con un sogno e una racchetta. Cosa sognavi di riuscire a fare in questo sport?
Vincere gli US Open. Questo era il mio sogno. Infatti, ogni volta che vinco qui a New York è sempre un momento speciale per me.

Adesso, con il tuo sesto trionfo, hai vinto questo torneo più di chiunque altro. Come ti senti a riguardo?
Mi sento benissimo. Non avrei mai pensato di vincere sei volte perché ho vinto cinque volte gli Australian Open e cinque volte Wimbledon.

Caroline ha detto che probabilmente dopo aver perso i primi tre Slam quest’anno, volevi dimostrare qualcosa a te stessa, e lo hai dimostrato nel modo in cui hai giocato quest’estate e durante gli US Open. Cosa pensi di aver dimostrato a te stessa?
Penso di aver dimostrato che posso ancora giocare molti match. Nelle ultime cinque settimane ne ho giocati molti. Penso di aver dimostrato che ogni volta che scendo in campo sono in grado di dare sempre il massimo. L’anno scorso riuscivo molto bene a farlo e quest’anno non ero in grado di farlo altrettanto bene, perciò ritrovare quella sensazione è stato bellissimo.

Vincendo gli US Open, hai dimostrato qualcos’altro a te stessa?
No. Non avevo nessuna aspettativa su questo torneo. Il mio obiettivo era riuscire a passare il terzo turno, forse il quarto, vincere qualche match insomma.

Caroline è una tennista di classe e una tua buona amica. Come è stato scendere in campo e giocare contro qualcuno a cui vuoi bene?
Non è facile, ma penso che entrambe volessimo questa vittoria. Entrambe volevamo dare il massimo. Inoltre, ho giocato molte volte anche contro Venus, perciò questo mi ha aiutato molto. Se sono riuscita a giocare contro di lei che è mia sorella, posso affrontare qualsiasi altra situazione.

Hai ispirato molti giovani americani. Come ti vedi nella prossima stagione?
Nella prossima stagione cercherò di essere costante e di dare il 100%. Quest’anno ho dato il massimo ed è tutto quello che posso fare.

Patrick Mouratoglou ha detto che non ha bisogno di motivarti perché sei già motivata di tuo. Questo perché ami giocare e allenarti. Pensi di poter vincere altri titoli Slam?
Assolutamente sì. Devo essere motivata. Mi alleno molto e non voglio fermarmi mai. A volte chiedo a Patrick se è normale e lui mi dice di no. Gli domando se pensa che io sia pazza e di convincermi che non lo sono. Vuoi sapere cosa risponde? Che sono pazza (ridendo).

Come è cambiato il tuo rapporto con questo torneo? È stato il primo Slam che hai vinto. Ovviamente hai anche avuto dei momenti di calo qui. Invece adesso è quello che hai vinto di più. Parlaci del tuo “viaggio” qui a US Open.
È stato il primo Slam che ho vinto, è sempre stato speciale e l’unico torneo che sognavo di vincere.

Quando alcuni di noi giornalisti scrivono che stai giocando al tuo massimo livello di gioco e che nessuno è in grado di batterti, concordi con loro o no?
Sì, concordo. L’ho sempre detto che sto giocando al massimo.

Nessuno è in grado di batterti?
Ho sempre detto che battermi è difficile perché servo piuttosto bene, rispondo abbastanza bene e sono piuttosto veloce. Se riesco a combinare tutte queste cose, è sicuramente difficile battermi.

Cosa rende Caroline un’amica speciale per te?
È divertente, simpatica e mi supporta. È anche molto, molto dolce. È una persona dolce. Con lei riesco ad abbassare la guardia e riesco ad essere me stessa. È bello quando riesci ad essere così con qualcuno.

Roger non è riuscito a guadagnarsi la sesta vittoria qui e a raggiungere il suo 18esimo Slam. Questo ti ha influenzata? Ti ha resa nervosa?
Un po’ sì. Ho pensato che nessuno dei due ce l’avrebbe fatta, invece almeno uno dei due è riuscito ad ottenere il 18esimo Slam.

Hai mai pensato di lanciare un profumo dopo la vittoria di uno Slam, come “16” o “ sweet 16”? Adesso 18.
È una buona idea. Non ci avevo mai pensato. Un nome potrebbe essere “Legal 18”.

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