Che peccato: va via Li Na, la rivoluzionaria col sorriso  

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Che peccato: va via Li Na, la rivoluzionaria col sorriso  

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TENNIS PERSONAGGI – A 32 anni Li Na, la più grande tennista asiatica di sempre, abbandona il tennis per problemi fisici. In questi anni ci ha dato molto: emozioni, sorrisi, discorsi memorabili, diventando un idolo e un personaggio non solo in patria. Non ne nascono tutti i giorni come lei. Ci mancherà 

Il discorso celebrativo di Li dopo la vittoria dell’Australian Open di quest’anno è stato leggendario. In pochi minuti la cinese riuscì a condensare ringraziamenti, emozioni e affetto verso tutto il suo mondo. E umorismo. Dopo aver fatto i complimenti di rito a Dominika Cibulkova, sconfitta in finale, Li ringraziò dapprima Max, il suo agente. Gli disse: “Make me rich”, fammi diventare ricca, suscitando la prima di una serie di risate nella Rod Laver Arena. Seguirono scroscianti applausi, ricambiati con il suo sorriso smagliante, pieno di felicità. Poi toccò al suo fisioterapista, Alex. Non ringraziò la sua patria e finalmente arrivò il turno del consorte. Disse: “E adesso, ovviamente, grazie a mio marito: sarai famoso in Cina”. E giù risate. Ma non era finita. Continuò: “Grazie per avermi fatto da sparring partner, per avermi preparato da bere e sistemato le racchette: sei un tipo simpatico, grazie molte. Ah e inoltre sei molto fortunato per avermi incontrata”. Delirio, per un discorso celebrativo finalmente sincero e divertente, il migliore degli ultimi anni rispetto a quelli politicamente corretti e ordinari del resto dei tennisti. Questo è il personaggio Li Na, una donna intelligente e simpatica come nessun’altra quando c’era da dire la sua, sul campo dopo una vittoria o in conferenza stampa, dove cercava sempre di evitare le banalità.

Lei è stata la tennista cinese più importante della storia. È stata la prima a vincere un titolo nel circuito WTA, nell’ottobre del 2004, quasi dieci anni fa. Vinse il titolo di Guangzhou, in Cina, nella prima edizione del torneo. Era molto umile, ma il mondo ancora non lo sapeva. Ci pensò lei a spiegarlo al pubblico: “Non voglio eccitarmi troppo per questa vittoria, ero così nervosa all’inizio e così desiderosa di vincere questo titolo soprattutto per gli appassionati cinesi”. Questa voglia matta di primeggiare per la causa sportiva cinese, all’epoca era così. Fu il primo successo di una serie ancora più importante di vittorie nel tennis femminile, anche per la Cina. Dopo di lei altre tenniste cinesi vinceranno titoli nel circuito, ma mai in prove del Grande Slam.

È stata la prima ad entrare nella top 10 della classifica mondiale. Ci riuscì nel 2010, a febbraio, dopo aver raggiunto la semifinale all’Australian Open. Fu un torneo fantastico per lei, un percorso che rischiò di finire al secondo turno quando annullò un matchpoint a Szavay prima di battere Hantuchova, Wozniacki e Venus Williams di fila, arrendendosi solo a Serena Williams in due tiebreak in semifinale. Il messaggio era chiaro: voleva farsi spazio nella gerarchia del tennis. Lo ribadì ancora di più l’anno seguente,  quando raggiunse la sua prima finale Slam, sempre in Australia. Anche in quell’edizione salvò un matchpoint contro Wozniacki in semifinale, perdendo poi l’ultimo incontro in tre combattuti set contro Kim Clijsters.

Qualche mese dopo, riuscì a scrivere la pagina più importante del libro della sua carriera, e quindi anche del tennis cinese. Trionfò all’Open di Francia, battendo quattro top 10 di fila negli ultimi quattro incontri, dominando gli ultimi tre, fino ad alzare la coppa al cielo e mostrare il suo sorriso, questa volta in maniera liberatoria. E quindi anche l’Asia finalmente, il nuovo mercato del tennis, conquistò un titolo Grande Slam, grazie a lei. All’epoca aveva 29 anni, e si pensava che quel successo fosse il coronamento di una carriera, come lo fu per Francesca Schiavone al Roland Garros.  Di tutte le donne che hanno vinto un titolo del circuito maggiore in tarda età, Li è quinta dietro Ann Jones, Francesca Schiavone, Jana Novotna e Kerry Melville-Reidin. Nessuna è riuscita poi a bissare la vittoria.

Li c’è riuscita vincendo quest’anno l’open d’Australia. L’inizio del 2014 è stato fantastico, anche se quel cerotto nero posto sul ginocchio era sempre lì a ricordare a tutti che i problemi fisici erano sempre in agguato, complice anche l’età avanzata. Riuscì a vincere il titolo e diventò numero due del mondo, facendo impazzire la Cina. Ad oggi detiene il miglior piazzamento in classifica mai raggiunto da tennisti asiatici. Ha strappato questo record a Kimiko Date-Krumm, ancora in attività, che lo stabilì nel 1990 quando conquistò la quarta piazza. Anche se la sua carriera ha visto i risultati maggiori solo in questi ultimi anni, Li è anche la quattordicesima tennista nella classifica dei guadagni stilata dalla WTA, con oltre 16 milioni di dollari in soli premi.

Ancora una volta, con il messaggio diffuso questa mattina su Facebook, la cinese è riuscita a farci emozionare con le parole. Ha scelto Facebook per dare la notizia ai media, con la sua pagina seguita da oltre un milione di persone. Ma in Cina, dove la sua popolarità è ovviamente altissima, sul social network più in voga, ovvero Weibo, Li conta oltre 23 milioni di follower. Con la sua patria ha sempre avuto un rapporto conflittuale, tanto che è considerata come una ribelle che va contro gli schemi imposti. Ricorderete sicuramente l’espressione del viso nella foto che la immortalò mentre riceveva un assegno da un dirigente del Partito Comunista per meriti sportivi. Era disgustata. Costretta a farlo. Seguirono polemiche in patria contro la dirigenza del partito e non contro di lei.

Ad un certo punto circa dieci anni fa abbandonò il centro d’allenamento in Cina, lasciando un biglietto di spiegazioni sintetizzato in una frase che la descrive molto: “La libertà era deliziosa”. Ha imparato da allora a prendersi quella che le mancava, e vittoria dopo vittoria questa libertà che diventava sempre più grande l’ha fatta diventare un’eroina in patria, e un modello per i tanti cinesi che si stanno affacciando ai piani alti del tennis. La miglior testimonial possibile per la Babolat. Da anni si aspettava il boom del tennis cinese. Per ora è arrivato solo ora quello delle donne. Ritiratasi adesso Li Na, c’è già pronta Shuai Peng, come visto nello ultimo Us Open. Intanto oggi però se ne è andata la migliore.

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