Masters interviste, Djokovic: "Non avrei dovuto reagire alle provocazioni"

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Masters interviste, Djokovic: “Non avrei dovuto reagire alle provocazioni”

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TENNIS ATP WORLD TOUR FINALS – Incontro di semifinale, N. Djokovic b. K. Nishikori 6-1 3-6 6-0. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic. Traduzione di Yelena Apebe

Di solito sullo schermo della telecamera a fine partita scrivi il tuo nome. Oggi hai voluto fare qualcosa di diverso. Hai disegnato solo un puntino al centro. Perché?

È una cosa che mi sono sentito di fare oggi. È la mia nuova firma (sorridendo).

Penso che Kei Nishikori si stia avvicinando a te. Questo ti motiva ulteriormente?

Certo. Si è sempre alla ricerca di nuove motivazioni. Nel mio caso, la motivazione è parecchia. Amo questo sport, mi piace competere e scendere in campo. Per il tennis è una buona cosa avere giocatori come Kei, Dimitrov, Raonic. Anche Cilic pochi mesi fa ha vinto il suo primo titolo Slam. È bello vedere che ci sono nuovi volti, nuovi giocatori che credono in se stessi e stanno dimostrando al mondo che sono in grado di battere i migliori giocatori nei Major. Si stanno avvicinando ai Top Player, ma devono ancora lavorare duramente. Per quanto mi riguarda voglio migliorare ancora perché so che cercheranno di “spodestarci”. Sono giovani e hanno fame di successo. Sarà interessante vedere come si evolveranno le cose nelle prossime stagioni.

Adesso sei in finale. Sei sotto pressione?

Beh, sarà l’ultimo match della stagione. Onestamente, oggi ho avuto un po’ di difficoltà a rimanere concentrato per tutto l’incontro. Dopo i tre match disputati e soprattutto dopo aver saputo di aver raggiunto l’obiettivo di finire l’anno come numero 1 al mondo, oggi mi sentivo un po’ “piatto”. Avevo bisogno di più tempo per darmi una spinta in più. Sono stato fortunato perché all’inizio del terzo set Nishikori aveva la possibilità di brekkarmi. Se ci fosse riuscito, il match avrebbe potuto finire diversamente. Ho cercato di resistere e di vincere. Domani, come ho già detto, sarà l’ultimo match di stagione e si tratta di uno dei tornei più importanti al mondo, a parte gli Slam. Questa è già una grossa motivazione perciò cercherò di dare il massimo.

Hai appena detto che sei stato un po’ fiacco dal punto di vista emotivo. Conoscendoti, sono rimasto un po’ sorpreso del modo in cui hai reagito quando il pubblico ha applaudito al tuo doppio fallo.

Perché dici che ho reagito male? In che senso?

Ho visto che eri nervoso.

Perciò non può capitarmi di essere nervoso in campo?

No. Sto solo chiedendo visto che normalmente non fai così. Hai perso un po’ la concentrazione.

Si, è vero. È stata colpa mia.

Sto cercando di capire cosa è successo.

Alla fine non posso incolpare il pubblico perché ha il diritto di fare quello che vuole e di tifare per chi vuole. Ci sono stati alcuni individui che hanno continuato con alcune provocazioni per tutto il match e anche se solitamente non reagisco, oggi l’ho fatto. È stata colpa mia. Ho perso la concentrazione e ho perso un break. Ho permesso a me stesso di perdere un set.

Sembri un po’ stanco stasera. Non è da te, hai impiegato molto più tempo a venire in conferenza stampa.

Mi spiace che abbiate dovuto aspettarmi, stavo facendo altri lavori con i media.

Milioni di telespettatori hanno assistito al tuo gesto a fine partita di firmare con solo un punto. Perché non vuoi dirci cosa significa?

Perché non voglio.

Quindi si tratta di un messaggio, giusto?

No, non era niente di importante. È solo un punto.

Tornando a parlare di quello che è successo quest’anno nei paesi della ex Jugoslavia. Qual è stato l’impatto sull’ impegno sociale, non solo da parte delle figure pubbliche, ma da parte di tutti gli abitanti?

Beh, l’alluvione ha ferito così tante persone nei paesi della ex Jugoslavia, soprattutto in Serbia e in Bosnia. Ci sono alluvioni di proporzioni epiche che hanno provocato la morte di così tanta gente e strappato così tante case ai suoi abitanti. Le conseguenze di quello che è successo si sentono ancora e si sentiranno ancora per anni. Io ho cercato di fare il massimo per dare il mio aiuto, ho cercato di parlarne il più possibile per fare in modo che tutti sapessero cos’era successo perché avevamo bisogno di aiuto. E abbiamo ancora bisogno di aiuti economici per ricostruire case e assicurarci che tutti abbiano un tetto sopra la testa.

 

 

 

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