Coppa Davis
Coppa Davis, verso la finale: Tutti i numeri della Francia

TENNIS COPPA DAVIS – Per i francesi si tratta della 17° finale di Davis. Ne hanno vinte 9, l’ultima nel 2001. Mentre hanno giocato l’ultima finale nel 2010 (sconfitti dalla Serbia 3-2) In caso di vittoria sarebbe la 10°volta che una nazione conquista la coppa giocando sempre in casa
La Francia ha la grande occasione, ospitando la Svizzera a Lille nello stadio Pierre Mauroy, di conquistare la 10° Coppa Davis della sua storia, issandosi così da sola al 3° posto nella classifica dei detentori della mitica insalatiera alle spalle di Usa (32 titoli) e Australia (28) staccando la Gran Bretagna (attualmente per l’appunto a quota 9).
Ricordiamo che la prima partecipazione della Francia in Coppa Davis risale al 1904, in tutto le sfide giocate sono 244 con un bilancio di 159 vittorie ed 85 sconfitte.
Da quando esiste il World Group (1981) la Francia vi è sempre stata presente eccetto due edizioni, seconda in questa speciale classifica solo a R.Ceca e Usa che invece sono mancati una volta sola nella massima serie.
I francesi giocheranno la 17° finale di Coppa Davis e anche in questo caso solo Usa (61) e Australia (47) ne hanno giocate di più. Delle 16 finali sin qui disputate i francesi ne hanno vinte 9. La prima nel 1927, a Philadelphia contro gli Usa (allora si giocava con la formula del challenge Round, i campioni in carica giocavano solo la finale contro la nazione proveniente dalle eliminatorie), l’ultima nel 2001, in Australia.
Delle 16 finali ben 10 sono state giocate in casa, con 6 vittorie. L’ultimo successo tra le mura amiche fu quello di Lione del 1991, quando Forget e Leconte sconfissero gli Usa di un acerbo Sampras.
Ecco nel dettaglio tutte le finali giocate dai francesi in Davis
TUTTE LE FINALI DELLA FRANCIA IN COPPA DAVIS
La Francia ha giocato 9 finali consecutive tra il 1925 ed il 1933. Era l’epoca dei 4 moschettieri, quelli per i quali fu costruito il Roland Garros (aviatore della 1° guerra mondiale), adibito ad ospitare le loro gesta.
Jean Borotra, Jacques Brugnon, Henry Cochet e René Lacoste fecero sognare con le loro gesta i tifosi francesi e portarono il tennis transalpino sulla vetta del mondo.
Il passaggio del testimone contro gli Usa di Tilden e Johnston avvenne nel 1927, quando i francesi vinsero a Philadelphia rimontando dall’1-2 contro i padroni di casa.
Decisiva la vittoria di Cochet su Johnston.
La formula del challenge Round facilitò le difese del titolo ai francesi sulla terra del Roland Garros, dove lo squadrone transalpino battè 3 volte consecutive gli Usa, poi la Gran Bretagna, ancora gli Usa, prima di cedere lo scettro alla Gran Bretagna nel 1933.
Autori dello smacco in terra parigina furono Fred Perry e Banny Austin, che superarono 3-2 i padroni di casa.
Da quel momento in poi per rivedere la Francia in finale passarono ben 49 anni, prima che nel 1982 una nuova generazione di fenomeni riconquistasse l’atto conclusivo per i “bleu”.
In prima battuta autore di quell’impresa fu Yannick Noah, che poi l’anno dopo avrebbe vinto proprio lo Slam parigino.
Al suo fianco un giovanissimo Henry Leconte, passato poi al secolo con il soprannome di “Ritton”, tanto braccio e genio condito da altrettanta incostanza.
Ma nella finale di Grenoble gli Usa capeggiati da John McEnroe (a proposito di genio e talento) si dimostrarono più forti e chiusero la contesa già dopo il doppio.
Proprio McEnroe batté nel singolare d’apertura Yannick Noah al termine di un match tiratissimo, chiuso solo al quinto set.
Nulla poté Leconte contro Gene Mayer, troppo forti McEnroe e Fleming in doppio per Leconte e Noah.
Nove anni dopo si presentò per i francesi la più succulenta delle rivincite.
In quel di Lione ancora una volta gli Usa avversari per il titolo, Noah stavolta in panchina come capitano, in campo Leconte oramai diventato vecchio volpone affiancato dall’elegante Guy Forget.
Gli americani ancora una volta rivestivano il ruolo di favoriti, non fosse altro per il fatto di schierare il “Kid” Agassi, il nuovo fenomeno Sampras e l’affiatata coppia Flach/Seguso per il doppio.
Agassi non lascio scampò a Forget nel primo singolare, ma Leconte realizzò il miracolo battendo un Sampras frastornato dai colpi di classe del francese e superato in soli 3 set.
Nel doppio Leconte e Forget superarono a sorpresa Flach e Seguso (che avevano perso una sola volta in 12 incontri in Davis). Sul 2-1 toccò a Guy Forget riportare la Coppa in Francia dopo 59 anni, battendo in 4 set Pete Sampras nel tripudio generale. Ancora nitido il ricordo di un quasi tremebondo Forget che piazza il colpo finale prima di gettarsi per terra dopo aver recuperato da 15-40 nel game decisivo.
Ancora Noah in panchina nel 1996, altra impresa, questa volta realizzata in trasferta, a Malmoe.
Già in semifinale i francesi avevano recuperato una sfida già persa, rimontando dallo 0-2 l’Italia di Gaudenzi e Furlan a Nantes.
I padroni di casa svedesi avevano i favori del pronostico, anche perché sarebbe stata l’ultima Davis di Stefan Edberg, ormai prossimo al ritiro.
Invece proprio lo svedese si infortunò nel primo singolare contro Cedric Pioline , lasciando via libera al francese.
Enqvist batté in tre set Boetsch, Forget e Raoux sconfissero Bjorkman e Kulti.
L’ultima giornata ne vide di tutti i colori. Pioline andò avanti 2 set a zero contro Enqvist ma finì per perdere 9-7 al quinto.
A quel punto scesero in campo sul 2-2 Arnaud Boetsch e Niklas Kulti, mandato in campo al posto dell’infortunato Edberg.
I due non si risparmiarono e finirono al quinto set. Kulti ebbe tre match point sul 7-6 0-40 servizio Boetsch ma li sprecò malamente. Ci pensò allora Boetsch a chiudere la contesa al 18° game per il 10-8 finale.
Andò male invece ai francesi nel 1999, convinti sulla terra di Nizza do poter fare un solo boccone dell’Australia.
Ma i canguri realizzarono il colpaccio grazie ai Woodies (Woodfrode e Woodbridge) e ad un Philippoussis in stato di grazia.
Il singolarista australiano sconfisse prima Grosjean nel match d’apertura e poi Pioline sul 2-1 dando il punto decisivo agli Aussie, che il sabato avevano vinto il doppio con la coppia Woodforde/Woodbridge che aveva superato in 4 set Delaitre e Santoro.
Era stato Pioline nella prima giornata a portare l’unico punto ai padroni di casa battendo agevolmente Lleyton Hewitt.
Anche qui però il destino riservò ai francesi la più dolce delle rivincite.
Nel 2001 furono gli australiani ad ospitare in occasione della finale la Francia e optarono, sulla carta a ragion veduta, per l’amata erba.
Successe l’incredibile, Escudé (che aveva annullato un match point nei quarti allo svizzero Bastl sul 2 pari) superò in 5 set Lleyton Hewitt, Pat Rafter pareggiò i conti battendo agevolmente Grosjean.
Pioline e Santoro superarono però a sorpresa Rafter e Hewitt nel doppio, l’indomani Hewitt superò Grosjean per il 2 pari e toccò quindi a Escudé e Wayne Arthurs, chiamato a sostituire l’infortunato Rafter, giocarsi la coppa.
Altra partita della vita di Escudé che superò l’australiano in 4 set e portò la nona Davis ai francesi.
Da allora in poi altre 2 finali per la Francia, sempre però sconfitta, sempre per 3-2, sempre al singolare decisivo e sempre dopo essere stata in vantaggio 2-1 dopo il doppio.
In entrambi i casi Forget, diventato nel frattempo capitano del team francese, non azzeccò proprio tutte le mosse.
Clamoroso ciò che avvenne a Bercy nel 2002, quando i francesi ospitarono la Russia di Safin e Kafelnikov.
Forget decise di schierare in singolare l’esordiente Mathieu, puntualmente superato da Safin, toccò quindi a Grosjean riportare la situazione in parità.
Il doppio fu durissimo, alla fine Escudé e Santoro recuperarono uno svantaggio di due set a uno e batterono Kafelnikov e Safin.
Proprio Safin portò la situazione sul 2 pari vincendo su Grosjean.
A quel punto Forget ritenne opportuno insistere su Mathieu, mentre Tarpischev scelse l’esordiente Youzhny al posto di un esausto Kafelnikov.
Mathieu sembrò poter vincere facilmente il match andando avanti due set a zero ma la paura e la tensione gli giocarono un brutto scherzo. Youzhny divenne allora l’eroe del week-end russo, per la prima volta nella storia della Davis nell’ultimo singolare sul 2-2 un tennista recuperò uno svantaggio di 2 set per dare la Coppa al proprio paese. Fu la prima Coppa Davis della Russia.
Altrettanto sfortunata fu l’ultima finale giocata dalla Francia nel 2010, stavolta in trasferta a Belgrado contro la Serbia.
Ancora opinabile la scelta di Forget che lasciò a casa il talentuoso Gasquet.
Mofils diede un insperato vantaggio ai francesi battendo un frastornato Tipsarevic, fu allora Djokovic a siglare l’1-1 superando agevolmente Simon.
Nel doppio Zimonjic e Troicki vinsero i primi due set ma si fecero poi rimontare da Clement e Llodra che la spuntarono al quinto.
La formazione ospite affrontò quindi l’ultima giornata sul 2-1, ma Djokovic iniziò la rimonta superando Monfils e Troicki (impiegato al posto del deludente Tipsarevic) consegnò la prima storica Davis ai serbi surclassando uno spento Llodra schierato in sostituzione di Simon.
La Francia ci riprova adesso e spera di interrompere il digiuno che dura da 13 anni.
Piccola curiosità, Arnaud Clement, attuale capitano dei francesi, fu convocato in prima battuta sia nel 2001 che nel 2002, ma fu poi sostituito nelle convocazioni ufficiali da Pioline nel primo caso e da Mathieu nel secondo.
Giocò invece come detto al finale del 2010, vincendo il doppio in coppia con Llodra.
1925 Philadelphia [USA, grass]
United States def. France, 5-0
Tilden (USA) def. Borotra (FRA) 4-6 6-0 2-6 9-7 6-4
Johnston (USA) def. Lacoste (FRA) 6-1 6-1 6-8 6-3
Richards / Williams (USA) def. Borotra / Lacoste (FRA) 6-4 6-4 6-3
Tilden (USA) def. Lacoste (FRA) 3-6 10-12 8-6 7-5 6-2
Johnston (USA) def. Borotra (FRA) 6-1 6-4 6-0
1926 Philadelphia [USA, grass]
United States def. France, 4-1
Johnston (USA) def. Lacoste (FRA) 6-0 6-4 0-6 6-0
Tilden (USA) def. Borotra (FRA) 6-2 6-3 6-3
Richards / Williams (USA) def. Brugnon / Cochet (FRA) 6-4 6-4 6-2 Johnston (USA) def. Borotra (FRA) 8-6 6-4 9-7
Lacoste (FRA) def. Tilden (USA) 4-6 6-4 8-6 8-6
1927 Philadelphia [USA, grass]
France def. United States, 3-2
Lacoste (FRA) def. Johnston (USA) 6-3 6-2 6-2
Tilden (USA) def. Cochet (FRA) 6-4 2-6 6-2 8-6
Hunter / Tilden (USA) def. Borotra / Brugnon (FRA) 3-6 6-3 6-3 4-6 6-0
Lacoste (FRA) def. Tilden (USA) 6-3 4-6 6-3 6-2
Cochet (FRA) def. Johnston (USA) 6-4 4-6 6-2 6-4
1928 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
France def. United States, 4-1
Tilden (USA) def. Lacoste (FRA) 1-6 6-4 6-4 2-6 6-3
Cochet (FRA) def. Hennessey (USA) 5-7 9-7 6-3 6-0
Borotra / Cochet (FRA) def. Hunter / Tilden (USA) 6-4 6-8 7-5 4-6 6-2
Cochet (FRA) def. Tilden (USA) 9-7 8-6 6-4
Lacoste (FRA) def. Hennessey (USA) 4-6 6-1 7-5 6-3
1929 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
France def. United States, 3-2
Cochet (FRA) def. Tilden (USA) 6-3 6-1 6-2
Borotra (FRA) def. Lott (USA) 6-1 3-6 6-4 7-5
Allison / Van Ryn (USA) def. Borotra / Cochet (FRA) 6-1 8-6 6-4
Tilden (USA) def. Borotra (FRA) 4-6 6-1 6-4 7-5
Cochet (FRA) def. Lott (USA) 6-1 3-6 6-0 6-3
1930 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
France def. United States, 4-1
Tilden (USA) def. Borotra (FRA) 2-6 7-5 6-4 7-5
Cochet (FRA) def. Lott (USA) 6-4 6-2 6-2
Brugnon / Cochet (FRA) def. Allison / Van Ryn (USA) 6-3 7-5 1-6 6-2
Borotra (FRA) def. Lott (USA) 5-7 6-3 2-6 6-2 8-6
Cochet (FRA) def. Tilden (USA) 4-6 6-3 6-1 7-5
1931 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
France def. Great Britain, 3-2
Cochet (FRA) def. Austin (GBR) 3-6 11-9 6-2 6-4
Perry (GBR) def. Borotra (FRA) 4-6 10-8 6-0 4-6 6-4
Brugnon / Cochet (FRA) def. Hughes / Kingsley (GBR) 6-1 5-7 6-3 8-6
Austin (GBR) def. Borotra (FRA) 7-5 6-3 3-6 7-5
Cochet (FRA) def. Perry (GBR) 6-4 1-6 9-7 6-3
1932 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
France def. United States, 3-2
Borotra (FRA) def. Vines (USA) 6-4 6-2 2-6 3-6 6-4
Cochet (FRA) def. Allison (USA) 5-7 7-5 7-5 6-2
Allison / Van Ryn (USA) def. Brugnon / Cochet (FRA) 6-3 11-13 7-5 4-6 6-4
Borotra (FRA) def. Allison (USA) 1-6 3-6 6-4 6-2 7-5
Vines (USA) def. Cochet (FRA) 4-6 0-6 7-5 8-6 6-2
1933 Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
Great Britain def. France, 3-2
Austin (GBR) def. Merlin (FRA) 6-3 6-4 6-0
Perry (GBR) def. Cochet (FRA) 8-10 6-4 8-6 3-6 6-1
Borotra / Brugnon (FRA) def. Hughes / Lee (GBR) 6-3 8-6 6-2
Cochet (FRA) def. Austin (GBR) 5-7 6-4 4-6 6-4 6-4
Perry (GBR) def. Merlin (FRA) 4-6 8-6 6-2 7-5
1982 Grenoble [FRA, indoor clay]
United States def. France, 4-1
J. McEnroe (USA) def. Noah (FRA) 12-10 1-6 3-6 6-2 6-3
G. Mayer (USA) def. Leconte (FRA) 6-2 6-2 7-9 6-4
Fleming / J. McEnroe (USA) def. Noah / Leconte (FRA) 6-3 6-4 9-7
Noah (FRA) def. G. Mayer (USA) 6-1 6-0
J. McEnroe (USA) def. Leconte (FRA) 6-2 6-3
1991 Lyon [FRA, indoor carpet]
France def. United States, 3-1
Agassi (USA) def. Forget (FRA) 6-7(7) 6-2 6-1 6-2
Leconte (FRA) def. Sampras (USA) 6-4 7-5 6-4
Leconte / Forget (FRA) def. Flach / Seguso (USA) 6-1 6-4 4-6 6-2
Forget (FRA) def. Sampras (USA) 7-6(6) 3-6 6-3 6-4
Leconte (FRA) – Agassi (USA) Not played
1996 Malmo [SWE, indoor carpet]
France def. Sweden, 3-2
Pioline (FRA) def. Edberg (SWE) 6-3 6-4 6-3
Enqvist (SWE) def. Boetsch (FRA) 6-4 6-3 7-6(2)
Forget / Raoux (FRA) def. Bjorkman / Kulti (SWE) 6-3 1-6 6-3 6-3
Enqvist (SWE) def. Pioline (FRA) 3-6 6-7(8) 6-4 6-4 9-7
Boetsch (FRA) def. Kulti (SWE) 7-6(2) 2-6 4-6 7-6(5) 10-8
1999 Nice [FRA, indoor clay]
Australia def. France, 3-2
Philippoussis (AUS) def. Grosjean (FRA) 6-4 6-2 6-4
Pioline (FRA) def. Hewitt (AUS) 7-6(7) 7-6(6) 7-5
Woodbridge / Woodforde (AUS) def. Delaitre / Santoro (FRA) 2-6 7-5 6-2 6-2
Philippoussis (AUS) def. Pioline (FRA) 6-3 5-7 6-1 6-2
Grosjean (FRA) def. Hewitt (AUS) 6-4 6-3
2001 Melbourne [AUS, Grass]
France def. Australia, 3-2
Escudé (FRA) def. Hewitt (AUS) 4-6 6-3 3-6 6-3 6-4
Rafter (AUS) def. Grosjean (FRA) 6-3 7-6(6) 7-5
Pioline / Santoro (FRA) def. Hewitt / Rafter (AUS) 2-6 6-3 7-6(5) 6-1
Hewitt (AUS) def. Grosjean (FRA) 6-3 6-2 6-3
Escudé (FRA) def. Arthurs (AUS) 7-6(3) 6-7(5) 6-3 6-3
2002 Paris (Bercy) [FRA, indoor clay]
Russia def. France, 3-2
Safin (RUS) def. P -H. Mathieu (FRA) 6-4 3-6 6-1 6-4
Grosjean (FRA) def. Kafelnikov (RUS) 7-6(3) 6-3 6-0
Escudé / Santoro (FRA) def. Kafelnikov / Safin (RUS) 6-3 3-6 5-7 6-3 6-4
Safin (RUS) def. Grosjean (FRA) 6-3 6-2 7-6(11)
Youzhny (RUS) def. P -H. Mathieu (FRA) 3-6 2-6 6-3 7-5 6-4
2010 Belgrade [SRB, indoor hard court]
Serbia def. France, 3-2
Monfils (FRA) def. Tipsarevic (SRB) 6-1 7-6(4) 6-0
Djokovic (SRB) def. Simon (FRA) 6-3 6-1 7-5
Clément / Llodra (FRA) def. Troicki / Zimonjic (SRB) 3-6 6-7(3) 6-4 7-5 6-4
Djokovic (SRB) def. Monfils (FRA) 6-2 6-2 6-4
Troicki (SRB) def. Llodra (FRA) 6-2 6-2 6-3
IL CAMMINO DELLA FRANCIA NEL 2014
Come detto la Francia ha giocato e vinto in casa tutti e 3 i turni precedenti la finale di Lille.
Agevoli le vittorie contro Australia negli ottavi e R.Ceca bi-campione in carica in semifinale, sorprendentemente complicata ed incredibile la sfida di quarti di finale contro la Germania.
I tedeschi giunti a Nancy con la seconda squadra si erano venuti a trovare sul 2-0 dopo la prima giornata, grazie alle vittorie di Kamke su Benneteau e di Gojowczik su Tsonga (in 5 set tiratissimi).
Bravissimi però i francesi a recuperare lo svantaggio, Benneteau e Llodra diedero il via alla rimonta nel doppio battendo Begemann e Kamke, rimonta conclusa poi da Monfils e Tsonga vincitori rispettivamente di Gojowczik e Kamke.
L’ultima volta che la Francia aveva recuperato uno svantaggio di 0-2 aveva poi vinto la Coppa.
Come visto in precedenza era accaduto a Nantes nel 1998 contro l’Italia in semifinale, i francesi poi vinsero la finale di Malmoe contro la Svezia.
Nel ranking per nazioni la Francia occupa la posizione nr.2, che rimarrà tale anche in caso di vittoria. In caso invece di sconfitta i transalpini scivoleranno alla posizione nr.3.
La Francia è stata nr.1 dal febbraio 2002 al dicembre 2003 e dall’aprile al settembre 2004.
First round, Mouilleron-le-Captif [FRA, indoor clay]
FRANCE def. AUSTRALIA, 5-0
Richard GASQUET (FRA) d. Nick KYRGIOS (AUS) 7-6(3) 6-2 6-2
Jo-Wilfried TSONGA (FRA) d. Lleyton HEWITT (AUS) 6-3 6-2 7-6(2)
R. GASQUET / J -W. TSONGA(FRA)d.C. GUCCIONE/ L. HEWITT (AUS) 5-7 7-6(4) 6-2 7-5
Julien BENNETEAU (FRA)d.Thanasi KOKKINAKIS (AUS) 6-4 6-1
Gaël MONFILS (FRA) d. Nick KYRGIOS (AUS)7-6(5) 6-4
Quarter-final, Nancy [FRA, GreenSet]
FRANCE def. GERMANY, 3-2
Tobias KAMKE (GER) b. Julien BENNETEAU (FRA) 7-6(8) 6-3 6-2
Peter GOJOWCZYK (GER) b. Jo-Wilfried TSONGA (FRA) 5-7 7-6(3) 3-6 7-6(8) 8-6
J. BENNETEAU / M. LLODRA(FRA)b. A. BEGEMANN / T. KAMKE (GER)6-1 7-6(5) 4-6 7-5
Jo-Wilfried TSONGA (FRA) b. Tobias KAMKE (GER) 6-3 6-2 6-4
Gaël MONFILS (FRA) b. Peter GOJOWCZYK (GER) 6-1 7-6(0) 6-2
Semi-final, at Roland Garros (Paris) [FRA, clay]
FRANCE def. CZECH REPUBLIC, 4-1
Richard GASQUET (FRA) def. Tomas BERDYCH (CZE) 6-3 6-2 6-3
Jo-Wilfried TSONGA (FRA) def. Lukas ROSOL (CZE) 6-2 6-2 6-3
R. GASQUET / J -W. TSONGA(FRA)def.T. BERDYCH / R. STEPANEK (CZE) 6-7(4) 6-4 7-6(5) 6-1
Jiri VESELY (CZE) def. Julien BENNETEAU (FRA) 6-4 6-3
Gaël MONFILS (FRA) def. Lukas ROSOL (CZE) 5-7 6-4 7-5
Coppa Davis
Coppa Davis – Il sorteggio 2023 non può dirsi fortunato. Il Cile non va sottovalutato e il Canada è campione in carica
Il direttore Scanagatta ricorda che in Davis la classifica ha sempre contato poco. E non dimentica i 2 matchpoint della Polonia a Livorno 2004 con Volandri e Starace con un piede in serie C! Mentre a Mestre 1999…

Non è stato un sorteggio fortunato quello uscito dall’urna di Malaga per la nostra squadra di Coppa Davis che a settembre dovrà affrontare a Bologna (12-17 settembre, Unipol Arena) i campioni in carica del Canada, Auger-Aliassime, Shapovalov e Pospisil, i cileni Garin e Jarry, i fratelli svedesi Ymer, vecchie conoscenze.
Era stato più agevole, sulla carta, il sorteggio di un anno fa, quando era particolarmente temibile la Croazia di Coric, Cilic, Gojo che ci aveva eliminato l’anno prima in quel di Torino, ma non lo erano davvero la Svezia degli stessi fratelli Ymer, e direi neppure l’Argentina dei Cerundolo che non avevano ancora “rivelato” il Francisco che sarebbe cresciuto nel tempo e semmai si credeva che fosse Schwartzman l’avversario più temibile sebbene indoor non sia mai stato così temibile come sul cemento outdoor e sulla terra battuta. E invece il Peque sarebbe entrato in crisi al momento giusto per noi e a Bologna giocò talmente male che gli argentini furono lì lì per accusarlo di scarso impegno.
Proprio il caso appena ricordato dei tennisti argentini dice che a sei mesi di distanza dall’apertura delle ostilità non si possono fare pronostici attendibili.
Chi sembra in crisi oggi, come Berrettini e Musetti, potrebbe essere in gran forma a settembre. Lo scorso anno in primavera – anche se aveva vinto il suo primo torneo a Rotterdam dopo tutta una serie di delusioni nelle finali – non si sarebbe mai detto che Felix Aliassime avrebbe vinto tre tornei di fila in autunno e di seguito dominato tutti i suoi incontri di Coppa Davis.
È certo difficile oggi dire oggi in che condizioni di forma verserà un giocatore abbastanza imprevedibile, nel bene e nel male, come Shapovalov che pure ricordo assai bene aver saputo impensierire Rafa Nadal nella Davis vinta dalla Spagna a Madrid e aver messo in difficoltà Djokovic a Wimbledon.
C’è poi anche l’incognita degli infortuni. Nel 2022 l’Italia ne ha vissuti uno dopo l’altro, quando Sinner, quando Berrettini e anche Musetti non ne è stato del tutto esente…a prescindere dai suoi attacchi di panico, uno dei quali lo sorprese a Firenze proprio quando doveva giocare con Aliassime.
Sia pur con tutte queste premesse resta il fatto che se lo scorso anno almeno il secondo posto nel girone di Bologna poteva dirsi praticamente scontato – e quello bastava per guadagnarsi un posto nella finali a 8 di Malaga – quest’anno anche il secondo posto bisognerà sudarselo.
Canada e Italia sono sulla carta le squadre più forti, ma i recenti risultati di Jarry (anche ai danni dei nostri azzurri) e di Garin dicono che i due sudamericani sono buoni giocatori e inducono a non sottovalutarli, sebbene la loro attuale classifica, n.57 e n.82, in teoria dovrebbe fare il solletico ai nostri che in questo momento vantano un fresco top-ten e due giocatori a ridosso dei top-20.
Ma si sa che in Davis la classifica ha sempre contato poco. Lo scorso anno a Bologna gli svedesi d’Etiopia Ymer sembravano i vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro e invece…
E giocare in casa dovrebbe essere un vantaggio quando i match si preannunciano equilibrati, ma talvolta quando si è super favoriti la pressione può giocare bruttissimi scherzi. Gli appassionati più anziani, e certo l’attuale capitano di Davis Filippo Volandri, ricorderanno il terribile spavento che nella sua Livorno nel 2004 la squadra azzurra formata dallo stesso Volandri e Starace patì contro la Polonia di Kubot, Przysiezny (n.347 del mondo!!!), Matkowski e Fyrstenberg nonostante l’Italia avesse concluso sul 2-0 la prima giornata. I polacchi, che vinsero il doppio sull’inedita coppia Seppi-Bertolini, ebbero 2 matchpoint nella terzo giornata per vincere 3-2.
Non ci crederanno i giovani della generazione Z, ma quella sfida acciuffata per i capelli ci consentì di risalire in… Serie B!!! Eravamo infatti precipitati in una serie analoga alla C. L’Italia che nel ’98 aveva lottato alla pari contro la Svezia in una finale di Coppa Davis, nel 1999 aveva iniziato la sua discesa agli Inferi perdendo a Mestre contro il Belgio dei fratelli Rochus (che sulla terra rossa valevano più o meno quanto gli Ymer di oggi sulle superfici indoor), una sconfitta che costò a Paolo Bertolucci il suo posto di capitano quasi quanto la poca simpatia che nutriva nei suoi confronti il neo-presidente federale Angelo Binaghi che nel 2000 lo defenestrò di brutto per promuovere al suo posto Corrado Barazzutti.
Insomma, per concludere, certo che a Bologna dovremmo farcela a qualificarci per le finali di Malaga, secondi o primi, ma non andiamoci a cuor leggero pensando di cavarsela con un piatto di tortellini e un bicchiere di lambrusco.
Coppa Davis
Davis Cup Finals 2023, gli avversari dell’Italia: Svezia ancora tu, Canada per la rivincita
Cosa potrebbero aspettarsi Sinner, Berrettini, Sonego e gli altri azzurri di capitan Volandri nel girone di Bologna con Canada, Svezia e Cile

La voglia di rivincita degli azzurri di Filippo Volandri dopo la sfortunata semifinale contro il Canada a Malaga passa nuovamente attraverso la compagine nordamericana, il team che ha poi vinto la finale. E a Casalecchio di Reno dal 12 al 17 settembre ci saranno anche Cile e Svezia.
Il Canada ci riporta appunto all’amara sconfitta di pochi mesi fa, con l’impresa di Lorenzo Sonego al cospetto di Denis Shapovalov, la sconfitta di Lorenzo Musetti con Auger-Aliassime e il doppio perso 7-6 7-5 da Fognini e da un Berrettini in condizioni precarie. I giocatori di punta della compagine nordamericana sono ovviamente gli stessi, anche se i risultati degli ultimi tempi non sono brillantissimi. Denis Shapovalov, classe 1999 e già numero dieci del mondo nel 2020, in questa stagione è più sregolatezza che genio, e nel Sunshine Double ha perso due partite su tre ed è vicino ad uscire dai primi 30. Felix Auger-Aliassime, ventidue anni, sesto nel ranking lo scorso novembre dopo i tre tornei consecutivi vinti, sarà almeno settimo dopo questa settimana, vista anche la sconfitta a Miami al secondo turno per mano di Francisco Cerundolo.
Completa la squadra la “terza forza” Vasek Pospisil, già numero 25 nove anni fa ma anche numero 4 in doppio, che affianca volta per volta una delle due stelle. Nella scorsa edizione erano presenti i giovani Alexis Galarneau e Gabriel Diallo, entrambi oltre la duecentesima posizione.
Poco incoraggianti i precedenti per noi: la rivalità, relativamente recente, è cominciata nel 2013 a Vancouver e vede i canadesi in vantaggio per 3-0. Prima della semifinale di Malaga il Canada si impone per 3-1 dopo un drammatico doppio vinto da Pospisil e Nestor per 15-13 al quinto contro i nostri Fognini e Bracciali. Nel 2019, primo anno con la nuova formula, a Madrid è ancora notte per gli azzurri, sconfitti 2-1 con Shapovalov che vince due tie-break su tre con Berrettini.
Se il Canada è per noi avaro di soddisfazioni, il Cile ci riporta se non altro alla memoria la vittoria di Santiago del 1976, unico alloro tricolore nella storia della manifestazione. Il bilancio delle sei sfide precedenti è interamente in nostro favore e conta sei precedenti: il primo addirittura nel 1949, l’ultimo nel 2012 a Napoli, 4-1 con Seppi e Fognini contro il Cile di Capdeville.
Nel turno di qualificazione di febbraio, il team cileno ha sconfitto per 3-1 il Kazakistan. Tennista con miglior classifica è Nicolas Jarry, numero 57 ma alla 38esima posizione nel 2019. Quest’anno sulla terra battuta sudamericana ha fatto faville, con la semifinale persa in tre set con Alcaraz a Rio e soprattutto la vittoria nella sua Santiago poco meno di un mese fa. Christian Garin è stato anche al diciassettesimo posto del ranking tre anni fa; oggi occupa la piazza numero ottantadue. Sul veloce si difende meglio di Jarry, ne è la prova l’ottavo di finale a Indian Wells poche settimane fa e lo splendido Wimbledon dello scorso anno, quando approfittò dell’improvviso ritiro da Covid di Matteo Berrettini e giunse fino ai quarti di finale, sconfitto da Kyrgios. Più staccati in classifica sono Tomas Barrios-Vera (183) e Alejandro Tabilo (162, ma 64 lo scorso luglio).
La Svezia è la squadra che più volte abbiamo incontrato nella storia della competizione: ben 21 volte in un periodo che comincia nel 1953 e arriva fino al settembre dello scorso anno, con la vittoria italiana per 2-1. Il bilancio è di 12-9 per gli scandinavi. Il precedente più illustre è certo la finale del 1998, con la battaglia di sei ore tra Magnus Norman e uno stoico Andrea Gaudenzi, che si arrende alla spalla non ancora a posto dopo un intervento chirurgico. Un altro protagonista azzurro è Paolo Canè, eroe di Cagliari nel 1990 contro Wilander, con Panatta che entra in campo per raccogliere l’esausto bolognese.
Oggi il team gialloazzurro è sostanzialmente un… affare di famiglia, con i due fratelli Ymer protagonisti dei singolari. Mikael, 25 anni, ha appena raggiunto il suo best ranking con la posizione numero 53 e quest’anno ha trionfato nel challenger di Ottignies.
Il fratello Elias, il meno dotato e meno giovane dei due con i suoi 27 anni, è attualmente 149, con un best ranking di 105 raggiunto nel 2018. Il terzo svedese, e primo… non-Ymer, è Andre Goransson.
Coppa Davis
Davis Cup Finals 2023, il girone dell’Italia: a Bologna sfide con Canada, Svezia e Cile
Il capitano Volandri accoglie così il sorteggio: “Voglia di rivincita contro il Canada. Occhio anche al Cile”

I campioni in carica del Canada, poi la Svezia e il Cile. Sono queste le avversarie che l’urna di Malaga ha messo sul cammino dell’Italia nella Davis Cup 2023. Gli azzurri, che dopo la semifinale del 2022 persa proprio contro il Canada sono direttamente qualificati alla fase a girone che si giocherà all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) dal 12 al 17 settembre, sono stati inseriti nel Girone A. Ecco tutti i raggruppamenti:
GIRONE A (Bologna)
Canada – Italia – Svezia – Cile
GIRONE B (Manchester)
Australia – Gran Bretagna – Francia – Svizzera
GIRONE C (Valencia)
Spagna – Serbia – Repubblica Ceca – Corea del Sud
GIRONE D (Croazia, sede da definire)
Croazia – Olanda – Stati Uniti – Finlandia

IL FORMAT – Ogni squadra giocherà un incontro da tre match (due singolari e un doppio) contro le altre tre del suo raggruppamento. Al termine delle sfide di metà settembre le prime due squadre di ogni girone si qualificheranno per la fase ad eliminazione diretta: quarti, semifinale e finale si giocheranno a Malaga dal 21 al 26 novembre. Il relativo tabellone viene compilato abbinando per sorteggio nei quarti di finale la vincitrice di ciascun girone con una seconda classificata degli altri gironi.
LE REAZIONI – Filippo Volandri, il capitano dell’Italia, ha dichiarato: “I quattro gironi di Coppa Davis sono a mio avviso tutti molto equilibrati ma noi dobbiamo ovviamente pensare al nostro. E così come era successo a settembre 2022 a Bologna quando abbiamo affrontato la Croazia che ci aveva eliminato l’anno prima, quest’anno ci tocca il Canada, che ci ha eliminato al doppio di spareggio l’anno scorso: e per noi è un motivo di rivincita importante. Il nostro è un girone difficile, come gli altri: abbiamo la Svezia che abbiamo battuto a Bologna al doppio decisivo e poi c’è una squadra che affrontiamo per la prima volta, il Cile, che è dotata di giocatori importanti come Garin e Jarry. Sono tutte squadre toste, da affrontare una alla volta, un giorno dopo l’altro. Poi assolutamente dobbiamo pensare a noi e a dare il 100%”.