Alla ricerca di nuovi "Slam winners": chi dopo Wawrinka e Cilic?

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Alla ricerca di nuovi “Slam winners”: chi dopo Wawrinka e Cilic?

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TENNIS FOCUS – Dopo il 2014 delle sorprese la nuova stagione vedrà il ritorno dei soliti noti o avremo nuovi iscritti al circolo dei campioni Slam? Da Nishikori a Raonic, passando per gli eterni piazzati Tsonga e Berdych vediamo chi è in grado di sognare il grande exploit

Era il 27 gennaio, il giorno dopo la finale degli Australian Open, e già ci si interrogava se la sorprendente vittoria di Stan Wawrinka fosse da ascriversi alla categoria degli eventi imprevedibili e isolati o se fosse in realtà  l’inizio della fine dell’era dei Fab-four.

Uno degli argomenti più interessanti di discussione era la ricerca dei possibili giocatori in grado di emulare Stanimal: chi sarà il prossimo ad iscriversi al prestigioso circolo degli Slammer?

L’analisi era per lo più limitata a 4-5 nomi e la “restaurazione” targata Nadal e Djokovic tra Parigi e Wimbledon ( con la partecipazione ovviamente di Federer a Londra  e tutto sommato di Murray al Roland Garros) sembrava lasciar poco spazio a nuovi campioni Slam in tempi brevi.

Poi…è venuto settembre e con lui le due ( o forse una?) settimane da Dio di Marin Cilic. Come si fa oggi ad individuare serenamente chi potrà vincere il primo Slam in carriera il prossimo anno?

Sono poco credibile se dico: Nishikori, Berdych, Raonic, Ferrer, Dimitrov, Tsonga, Gulbis, Anderson, Monfils, Isner, Fog…( no vabbè), Janowicz, Kyrgios, Tomic? Tutta gente alla quale personalmente non davo meno possibilità di vincere uno Slam di quante ne davo a Cilic ( al quale onestamente ne davo 0, ma qualcuno, Ivanisevic a parte ha il coraggio di dire diversamente?).

Ok, stiamo calmi e procediamo con ordine.
Punto primo: quante possibilità ci sono che nel 2015 avremo un nuovo vincitore Slam? Rigiriamo la domanda: quante possibilità al contrario ci sono che i quattro Major se li dividano i soliti “intenditori”?

Dunque,  ci sono pochi dubbi sul fatto che Djokovic parta con i favori del pronostico in tre Slam su quattro e forse anche a Parigi stavolta sarà l’uomo da battere. Su Nadal e il Roland Garros c’è poco da dire mentre, pur essendo abituato ai grandi rientri di Rafa, nutro forti dubbi sulla sua competitività negli altri Major.

Federer a Wimbledon potrà dire la sua, forse anche in Australia, altrove è troppo dura. Credo invece che Murray possa ritornare ai vertici con la ritrovata forma fisica e magari finalmente con un gioco più offensivo made in Mauresmo.

E Wawrinka? Quale Stan ammireremo nel 2015? Uno che in un solo anno ha centrato il primo Slam, il primo 1000 e la prima Davis sarà appagato o motivato e convintissimo di poter competere sempre ai massimi livelli? Io propendo per la seconda ipotesi e quindi non sarei sorpresissimo ( un po’ sorpreso si…) di un bis Slam il prossimo anno.

Chi resta trai vincitori Slam? Beh, con tutto il bene che voglio a Delpotro e augurando a lui e al tennis di riabbracciarlo quanto prima, la vedo durissima. Hewitt al contrario sarà pure indistruttibile ma insomma..

Ho dimenticato qualcuno? No vabbè, a tutto c’è un limite e i miracoli, anche se sei di Medjugorje, succedono una volta sola. E allora, detto che i margini non sono larghissimi proviamo a selezionare il ristretto casting, cercando appunto di non farci troppo condizionare dall’inevitabile retropensiero ” Se ce l’ha fatta Cilic ce la possono fare tutti”.

Candidato numero 1, sarà contento il mio amico Roberto Salerno, è indubbiamente Kei Nishikori. Una finale Slam l’ha già giocata (in verità mica tanto) e il tennis mostrato nel 2014 è una prova lampante delle ambizioni nipponiche.

I dubbi risiedono altrove, ovvero nei mille acciacchi che lo tormentano un giorno si e l’altro pure e in qualche blocco mentale di troppo evidenziato nei match clou e nei momenti clou.

Il 2014 è stata la prima stagione a livelli top e i tempi potrebbero essere maturi, Wimbledon a parte, per l’impresa Slam. Parigi potrebbe essere la Mecca del tennis d’Oriente ma se devo puntare su un Nippo-Slam dico Melbourne.

Meritano di essere presi in considerazione  Raonic e Dimitrov, anche se personalmente nutro qualche perplessità su entrambi.
Il primo ha manifestato indubbi miglioramenti sotto la guida del duo Ljubicic-Piatti ma ho il sospetto che, nonostante la giovane età, non abbia grossissime possibilità di miglioramento. 

Devastante in servizio e diritto, macchinoso nel rovescio, disastroso a rete e poco lucido tatticamente. Può migliorare ma è stato quasi sempre inerme dinanzi ai grandi ribattitori è stordito dalla varietà di Federer. Insomma ho fiducia in Piatti e Ljubicic ma non così tanta da vederlo vincitore Slam nel 2015.

Su Dimitrov, bisogna capire il bulgaro che intenzioni abbia: rimanere un Gasquet o provare a fare (davvero) il Federer? Divertite il pubblico con numeri da circo o provare a vincere le partite che contano? La semifinale a Wimbledon, peraltro ben giocata a differenza di Raonic, mi induce a tenerlo in considerazione almeno per i prati londinesi. Altrove ci vuole veramente un’operazione di grandissima fiducia nel suo talento, ma hai visto mai…

Ci sono poi gli eterni piazzati, quelli che per anni sono stati i primi dei secondi e che certamente hanno “rosicato” parecchio tra Melbourne e New York quest’anno, vero Tsonga? ( “Ma sto Wawrinka qui è tanto meglio di me?”).

Se il 2015 dovesse segnare il tramonto dei Fab-four e l’avvento delle nuove leve per gli Tsonga, i Berdych e i Ferrer sarebbe la disfatta finale. Ma è lecito aspettarsi un colpo di coda da costoro?

Per Ferrer, sia detto con tutta la stima e il rispetto possibile per un professionista sublime (avercelo noi un Ferrer!), i buoi sembrano irrimediabilmente scappati. Anche in caso di prematura dipartita di Nadal a Parigi, il buon David non pare più il primo degli umani sulla terra. Serve una congiuntura astrale inimmaginabile con infortuni a catena: meglio di no.

Tsonga una settimana da Dio l’ha avuta in Canada quest’estate, centrarne due 3 set su 5 appare giusto un po’ più complicato, ma se mi domandate: “Te la senti di affermare con certezza che Tsonga non vincerà mai uno Slam?”, vi risponderò, non so precisamente perché, di no.

Berdych è sempre Berdych, ovvero uno che in finale Slam c’è stato, uno che arriva più o meno sempre trai migliori e poi si pianta. Dato che però, più o meno come Cilic ( rieccolo!), ha la capacità di lasciare gli avversari fermi a un metro dalla palla sia col diritto che col rovescio che col servizio, e che tutto sommato è solo un problema di un clic nel suo cervello che non è ancora scattato, non mi sento di escluderlo dai papabili. Saluto e ringrazio in anticipo chi lo chiama Perdych.

Se sin qui ho seguito più o meno la logica del campo, ora mi gioco due jolly.
Non c’è dubbio che vedere Kyrgios campione Slam nel 2015 sarebbe una clamorosa sorpresa, ma ho ancora Wimbledon davanti agli occhi e con un anno in più di esperienza secondo me a Church Road saranno dolori per tutti.

L’altra scommessa che mi sento di giocare è su Janowicz, anche qui in chiave Wimbledon. Questo signore due anni fa arrivò in semifinale e fece vedere i sorci verdi pure ai sudditi di Sua Maestà. Quest’anno non ha praticamente vinto una partita, ma siccome è completamente folle e a tennis sa giocare gode di tutta la mia fiducia. E poi, sarà mica più scarso di Cilic?

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