Tommy Robredo: "Sta arrivando l'era di Nole!"

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Tommy Robredo: “Sta arrivando l’era di Nole!”

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TENNIS – Tommy Robredo parla di Novak Djokovic, essendo uno dei pochi tennisti che è riuscito a trionfarvi contro in questa stagione, e dipinge per lui un futuro brillante

Tommy Robredo è uno dei pochi giocatori ad aver battuto Novak Djokovic quest’anno (sono solo 8 le sconfitte subite dal n. 1 ATP nel 2014): 76 75 negli ottavi di finale del Master 1000 di Cincinnati. La sua ricetta per riuscire a sconfiggere Novak è molto semplice e… realistica:

“Per festeggiare alla fine di un match con Djokovic, devi essere in una delle tue giornate migliori. E Nole deve giocare peggio del solito, naturalmente . Le due cose hanno coinciso quando l’ho battuto a Cincinnati. E sono molto contento di questo” ha detto Robredo.

La grande considerazione di Robredo per il tennista serbo lo porta ad un esprimere una opinione molto chiara sulla lotta al vertice del tennis mondiale nell’immediato futuro : “Sono sicuro che sarà Djokovic il leader nel prossimo periodo. Probabilmente per i prossimi due o tre anni… Vedremo chi arriverà dopo l’era di Novak…”.

Lo spagnolo ha ottenuto i migliori risultati in carriera nella seconda metà dello scorso decennio, periodo in cui ha raggiunto il suo best ranking ATP ( 5° posto nel 2006). Dal 2010, causa una serie di infortuni, è scivolato per alcune stagioni lontano dalle posizioni nobili della classifica mondiale. Ma dallo scorso anno Tommy è tornato ad ottimi livelli ed anche il 2014 lo ha visto concludere la stagione tra i primi 20 giocatori del mondo (17°).

“Ho finito per 2 anni tra i primi 10 (2006 e 2007, ndr), una cosa incredibile. Non è per nulla facile, perché tutti lottano per arrivare lì un giorno. La mia motivazione ora è fare il meglio che posso e vincere più partite possibile. So che ho 32 anni, ma fisicamente mi sento a posto. Spero di continuare a giocare bene perché mi piace molto quello che faccio”.

Infine, alla domanda su cosa sia cambiato maggiormente nel tennis Robredo ha risposto : “Il tennis attuale si basa molto di più sulla condizione fisica rispetto a prima. E’ molto più professionale, devi lavorare costantemente per adeguare il tuo gioco ed è quello che facciamo” .

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