Tennis veloce, il no di Federer e della Sharapova (Semeraro)

Rassegna stampa

Tennis veloce, il no di Federer e della Sharapova (Semeraro)

Pubblicato

il

 

Tennis veloce, il no di Federer e della Sharapova (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Per più di 140 anni il tennis è stato un successo mondiale scandito in fondo da poche vere rivoluzioni: i pantaloncini corti, le palline gialle, il tie-break Da qualche tempo però attorno allo sport dei Gesti Bianchi si avverte il prurito irresistibile della modernità. Internet ci ha disabituati alla lentezza, si dice, e le televisioni – che investono miliardi – scalpitano per avere show sempre più intensi e brevi, capaci di catturare l’attenzione volatile della famosa audience. E i dirigenti si adeguano. Qualche anno fa il boss dell’Atp, Etienne de Villiers, ex-manager della Disney, tentò di introdurre la formula a gironi nei tornei, ma fu brutalmente rimpallato, oggi si preferisce sperimentare usando le esibizioni. Guardate la IPTL, la International Premier Tennis League, in svolgimento in questi giorni in Asia e che paga fior di ingaggi miliardari ai vari Federer; Djokovic, Murray, Sharapova e Serena Williams.

L’idea di una competizione a squadre con regole stravolte non è nuova, risale al World Team Tennis americano nato negli anni ’70 e ancora in vita, ma i promoter indiani l’hanno resa più glamour, introducendo una serie di novità vieppiù sacrileghe: l’orologio con suoneria (shot clock) che avverte i giocatori quando sono scaduti i 20 secondi consentiti fra un punto all’altro (e scatta la penalità), i set che sul 5 pari vengono decisi da un extra-time di 4 minuti dove vince chi fa più punti (orrore: trionferà la melina?), il punteggio senza vantaggi. E poi le sostituzioni durante la partita in doppio, l’abolizione del let, il 15 perso per chi sbaglia il lancio di palla, e addirittura il power point ovvero la possibilità per un giocatore di decidere che un punto a set vale doppio (doppio orrore!).

REAZIONI. Cosa ne pensano i giocatori? Be; Maria Sharapova, che pure in campo geme a pieni decibel e fra un servizio e l’altro si prende pause geologiche ha detto scandalizzata che lo shot dock le ricorda «l’allarme della mia sveglia», e alla prima penalità ha storto la bocca: «Nel tennis ogni piccolo rumore pub disturbare la concentrazione, poi l’orologio mi fa venire l’ansia». Decisamente a favore del “timer” è invece lo-Wilfried Tsonga, perché «oggi il limite è di 25 secondi, ma alcuni giocatori (il riferimento a Nadal e Djokovic è palese, ndr) si prendono un minuto, e questo non è corretto». Roger Federer si è detto divertito dall’esperimento, ma ha confessato di sentirsi un po’ a disagio. «Sono un tradizionalista, mi piace il tennis come si gioca sul circuito. Ci sono regole che si possono discutere, ma alcune decisamente inutili, come la penalità per il lancio di palla sbagliato».

Lo stesso Federer però a gennaio sarà in campo in Australia per una esibizione con l’altro ex n.1 Lleyton Hewitt nella quale si giocherà al meglio dei 5 set, ma con set lunghi appena 4 game. «Non escludo che si possa prendere in considerazione qualche modifica in futuro – ha ammesso persino il presidente della federazione internazionale Francesco Ricci Bitti – A me piacerebbe accorciare i set, perché il picco di attenzione del pubblico è sempre alla fine dei set, quindi invece di trasformare “due su tre” anche gli Slam maschili, si potrebbero ridurre a 4 o 5 i game per set. L’avevamo già proposto nel 2002, ma i giocatori si rifiutarono. Un altro cambiamento possibile è giocare solo una palla di servizio (un’idea che piace anche a Nadal – ndr): sarebbe interessante vedere come reagiscono i giocatori». Una delle ossessioni dei “riformatori” è poi quella dei tempi morti, e quindi sul tavolo c’è anche la proposta di eliminare il riscaldamento. Per carità, di (quasi) tutto si può discutere, ma occhio a farlo con raziocinio (…)

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement