Australian Open interviste, Nadal: “Ad oggi non mi considero tra i favoriti, tra una settimana vediamo...”

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Australian Open interviste, Nadal: “Ad oggi non mi considero tra i favoriti, tra una settimana vediamo…”

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ATP Australian Open: Rafael Nadal. L’intervista pre-torneo

Essere al miglior livello possibile è una questione di condizione atletica o di durezza dei match?

È una questione di tutto per essere pronti, per sentirsi in fiducia, per sentirsi competitivi al 100%. Hai bisogno sempre di giocare più di quattro o cinque incontri dopo sette mesi. È una cosa che tutti sanno. Allo stesso tempo ci si sente in una condizione fisica migliore quando si gioca dei match, quando si è in fiducia negli spostamenti. Anche se ci si allena molto, poi in un incontro è un’altra cosa. Lo stress della gara è diverso rispetto agli allenamenti, giusto? Quindi è una questione di tempo e lavoro. Sto lavorando in maniera assoluta.

Senti di migliorare sempre di più con l’allenamento?

Mi sto allenando molto e sto facendo quello che crediamo di dover fare per ritornare al nostro livello. È vero che avere un torneo del Grande Slam così presto dopo un infortunio come il mio non è la situazione ideale. Ma siamo qui. Ho lavorato molto dal 10 dicembre ad Abu Dhabi e a Doha, poi qui questa settimana. Sono tranquillo e felice per come mi sono comportato. Poi ho bisogno di giocare meglio rispetto a quanto sto facendo. Penso che questo sia certo. Ma so giocare meglio, ho bisogno di vincere gli incontri. Ho bisogno di trascorrere delle ore sul campo a gareggiare. L’unico modo per far sì che questo accada è essere nel circuito. Quindi sono nel circuito, e questo è l’unico modo per tornare al mio miglior livello.

Hai già dovuto affrontarlo in precedenza a causa degli infortuni. Il fatto che ti sia già capitato ti aiuta, sai cosa significa ritornare dopo una pausa?

Ogni volta è diverso. Ogni sensazione è diversa. Ogni volta che si ritorna si ha dei dubbi, ci si sente molto lontani dall’essere al massimo della condizione. Ma allo stesso tempo si sa che l’unica cosa da fare è giocare con il giusto atteggiamento e cercare di avere la giusta programmazione per giocare più partite possibili, per alcune settimane consecutivamente. È l’unico modo per trovare le sensazioni positive ed essere di nuovo in fiducia. Quando si mettono insieme tutti questi fattori si riesce a giocare di nuovo meglio. Questo è quello che sto facendo. Sto cercando di stilare un calendario che vada meglio per me. Giocare qui, poi giocare sulla terra, questo mi aiuta fisicamente e anche per quanto riguarda il tennis. Questo è tutto. È difficile dire altro. L’unica cosa che posso dire è che ho bisogno di giocare meglio, sì. Ma l’unico modo per farlo è vincere le partite.

Quanto pensi che ti manca per essere al 100%?

Non lo so. Non importa. Riferito a che cosa?

Al 100%?

100% di cosa?

Della tua migliore condizione.

Per il tennis?

Sì.

Alla fine è difficile dire al 50%, al 55%, al 20%. Non importa. È impossibile dirlo. Non è matematica. Non si sa mai quando si è al 100%. L’unica cosa che so è che ho bisogno di lavorare, di stare in campo, di giocare dei match. Quando questo succederà nel corso dei mesi, so che sarò pronto di nuovo per quanto riguarda l’essere competitivo, per quanto riguarda il ritmo. Ma se sarò capace di vincere alcuni incontri consecutivamente prima di questi mesi, sarò pronto prima, no? Questo è quello che successe nel 2013. Ma iniziai sulla terra, nei tornei che mi davano la possibilità di giocare più match, i tornei 250. Questa volta è un po’ diverso. Allo stesso tempo l’unico modo è vincere gli incontri e stare in campo.

Hai detto che il Brasile è un luogo che ti porta fortuna. Come ti senti per il Rio Open? Troppo gioco, troppe persone che festeggiano il Carnevale?

Spero di non avere molto tempo per il Carnevale (sorridendo). Beh, no. Sono stato in Brasile un paio di volte. Nel 2005 è stato il primo torneo che ho vinto di una grande stagione. Nel 2013 è stato un torneo speciale, perché dopo molti mesi senza vincere, senza gareggiare, ho avuto la possibilità di vincere il titolo lì. Mi ha aiutato per la fiducia, per quello che è accaduto dopo. Lo scorso anno è stato importante, ma era una situazione diversa. Quest’anno è un po’ come era successo in precedenza. Sarà il primo torneo sulla terra dopo tanto tempo. Spero che sarà un bel momento per me per ritrovare la piena fiducia.

Quale aspetto del tuo gioco ti rende più felice ora che stai per ritornare in forma? Quale parte sta andando bene per te adesso?

Niente (sorridendo). No, non sto servendo male. Il mio servizio sta funzionando più o meno bene. Ho bisogno di essere un po’ più dinamico in campo negli spostamenti. Sono un giocatore che trova la fiducia quando riesce a difendersi bene, quando riesce a colpire sapendo che la palla rimarrà in campo la maggior parte delle volte. Così è quando mi sento forte. Come ho detto prima, per far sì che questo accada, c’è bisogno di fare questo durante i match. Per esempio, la scorsa settimana a Doha ho giocato molto bene nel primo set. Ma poi, sapete, il mio gioco è calato d’intensità, ho perso il ritmo, qualcosa che solitamente non mi succede quando gioco due settimane consecutive. Questo è qualcosa di cui si ha bisogno quando non si è giocato per tanto tempo. Non so quale parte del mio tennis mi stia rendendo più felice. Ma so veramente cosa devo fare per essere contento del mio gioco. Il mio tennis va sempre bene quando mi muovo bene, quando riesco a comandare il punto con il diritto e quando riesco a colpire bene con il rovescio. Ma ho bisogno che il diritto sia aggressivo, ho bisogno di farmi spazio con il diritto. Ho bisogno di giocare così per avere l’opportunità di tornare a essere competitivo contro chiunque.

Chi pensi che sia il favorito per la vittoria di questo torneo?

Sapete quanto me chi sia il favorito per questo torneo. Penso che tutti pensino gli stessi nomi. Novak ha concluso la scorsa stagione alla grande. È un giocatore fantastico. È sulla sua superficie preferita. Per Roger vale lo stesso discorso. Ha avuto una grande stagione lo scorso anno. Ha finito bene. Gioca sulla sua superficie preferita, o una delle sue preferite, erba e qui. E penso che Andy stia giocando bene. Vedremo. Gli altri sono sempre lì. C’è qualche altro giocatore che potrà avere delle possibilità. Ma tra questi tre nomi, c’è una grossa possibilità.

Quattro nomi, il tuo nome?

No, non mi considero tra i favoriti. Lo scorso anno, sì. Quest’anno è un’altra storia. Mentirei se dicessi di sentirmi pronto per vincere. Non mi sento pronto a vincere il torneo oggi. Se tra una settimana sarò qui in conferenza stampa, forse dirò un’altra cosa perché avrò la sensazione di aver giocato qualche match, e se sarò capace di vincere qualche incontro, allora forse avrò un po’ più di ritmo, sarò più in fiducia. Ma in teoria, dopo aver giocato quattro o cinque match dopo sette mesi, non si può essere il favorito di un torneo che non sia la terra, siamo sul veloce. È un’altra cosa. Per quanto riguarda i favoriti, gli altri nomi sono più accreditati rispetto al mio adesso.

Sei guarito completamente dall’infortunio al polso destro?

Non lo so. Non lo so. Non posso dire di essere completamente guarito, perché si sente quando si gioca, quando metti in tensione la schiena. Può fare di nuovo male, giusto? È un qualcosa di cui non mi sento ancora fiducioso al 100%. Se si parla delle mie ginocchia, dico, va bene, può succedere, ma sono fiducioso riguardo le mie ginocchia, perché stanno andando molto bene. Ma la mia schiena, non ho avuto abbastanza tempo per avere buone sensazioni e per dire di essere perfetto al 100%. Ho bisogno adesso di prendermene cura. Ma spero che andrà tutto bene.

Hai detto che non pensi di essere un favorito per il titolo, ma deve esserci una parte di te che deve essere contentissima di essere qui per partecipare.

Scusa?

Non deve esserci niente di meglio per te che essere qui per giocare. Deve darti una buona sensazione.

No, alla fine, come ho detto prima, per arrivare ai tornei come uno dei favoriti, come un vero candidato, è esserci. Senza essere presente non ci sono possibilità. Quindi so di essere nella giusta direzione, perché sono qui, prima cosa, e perché sono molto motivato a recuperare tutto ciò che non ho avuto la possibilità di fare. Gli ultimi sette, otto mesi, più o meno. Quindi qui sono molto motivato. Il torneo australiano mi piace davvero molto. Anche se nella mia carriera ho avuto molti infortuni, con questo torneo ho sempre avuto un gran feeling. E spero, lo spero veramente, che questo possa essere l’inizio positivo di un anno importante per me. Mi sto godendo tutti i giorni. Spero di rimanere il più a lungo possibile.

Chiara Nardi

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