La classe 1997: Jessica Pieri e gli altri

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La classe 1997: Jessica Pieri e gli altri

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​​Analizziamo i migliori junior italiani partendo dalla classe 1997 e da Jessica Pieri, grande protagonista la settimana scorsa all’ITF di El Kantaoui

Prima di partire con la rassegna dei nostri migliori junior maschi e femmine, divisi in ciascun “capitolo” per millesimi di nascita e a scendere dall’alto dal 1997 al 2000 e oltre, e alla vigilia del loro debutto con la graduale ripresa delle attività di qui a primavera, va dato risalto al buon torneo, anzi diciamo pure al torneone giocato da Jessica Pieri – per un caso niente affatto fortuito una delle nostre 1997 di cui mi preparo a dire – a El Kantaoui, 10 mila ​senior ​in Tunisia che si chiude domani domenica. Dicevo due giorni fa delle scarse possibilità che Tatiana Pieri – sorella di Jessica – potesse spuntarla contro Sandra Samir, giocatrice egiziana in forte ascesa, classe 1997, sempre testa di serie alta ai giovanili Grade 1 e A, e vincitrice dell’unico confronto precedente con Tatiana a Santa Croce nel maggio scorso. Tatiana ha perso 6/2 6/3 ma come faccio spesso con lei quando perde cerco subito le attenuanti. Tatiana ha avuto una palla del 3 a 4 nel primo set, che poteva dunque riaprirsi, e il secondo lo ha perso 6/3 ovvero con un solo o al massimo due break. C’è anche da dire che il torneo tunisino ​è sul duro, una superficie che è la meno gradita a Tatiana, giocatrice incontrista che rende meno sul cemento,​ dove non si scivola, il rimbalzo della palla è più esplosivo e la palla viaggia mediamente a 10/20 km più veloce che sulla terra. Personalmente non vedo dal vivo Tatiana da luglio scorso e ignoro se abbia ingranato quella evoluzione fisico-tecnica (leggi servizio) che era particolarmente carente. Ma ne riparleremo quando verrà il momento del suo millesimo.

Venendo a Jessica, su cui anticipo il discorso, ho parlato di torneone perché non avendo per ora ranking WTA (ma arriverà a ore, forse lunedì stesso) Jessica ha messo sotto in tre turni Samsonova che è 839, Romeo 577 (con ​punteggio perentorio), e la stessa Samir costretta al ritiro dopo un duro assedio (​sullo 0 a 5 al terzo). Oggi pensate Jessica si è arresa in semifinale contro la Georges n. 302 e 6/4 al terzo dopo aver agguantato il secondo 7/6. Jessica ha le carte in regola per diventare la migliore 1997 italiana nel corso dell’anno in coabitazione con Bianca Turati. Ha senz’altro un credito con la fortuna per aver saltato per infortunio quasi due anni di attività. Perciò stesso pochi l’hanno vista all’opera di recente a parte gli addetti. Non posso quindi dire qualcosa di fondato sul suo gioco, che allora – due anni fa – era ancora piuttosto da raffinare e smaliziare: grande tenacia, notevolissima mobilità, punti fatti principalmente sugli errori dell’avversaria, pochissimi gratuiti ma anche pochi vincenti, e servizio debole e rotazioni decisamente inesistenti. Cercherò di informarmi e informarvi sulla sua programmazione, che si dividerà suppongo tra ITF 10 mila e giovanili che contano, almeno per un po’. Intanto da lunedì si bissa da parte di Jessica e Tatiana (e Samsonova) ​a ​un secondo torneo nella stessa sede tunisina.

Venendo a questa prima puntata della rassegna scelgo di parlare di altre tre o quattro 1997 che mi pare, e spero, che possano essere emergenti nel corso dell’anno. Ne dimentico tante, di tutte non si può parlare. Bianca Turati è effettivamente la giocatrice che ha la più alta classifica junior (e anche senior tra le 1997). Ha vinto un torneo 10 mila senior mesi fa e si è fatta valere nei tornei junior sino a Grade 3 e 2. Meno bene nei Grade 1 e Grand Slam. Chissà se e quanto si è irrobustita… Tecnica infatti ne ha da vendere, e dispone peraltro di un classico rovescio a una mano; fino a ieri difettava di potenza e di esplosività a causa di un fisico ancora relativamente minuto. L’ho vista varie volte “ballare” con giocatrici che alzano e pure rimettitrici. L’Australia ci dirà qualcosa. Verena Hofer è attesa a cancellare una annata semidisastrosa dopo un 2013 ricco di successi e di promesse. Stesso discorso per Beatrice Torelli, scomparsa di scena dopo un buon inizio 2013 e giocatrice discontinua, dalle prestazioni altalenanti, oggi ottime e domani deludenti, ma dotata fra le poche del vincente secco e dell’accelerazione risolutiva. Aggiungerei Verena Meliss, buon braccio naturale, che ha giocato tanto e riscosso discreti risultati nel corso dell’anno passato.

Ho sempre creduto che in campo junior internazionale (e anche senior!) noi italiani siamo da tempo più forti nelle femmine che nei maschi. Finita e passata di categoria la generazione junior dei Donati dei Baldi e soprattutto dei Quinzi lanciamo quest’anno tra i 97 tre giocatori di punta che però non possono e non potranno a mio avviso competere agli alti livelli. Come è arcinoto i diciottenni non giocano che raramente gli ITF senior, a differenza delle femmine. Andrea Pellegrino ha il ranking più alto, relativamente (n. 67), ma il pericolo al suo primato gli viene da Federico Bonacia e soprattutto da una folta truppa di diciassettenni classe 98 che vedo più promettente e più ricca di talenti, in prospettiva, della classe 97. Già vincitore dell’Avvenire, Pellegrino non ha combinato molto l’anno scorso e da lui ci si aspettava francamente di più. Federico Bonacia gli sta dietro solo di due posti nel ranking ITF. Gran regolarista, buon fisico, notevole determinazione, Bonacia ha risalito centinaia di posizioni negli ultimi mesi del 2014 centrando anche le semifinali in alcuni tornei. Il terzo giocatore che nomino è il talentino Marco Mosciatti, mancino al quale mancano i proverbiali dieci, o forse anche quindici centimetri di statura, e che per questo motivo è rimasto un po’ lì come rendimento, e gravita ora attorno al 100 ITF. Al momento Pellegrino e Mosciatti dovranno fare le qualificazioni agli Australian Open junior​, mentre Bonacia non figura iscritto.

Franco Marucci

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