Australian Open interviste, Federer: "Il colpo più rischioso della mia carriera? Il match point contro Sampras "

Interviste

Australian Open interviste, Federer: “Il colpo più rischioso della mia carriera? Il match point contro Sampras “

Pubblicato

il

 

Australian Open: Federer b. Lu 6-4 6-2 7-5. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

Vittoria numero 1001. Hai mai pensato che ci saresti arrivato dopo la vittoria n° 1000?
Sì, speravo accadesse qui in Australia, mi fa molto piacere sia successo stasera. Vincere il primo turno è sempre un po’ un sollievo. Penso di aver giocato bene. Per cui è bello aver ottenuto la 1001esima vittoria stasera, ma non parleremo di questo ad ogni match vero? Finiamola qui (sorride).

Un anno fa hai detto nella conferenza stampa pre torneo che avevi dei problemi alla schiena. L’anno scorso hai avuto problemi alla schiena alle World Tour Finals. Come siete riusciti a tenere a bada il dolore da un punto di vista medico, che trattamento hai ricevuto?
Dopo Londra?


E dopo la Davis Cup?


Il dottore ha preso il treno da Lilla sabato sera dopo il match con Stan. L’ho chiamato per chiedergli se poteva venire a vedermi. Quando mi sono svegliato era lì, il che è fantastico. Potevo a malapena uscire dal letto. Lui mi ha guardato e ha detto che non potevo giocare. Io ho detto sei sicuro? Non possiamo aspettare? E lui ha detto, non so. Non puoi correre quindi non puoi giocare. Quindi per prima cosa quello che abbiamo fatto è stato innanzitutto lasciarla guarire, non facendo niente di particolare a parte alcuni piccoli trattamenti rilassanti. Mi ci sono voluti due, tre giorni prima di correre di nuovo. E poi ovviamente ho preso medicinali, abbastanza pesanti. Mercoledì sera quando sono andato ad allenarmi a Lille è stata la prima volta in cui ho sentito di poter correre. Lì ho deciso, se puoi correre puoi giocare. Quella era la mia sensazione e sono felice di come ho gestito la cosa.

Puoi raccontarci il match di stasera? Sembravi abbastanza a tuo agio a tenere il servizio e poi nel terzo è sembrato che tu abbia alzato il livello e l’hai brekkato sul 6-5. Parlaci di questo.
Penso di aver giocato molto bene i primi due set. Come hai detto, penso di aver servito molto bene. Tenevo il servizio in scioltezza. Fino credo al 5-2 nel secondo lui non ha avuto chance sul mio servizio. Ero molto contento. Rispondevo bene e comandavo il gioco da fondo. Lui ha iniziato a servire bene nel terzo. Le condizioni di gioco si sono un po’ rallentate per il raffreddamento dell’aria e ho sentito che facevo più fatica a fare gioco. È stato un terzo set molto interessante, mi ha dato molte informazioni utili. Lui me l’ha resa difficile, non dico che sono stato fortunato a non perdere il servizio ma lui stava giocando veramente bene. Ho iniziato a variare il gioco e cercare diverse soluzioni perché ho sentito che dovevo fare così. Ho servito di nuovo bene verso la fine del match. Mi sono adattato alle condizioni, perché giocare alle 7:00 è diverso che giocare alle 8:30. Un cambiamento radicale, secondo me.

In febbraio in Brasile ci sarà un Carnival Day della Svizzera. C’erano voci che cercassero di invitarti. Hanno detto che giocherai a Dubai e non hai ricevuto l’invito.
Questo febbraio?

Sì.
Che vado in Brasile?

Sì.
Wow.

Ti piacerebbe tornare in Brasile nel 2016 per le Olimpiadi?
Certo. Andrò nel 2016, ma nel 2015 probabilmente no.

Quindi non vai il mese prossimo?
No, non penso. Siamo dall’altra parte del mondo.

Hai ricevuto l’invito?
No. Devo controllare, ve lo farò sapere alla prossima conferenza stampa. Ho un sacco di roba nella mail. Ma è bello che ci sia un qualcosa per la Svizzera, sono sicuro sarà divertente ma sfortunatamente non ci sarò.

Parlaci del prendere rischi nel tennis. Pensi sia una caratteristica particolare, il sapere quanto rischiare? Ti piace prendere rischi? Non diventa noioso quando non ci sono sfide o rischi da prendere?
Credo che la cosa più importante nel prendere rischi sia che tu creda in quello che stai facendo, che ti impegni al 100%. Un impegno dell’80% non è sufficiente. Se stai correndo verso la palla o cercando di colpire in anticipo, se hai un attimo di dubbio quello non è il modo giusto di giocare, sbaglieresti ogni volta. Devi solo crederci e visualizzare prima cosa sta per succedere. Vedi il colpo nella tua mente prima di farlo e così hai più chance di farlo nella maniera giusta. Penso sia il modo giusto di prendere rischi. In più devi anche sapere su quale punteggio li prendi. 0-30? 30-30? 0-30? 40-0? 0-40? Sono situazioni completamente diverse. Quelle che di solito fanno i migliori è giocare bene col punteggio. È qualcosa che viene con l’esperienza ma allo stesso tempo a volte giochi più in sicurezza. Quello può diventare un po’ noioso. Cerco sempre di mantenere la testa giovane perché sento che il mio gioco ha bisogno di rischi, di impegno. Ovviamente quando sono in fiducia posso farlo molto più facilmente.

Il dritto di Novak sul MP contro di te (US Open 2010, ndr) è stato forse il più grande rischio che qualcuno ha preso contro di te. Quali sono stati uno o due dei tuoi migliori colpi ad alto rischio?
Non ne ho idea. Zero. Ho giocato troppi punti e tante volte ho dovuto sfruttare un’opportunità e l’ho fatto. Forse il MP contro Sampras (Wimbledon 2001, ndr). Ho avuto la sensazione che avrebbe servito esterno e l’ho aspettato lì. Ho pensato che avrebbe servito un ace al centro così gli ho lasciato quell’opzione e mi sono buttato sull’altra. Forse quello è il rischio più grande.

Forse ricordi l’articolo di David Foster Wallace sul NYT di qualche anno fa in cui ti descrisse come un’esperienza religiosa, una riconciliazione dell’essere umano col fatto di avere un corpo. Cosa ne pensi? Ti ci riconosci? È un’esagerazione?
Solo un po’ esagerato (ride). Sai, a volte è proprio così incredibile, qualcosa che non si è mai visto prima. Così ho passato tutta questa fase in cui ho avuto tanti complimenti e ho pensato, wow, questa è la sensazione più bella del mondo. Ma molto rapidamente hai anche la sensazione che non tutto è così grande a volte quando non si gioca bene. Le ho vissute entrambe. Ecco perché non ho alcun problema ad accettare le critiche, perché ho ricevuto così tanti complimenti nel corso degli anni. Fa parte del gioco. Ma è chiaro che alcuni pezzi incredibili sono stati scritti su di me, sul tennis, su altri giocatori. È interessante leggerli. A volte sono solo un po’ esagerati.

 

Traduzione di Paolo Valente

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement