Australian Open interviste, Wozniacki: "Ho fatto del mio meglio, ma non è bastato"

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Australian Open interviste, Wozniacki: “Ho fatto del mio meglio, ma non è bastato”

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Australian Open: Azarenka b. Wozniacki 64 62. L’intervista del dopo partita a Caroline Wozniacki

C’era qualcosa che speravi di poter fare diversamente oggi?
Sì, vincere. Puoi sempre guardare indietro e dire, avrei dovuto fare questo. Avrei dovuto trasformare quella palla break, sfruttare il vantaggio sul 30-0. Alla fine dei conti lei ha giocato meglio di me e giù il cappello. Io devo semplicemente lavorare duramente. E’ ancora l’inizio dell’anno. Ho 10 mesi per poter recuperare.

Ovviamente giochi tutto l’anno per avere il ranking che hai. Com’è giocare contro qualcuno che ha vinto due delle ultime tre edizioni qui?
Lei qua gioca a meraviglia. Sì, credo che invece io agli Australian Open abbia una maledizione. Ho prima fatto le semi, poi i quarti, poi gli ottavi, terzo turno, secondo turno. E’ andata così negli ultimi anni. Spero di romperla il prossimo anno. Amo questo torneo e mi dispiace essere già fuori. Ovviamente è stato un sorteggio difficile per entrambe. Ma lei ha giocato meglio.

Credi esista la fortuna nei sorteggi?
Sì, c’è sempre un po’ di fortuna nei sorteggi. A volte sulla carta è più difficile, ma magari ti trovi bene contro quell’avversaria. A volte sembra semplice, ma incontri qualcuno con cui non giochi bene. Guarda, alla fine ci sono state così tante sorprese che è normale che niente è semplice. Certo, avrei potuto avere la vita più facile.

Pensi che dati i suoi trascorsi qui, avrebbero dovuto metterla fra le teste di serie?
Sì, sfortunatamente non siamo a Wimbledon. Credo che avrebbero dovuto darle una testa di serie. Comunque, se vuoi vincere il torneo, devi battere tutte quelle dall’altra parte della rete. Ho fatto del mio meglio, ho corso, ho fatto il massimo ma non è bastato.

Conosci il suo gioco molto bene. A che livello pensi che sia?
Penso che il suo livello sia alto. Prende la palla in anticipo, mischia le carte in tavola. Credo abbia raggiunto il livello di quando si è dovuta fermare.

Il secondo turno non è il risultato che speravi. Quando guarderai a questo torneo penserai, ho perso contro la Azarenka o ho perso al secondo turno?
Una sconfitta è una sconfitta. Tutte le sconfitte fanno schifo. Non mi sto divertendo a stare qui ora. Preferisco giocare davvero male e vincere, che giocare magnificamente e perdere. Vincere fa bene. Poi perdere così presto fa ancora più male. Ora devo cercare di trasformare questa cosa in positivo. Ci sono ancora tanti tornei quest’anno. Ancora tante cose su cui posso migliorare. L’hanno scorso l’ho dimostrato: la prima parte dell’anno ero in vacanza praticamente, la seconda sono migliorata notevolmente. Quest’anno spero di migliorare già a Dubai.

Sappiamo quanto Vika possa giocare bene. Sei stata sorpresa dalla sua consistenza questa sera?
No, ha vinto già due volte qui… Non succede per caso.

Da parte tua, c’è stato un colpo nello specifico che non ti ha soddisfatta o potevi giocare un po’ meglio in generale?
Non credo di aver fatto errori stupidi, sono stata abbastanza costante. Ho servito decentemente. Tutto sommato ho giocato ok. Allo stesso tempo, sento di averle fatto comandare un po’ troppo il gioco. Avrei dovuto provare ad imporre un po’ di più il mio gioco.

Credi che la maratona ti abbia aiutato durante l’anno? Sembra che dalla tua decisone di prendere parte alla maratona, il tuo tennis ne abbia risentito positivamente.
Sì, forse dovrei fare un’altra maratona, e del triathlon anche (sorridendo). Non lo so. L’anno scorso per me è stato fantastico. Una bella esperienza. Ora posso giocare per tre, quattro ore senza stancarmi. Ci sono tante cose positive che posso prendere da quella maratona. Ma sono un tennista e devo guardare alla salute del mio corpo. Una volta è abbastanza. Aspetterò un po’ prima di correrne un’altra.

C’è qualcosa, non per forza una maratona, ma una distrazione qualsiasi fuori dal tennis, che può aiutarti ad avere successo in campo?
Credo di poter avere successo nel tennis anche senza distrazioni esterne.

 

Traduzione di Lorenzo Dicandia

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