Australian Open interviste, Seppi: “E’ stato il match migliore della mia vita”

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Australian Open interviste, Seppi: “E’ stato il match migliore della mia vita”

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Australian Open, incontro di terzo turno: Seppi b. Federer 6-2, 7-6, 4-6, 7-6. L’intervista del dopo partita a Andreas Seppi

Oggi sei riuscito a sorprendere anche te stesso?

Sì, certo. Riuscire a battere Roger Federer per la prima volta in carriera, in un torneo dello Slam e al meglio dei cinque set, fa di questo un giorno speciale per me. Sicuramente all’inizio sono sceso in campo solo per cercare di divertirmi e giocare al massimo. Poi, specialmente dopo il primo set, ho capito che stavo colpendo bene la palla. Ho iniziato a credere che potevo fare di più. Inoltre, credo che il tiebreak nel secondo set sia stato un punto importante del match.

Federer conduceva 10 vittorie a 0 contro di te. Come hai fatto a scendere in campo senza pensare a questo?

Come ho già detto, prima di tutto ho pensato a godermi il momento perché non capita tutti i giorni di giocare sul Centrale, con lo stadio pieno e contro Roger Federer. Ero tranquillo, fin dall’inizio. Anche nei momenti importanti del match sono riuscito a stare calmo. Forse, in tutta la mia vita, questo è stato il match in cui mi sono sentito più a mio agio, anche con le mie emozioni. Credo che questo aspetto mi abbia aiutato molto.

Cosa ti ha detto alla fine del match?

Non ricordo bene. Ma credo abbia detto “Incredibile l’ultimo punto” e “Congratulazioni”. Qualcosa del genere.

Chiunque dovrai affrontare al prossimo turno, Kyrgios o Jaziri, sarai tu il giocatore che occupa la posizione più alta nel Ranking ATP. Cosa significa per te essere riuscito a crearti questa occasione?

Ho già giocato contro entrambi. Contro Jaziri molto tempo fa e contro Nick l’anno scorso allo US Open. Sono due giocatori completamente diversi. Nick, specialmente qui in Australia, vuole fare del suo meglio. Tutto il pubblico lo sostiene. Sta servendo bene, ma forse gli manca un po’ di ritmo. Al contrario, Jaziri è un tennista simile a me, che tende a giocare molti scambi dalla linea di fondo. Tutto ciò per dire che sono due giocatori completamente differenti.

Se il tuo avversario dovesse essere Kyrgios, come pensi che reagirai trovandoti davanti un pubblico che sostiene il “beniamino di casa” ?

Kyrgios è un giocatore che riesce sempre a coinvolgere il pubblico, si carica con il supporto della folla, qui in Australia a maggior ragione. Non sarà facile. Ma credo che il mio approccio debba essere come quello di oggi: scendere in campo, godermi il momento, concentrarmi sul mio gioco e cercare di dare il massimo.

Cosa significa questa vittoria per te e la tua carriera? Finora è la vittoria più importante?

Sicuramente. È la prima volta che lo batto. Avevo battuto Nadal una volta a Rotterdam quando era numero 2 al mondo. Anche quella fu una vittoria importante. Contro Roger, invece, non ero mai stato vicino a batterlo. Non ne ho mai avuto l’occasione. Ottenere una vittoria come questa in carriera vale moltissimo per me.

Il tuo connazionale, Bolelli, ha affrontato Federer nel secondo turno. Hai avuto modo di parlare con lui e farti dare qualche consiglio?

No, non ho chiesto consigli perché è difficile farsi consigliare quando dall’altra parte della rete hai Roger Federer. Ieri ho visto solo il primo set del loro incontro e ho pensato che Bolelli stesse giocando bene, il resto non l’ho seguito. E devo ammettere che non ho parlato con lui dopo il match.

Pensi che Roger Federer possa vincere un altro torneo dello Slam?

Certo, credo che lui continui a giocare proprio perché pensa di poter vincere un altro torneo Slam. Anche io lo faccio. Lui è un gran giocatore. Penso che l’anno scorso nessuno avrebbe mai detto che sarebbe potuto tornare ad essere numero 1 al mondo. Invece, oggi potrebbe anche accadere. Perciò credo che abbia buone possibilità di riuscire a vincerne un altro.

Prima del match pensavi che avresti potuto batterlo?

È difficile dirlo. Di sicuro, man mano che giocavamo, specialmente a metà del primo set, ho iniziato a pensare di poter vincere. All’inizio non ero focalizzato sulla vittoria, ma più su dare il massimo e giocare il mio miglior tennis. Ma è ovvio che con l’avanzare dell’incontro ho iniziato a pensare che avrei potuto farcela, altrimenti non avrei vinto.

Il modo in cui hai giocato, riuscendo a batterlo, ti ha fatto conoscere una parte di te stesso di cui non eri consapevole sino ad ora?

Sicuramente adesso so che sono in grado di gestire momenti difficili e sopportare molta pressione. Forse sono un po’ più maturo in campo. E conosco un po’ più me stesso. Questa vittoria mi dà maggior sicurezza in vista dei prossimi match.

Pensi che aver giocato di giorno ti sia stato d’aiuto? Il campo era più veloce? Senti di poter dire che avresti vinto ugualmente se aveste giocato la sera? Che differenza c’è?

In realtà io preferisco giocare la sera perché cala il sole e non fa così caldo. Questo per dire che sarebbe stato ancora meglio per me giocare in sessione serale. Ma non so, oggi non faceva troppo caldo. Forse all’inizio del match, ma poi si stava bene rispetto a ieri o l’altro ieri.

Era più veloce il campo?

No, no, no. Non penso fosse più veloce rispetto agli altri giorni. Inoltre, è vero che mi piace giocare sulle superfici veloci, ma penso che piaccia anche a lui.

Cosa ci dici sul match point? Come hai fatto a leggere il colpo? Lo inserirai nella lista dei tuoi colpi migliori?

È stato un colpo strano, all’inizio non pensavo che sarei riuscito a raggiungere la palla. Poi, quando l’ho colpita, non ho visto dove è andata. Ho visto solo che era dentro. È stato uno dei colpi più belli della mia vita.

Hai già visto il video?
No, non ancora. Ma lo farò.

Traduzione di Yelena Apebe

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