Il bel giorno di Seppi e il brutto di Federer. Peccato Errani. Camila Giorgi con Venus

Editoriali del Direttore

Il bel giorno di Seppi e il brutto di Federer. Peccato Errani. Camila Giorgi con Venus

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Ubaldo Scanagatta racconta l’impresa di Andreas Seppi contro Roger Federer e gli altri fatti di rilievo della quinta giornata dell’Australian Open.

Un giorno indimenticabile per Andreas Seppi, per Roger Federer e i suoi tifosi sparsi nel mondo, e per noi sempre più sparuti giornalisti italiani al seguito delle racchette italiane, perchè onestamente dopo 10 batoste consecutive – e come volevate chiamarle se nei precedenti duelli Andreas aveva strappato un solo set e ne aveva persi 21? Non erano state sempre nettissime, ma il dato era ugualmente impressionante ed inequivocabile. Nemmeno chi aveva invocato un intervento della Madonna di Lourdes per Bolelli, poteva credere che Andreas potesse battere lo svizzero che aveva chiuso alla grande il 2014 (ad un passo dal ritorno sul trono del tennis e al primo trionfo in Coppa Davis) e cominciato altrettanto bene il 2015 (la vittoria n.1000 e il torneo n.83 della carriera a Brisbane).

C’era molta più fiducia nelle possibilità di Sara Errani contro Yanina Wickmayer, n.81 del mondo, una semifinale e tre ottavi di finale in 4 Slam ma l’ultimo ottavo si perdeva nel tempo. Risaliva a Wimbledon 2011, quattro anni fa. Sara ha avuto la sua grande occasione quando è stata avanti 6-4 2-0 con tre pallebreak per il 3-0. Vi rimando alla mia cronaca, più dettagliata e con diverse annotazioni sulla Wickmayer che forse possono interessarvi.

Su Seppi, che è il secondo italiano a battere Federer dopo Filippo Volandri al Foro Italico nel 2007, abbiamo scritto di tutto e di più, comprese le sue altre vittorie sui top-10, da Nadal a Rotterdam 2008, a Canas, Gasquet, Ancic, Hewitt fino a Isner a Roma.

Io ribadisco di non averlo mai visto giocare così aggressivo e così bene di dritto. 50 vincenti di Seppi non si vedono tutti i giorni! Altre volte ho visto giocare bene Seppi, ma non per tre ore di fila, reggendo sempre la tensione. Lui stesso se n’è quasi meravigliato.

Tutto ciò anche se non si può negare che Federer ha avuto giornate migliori, senza nulla voler togliere all’exploit di Andreas. “L’ho capito fin da stamattina, dall’allenamento, che oggi non sarebbe stata una gran giornata…- ha detto Roger – però Andreas ha giocato davvero bene. Non avrei dovuto perdere il secondo set dopo aver recuperato due volte un break ed essere stato avanti nel tiebreak…”. Di Federer abbiamo registrato audio in inglese e francese, vi consiglio di sentirli, non ha detto sempre le stesse cose.

Massimo Sartori, l’allenatore di Andreas fin da bambino, aveva stimolato Andreas a giocare più aggressivo che poteva. Ma sono cose che gli avrà detto mille volte. Solo che questa volta Andreas è riuscito a mettere in atto le istruzioni. Sartori ha raccontato dell’allenamento che avevano fatto insieme venerdì scorso qui a Melbourne Seppi e Federer: “Giocarono un set e l’aveva vinto Andreas al tiebreak”.

Forse un segno del destino perché oggi Andreas ha vinto due set, il secondo e il quarto, proprio al tiebreak.

Seppi: “Ti ho dato una gioia che nessuna donna ti ha mai dato…” ha sussurrato all’orecchio del suo allenatore Andreas, mentre lo abbracciava. E Sartori: “E’ vero!”.

Più tardi Seppi, rispondendo ad una mia domanda, ha ricordato i momenti migliori della sua carriera: “La vittoria su Nadal a Rotterdam che arrivò proprio nel giorno del mio compleanno, questa perché battere Federer in uno Slam beh…non c’è bisogno che lo dica, la vittoria su Ward contro la Gran Bretagna sul 2 pari perché ci ha dato la semifinale di Coppa Davis, ma ci sono stati altri momenti, la vittoria su Wawrinka al Foro Italico, quella su Juan Carlos Ferrero in Davis a Torre del Greco… e di Ferrero mi piaceva moltissimo il suo modo di giocare…, i tre tornei vinti anche sono stati momenti di grande soddisfazione”.

A 30 anni e da una dozzina sul circuito, in effetti Seppi ha avuto una carriera di tutto rispetto, al di là del n.18 best ranking Atp, e ha vinto anche 6 milioni e mezzo di dollari di soli premi ufficiali, senza contare sponsors, gettoni di presenza, ingaggi, esibizioni. Non male per un ragazzo di un piccolo paese, Caldaro, e figlio di un camionista e di una commessa di un negozio.

Beh ricordo una buffa frase che una volta a Parigi ha detto il papà di Goffin a dei giornalisti belgi: “Tanti credono di conoscere il tennis perchè sanno chi è Federer e Nadal, ma chi non sa chi è Seppi in realtà non conosce il tennis!” Chissà perché papà Goffin avesse scelto proprio Seppi a mo’ di esempio di un giocatore che da anni fa una più che onesta carriera di globe-trotter con racchetta, ma non ha mai vinto uno Slam.

Anzi non ha mai nemmeno giocato un quarto di uno Slam. L’occasione migliore l’aveva avuta proprio qui, quando negli ottavi aveva incontrato due anni fa Chardy. Ma perse. E stavolta?

Ha l’australiano Nikki Kyrgios al prossimo turno: ci ha perso all’ultimo US Open. Ma in questo torneo Seppi ha sconfitto un sacco di tabù dopo Istomin, Chardy e soprattutto Federer.

Beh, ora qualcuno in più lo conoscerà e papà Goffin dovrà trovarsi un altro esempio per far riferimento ad un tennista più anonimo, meno conosciuto ai non addetti ai lavori. Uno che ha battuto Federer in uno Slam nel quale lo svizzero era arrivato 11 volte di fila almeno in semifinale…non può più essere l’emblema di un giocatore anonimo.

Battesse anche Kyrgios – quasi certamente sul centrale anche se Pat Rafter finora si è opposto vivacemente a che i giovani australiani giocassero sul centrale (“Troppa pressione, a loro non fa bene, è prematuro”) – Seppi si troverebbe poi però il vincente di Murray-Dimitrov. Insomma, anche stavolta il traguardo dei quarti pare molto difficile da raggiungere per lui che prima di oggi aveva centrato tre volte gli ottavi, una per ciascuno Slam salvo che all’US Open, torneo che lui non ha mai digerito.

Gli australiani, che hanno visto oggi i veterani Lleyton Hewitt e Kimiko Date perdere anche in doppio e non sanno se li rivedranno il prossimo anno, si saranno confortati con il successo di Kyrgios sulla rivelazione tunisina Jaziri e pregustano anche un Tomic-Berdych al prossimo turno, dopo che Tomic – qui assai poco amato per le sue intemperanze e le sue multe per eccesso di velocità e di parolacce, al volante di bolidi sfreccianti anche nei confronti dei poliziotti che regolarmente lo fermano – ha vinto il derby 64 76 63 con il gigante Groth, quello che una volta avrebbe sparato una prima di servizio a 260 km l’ora.

Kyrgios ha detto a proposito dell’exploit di Seppi: “Non sono poi così sorpreso che Seppi abbia battuto Federer! Non mi pare che Federer abbia giocato così male. So che Seppi è capace di battere anche i giocatori più forti. Ovviamente preferisco giocare contro Seppi che contro Federer. Sarà dura tra un paio di giorni, però. Farò tutto il possibile per prepararmi al meglio. Ci ho giocato contro all’US open ed è stato davvero un match durissimo. Ho forse giocato lì il miglior tennis della mia vita”.

Detto da uno che ha battuto Nadal a Wimbledon fa uno strano effetto sentirselo dire.

Se non ci fosse stato, almeno per me, tanto tennis da vedere sull’ Hisense per Wickmayer-Errani e per Seppi-Federer, avrei voluto vedere qualche scambio di più di Dimitrov-Baghdatis. Il bulgaro ha vinto in 5 set sul cipriota che qui gioca in casa e si esalta, ma perdeva due set a uno.

Dopo i rischi corsi due giorni fa sono ripartiti come niente fosse invece Maria Sharapova, 61 61 in 61 minuti (tre 61 in pratica…) alla kazaka Dyas e Rafa Nadal con il piccolo israeliano Dudi Sela, dominato nei primi due set ma orgoglioso nel terzo.

Chissà che, dopo la nausea dell’altro giorno e la febbre (quanti gradi esattamente non si sa), la sconfitta di Federer non abbia tirato su di morale Rafa e tutto il resto della compagnia. Un pretendente al successo finale non c’è più, è normale che gli altri candidati se ne rallegrino, al di là delle dichiarazioni “politically correct”.

I tennisti italiani che hanno battuto i n.2 del mondo nell’ultimo quarto di secolo sono:

Claudio Pistolesi b.Mats Wilander 2-6, 7-6, 6-2 a Montecarlo nel 1988
Francesco Cancellotti b. Mats Wilander 6-1 6-3 a Forest Hills nel 1989
Cristiano Caratti b. Michael Stich 4-6 7-6 7-6 a Basilea nel 1994
Andrea Gaudenzi b. Thomas Muster 6-3 6-4 a Milano nel 1996
Gianluca Pozzi b. Marcelo Rios 3.6 6-4 6-0 a Nottingham nel 1998
Andreas Seppi b. Rafael Nadal 3-6 6-3 6-4 a Rotterdam nel 2008
Andreas Seppi b. Roger Federer 6-4 7-6 4-6 7-6 agli Australian Open 2015

E quelli che hanno battuto i n.1 sono solo questi:

1974 – Monaco (terra, quarti) BARAZZUTTI (66) b. Nastase (Rom) 3-6, 7-6, 6-1
1975 – Stoccolma (cemento, finale) PANATTA (16) b. Connors (Usa) 4-6, 6-3, 7-5
1977 – Houston* (cemento, 2° turno) PANATTA (12) b. Connors (Usa) 6-1, 7-5
2000 – Queen’s (erba, 3° turno) POZZI (76) b. Agassi (Usa) 4-6, 3-2 ritiro
2007 – Roma (terra, 3° turno) VOLANDRI (53) b. Federer (Svi) 6-2 6-4

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