Australian Open interviste, Djokovic: “I campi sono più veloci di due anni fa”

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Australian Open interviste, Djokovic: “I campi sono più veloci di due anni fa”

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ATP Australian Open: Djokovic b. Muller 6-4 7-5 7-5. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

È strano che non l’avessi mai affrontato prima. Siete entrambi sul tour da diversi anni. È stato difficile all’inizio trovare le giuste soluzioni?
Sì, ho ottenuto i break nei momenti cruciali, specialmente sul 5-5 del secondo e del terzo, facendo dei bei passanti. Stavo cercando di fargli giocare qualche colpo in più ma lui ti toglie il tempo. Il suo servizio e le sue voleè, è un servizio molto difficile da leggere. Bel servizio slice. Sapevo abbastanza cosa mi aspettava. Ho cercato di analizzare il suo gioco, l’ho guardato diverse volte. Ma è diverso quando non hai mai affrontato qualcuno sul campo. Sul campo vedi veramente il suo ritmo e il suo stile di gioco. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo ma in generale è stata una bella performance e credo di trarre cose positive dalla serata, fra cui la migliore è il servizio. Ho fatto molti ace, molti punti facili. È qualcosa che mi incoraggia per il resto del torneo.

Qual è il futuro della tattica?
Bella domanda. Dipende molto dall’evoluzione della tecnologia e da cosa faranno con le palline. Saranno più veloci o più lente? La mia sensazione sugli AO, e ne ho parlato con molti giocatori, è che negli ultimi 2 anni i campi o le palline si siano velocizzati. È più rapido. Dà la possibilità ai grandi battitori di fare più punti facili, venire a rete. In una serata fredda come stasera la palla non rimbalzava molto. Lui cercava di prendere la rete anche in risposta, ha giocato intelligentemente. In alcuni momenti mi ha messo in difficoltà. È quello che fanno i giocatori serve-and-volley, non ce ne sono molti. Per il futuro è difficile dire se sarà come 20, 30 anni fa. Ho forti dubbi a riguardo. Dipende dalla tecnologia e dai cambiamenti, se il gioco diventerà più veloce i giocatori si adatteranno.

Quattro match giocati finora, è giusto dire che stai andando come volevi? Qual è la tua sensazione?
In generale ho buone sensazioni. Non ho perso un set, sono ai quarti. Ho avuto match duri negli ultimi due turni, avversari di qualità. Credo di aver perso il servizio solo una volta nel torneo e questo è molto incoraggiante. Devo motivarmi e usare i giorni di riposo per lavorare su alcune cose. Ci sono delle cose che posso migliorare. In generale ho ottime sensazioni arrivando ai quarti.

7 delle prime 8 teste di serie ai quarti. Manca solo Roger. Ti sorprende in quest’epoca di grande talenti?
Non è la prima volta. Nei grandi eventi ti aspetti che i top players vadano avanti. È una sorpresa che non ci sia Roger perché c’è sempre stato negli ultimi 10 anni. Ma tutti i giocatori ancora in gara hanno giocato un gran tennis e meritano di essere qui. Saranno dei bei quarti.

Come ti aiuta aver giocato contro Muller per la tua prossima partita contro Raonic, un altro grande servitore?
Ovviamente mi aiuta sull’essere molto concentrato in risposta. Ma è solo questo, lui è destro e Muller è mancino. Dovrò adattarmi a questo. Ma ho giocato contro Milos in finale a Bercy (vincendo 6-2 6-3, ndr), so cosa aspettarmi. Ci alleniamo spesso assieme, viviamo nello stesso posto (Montecarlo, ndr), siamo buoni amici. Lui è molto fiducioso, ha giocato un gran tennis negli ultimi 15 mesi. Merita di stare nei top 10, vicino ai top 5. È duro da battere. Devo essere al mio meglio per batterlo.

Secondo Rafa i giovani emergenti sono più alti e si concentrano molto su servire forte, non pensano molto. Sei d’accordo?
Non credo che si diventi un top player solo col servizio. Ovviamente aiuta molto, è un vantaggio se sei come Milos o Karlovic o Isner.  Ma a seconda della superficie su cui giochi ti serve almeno un altro colpo, un’altra arma nel tuo gioco. Servizio e dritto, questi sono i colpi su cui si concentrano giocatori come Milos. È chiaro che se serve bene e fa 20, 30 aces a match mette molta pressione all’avversario. Fai un doppio fallo e il set è andato. Questi match contro i grandi battitori sono molto difficili mentalmente per noi.

L’unica non tds ancora in gara è Nick Kyrgios. Oggi era l’Australia Day. Cosa ne pensi dei suoi progressi?
Ha fatto benissimo al primo turno, nonostante qualche problema fisico, e vinto un gran match al quinto contro Seppi. L’ho guardato a tratti, è stato un match di qualità. Lui mostra emozione sul campo e il pubblico viene trascinato, lo supporta molto. Ha mostrato anche grande forza mentale nei momenti difficili. Sono sicuro che sia molto ambizioso per la sua carriera, ha i colpi, il gioco, ogni cosa è possibile per lui qui.

Pensi che Milos abbia migliorato anche gli aspetti secondari? Per un periodo non era considera un buon atleta come voi.
È molto disciplinato, lavora sodo. Passa molto tempo in palestra ad allenarsi. Ha un ottimo team che lavora con lui, ci ho lavorato anch’io e lo conosco bene. Prima o poi se lavori duro, hai un buon team intorno a te e fai quello che devi fare ogni giorno, i risultati arrivano, è inevitabile.

Non so se sai che Goran Ivanisevic ha aiutato Jaziri qui perché ne aveva bisogno.
Perché siamo nello stesso team dell’IPTL, Forza Royals, Dubai Royals.

Parlacene.
È bello che Goran lo aiuti. Jaziri è un compagno di squadra fantastico, un buon amico. Siamo diventati amici durante l’IPTL. Ci siamo divertiti sul campo. Ogni volta che incontro i miei compagni di squadra dell’IPTL parliamo di quei momenti. Credo che questa fosse la ragione per cui Goran l’ha aiutato, perché sono amici. Ha fatto benissimo. È stato penso il primo tunisino al terzo turno di uno Slam. Ha molto talento, deve solo lavorare di più.

 

Traduzione a cura di Paolo Valente

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