Andreas Seppi: "Non mi sento il miglior giocatore italiano"

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Andreas Seppi: “Non mi sento il miglior giocatore italiano”

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Intervista ad Andreas Seppi, che parla della finale persa al torneo di Zagabria, dei suoi miglioramenti sul piano della maturità, della partita vinta contro Federer all’Australian Open e di come non sia importante per lui essere il miglior giocatore italiano

Ascolta l’audio dell’intervista:

 

Andreas, l’anno è iniziato benissimo, fra Australian Open e Zagabria. Com’è andata questa finale?
Sono dispiaciuto per come è finita. Peccato per il primo set. Non ho giocato bene i punti migliori del match. Poi ho subito un calo di concentrazione e mi sono lasciato sfuggire il match. Peccato perché ero arrivato in finale anche non giocando il mio miglior tennis.

Puoi ritenerti soddisfatto però?
Sì, certo. Sono arrivato in finale poi con tre match vinti al terzo set lottando, e poi non è che raggiunga finali tutte le settimane. Per me è stato positivo capire che posso vincere delle partite anche non sentendomi al massimo in campo.

Parliamo della partita con Federer. Che ti porti indietro da quella partita per quest’anno o in vista di altri incontri di questo tipo? Più fiducia?
Beh dipende da come ti senti in campo. Mi sono allenato per bene durante l’inverno e in campo mi sentivo bene, non avevo dubbi su cosa fare. Se sono allenato e mentalmente sto tranquillo posso giocare un buonissimo tennis.

Ti senti il miglior giocatore italiano?
No. Stanno facendo bene in tanti; Fabio ha passato due anni buonissimi, Simone Bolelli anche. Io sto giocando il tennis migliore degli ultimi anni. In campo ora sono più maturo rispetto a due anni fa. Spero di tenere questa costanza per i prossimi mesi.

Non è importante quindi sentirti il numero uno?
No. Cerco di migliorare degli aspetti del mio gioco, il resto verrà da sé.

Avete voglia di giocare la Davis tutti e tre assieme?
Sì certo, abbiamo fatto un buon risultato lo scorso anno, ci proveremo anche quest’anno. Col Kazakistan sarà difficile però. Molti si aspettano una vittoria da noi ma non sarà così facile come sembra.

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