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Connors gioca con Krickstein in esibizione ma poi dice stop: “Basta tennis in pubblico”

Jimmy Connors ha giocato in esibizione contro Aaron Krickstein, a 24 anni di distanza da quella storica semifinale dello US Open. Il campione americano ha però annunciato che non giocherà più a tennis in pubblico
“Non abbiamo già giocato prima d’ora?“. Così Jimmy Connors si è rivolto ad Aaron Krickstein, evocando il quarto turno dello Us Open 1991, quando Jimbo vinse al quinto set in rimonta sotto per 5 a 2 nell’ultimo parziale. Connors ha accettato l’invito del suo avversario a disputare un set all’aperto, sotto un cocente sole. Jimbo ha dichiarato che non giocherà più esibizioni perché l’anca gli fa ancora male e non gli permette di competere. Connors, che non giocava in pubblico da due anni, ha fatto le solite scenette, finendo per perdere l’unico set disputato per 8 a 5.
“Vorrei avere 47 anni“, ha dichiarato l’otto volte campione del Grande Slam, raccontando dell’invito di Krickstein al telefono circa otto mesi fa. A fine esibizione Krickstein ha sorriso per la sua prima vittoria di sempre contro Connors. I due si sono abbracciati e hanno poi chiacchierato con i fan. “Sono stato un bel villain“, ha commentato Jimmy Connors.
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Roland Garros: Miyu Kato, squalificata nel doppio femminile, gioca e vince nel misto. Ma piange in conferenza stampa. E Sorribes Tormo…
La giapponese abbandona in lacrime la conferenza stampa. Sorribes Tormo: “io e Bouzkova non abbiamo fatto nulla di male”

Quanto occorso domenica 4 giugno alla coppia Kato-Sutjiadi, che è stata come è noto squalificata dal torneo di doppio femminile del Roland Garros a causa di una pallina che, colpita dalla giapponese, ha accidentalmente centrato una raccattapalle alla testa, tiene banco anche nelle ultime ore attraverso le dichiarazioni (o i silenzi) di alcune delle protagoniste.
Il caso è stato senza dubbio controverso soprattutto perché è parso subito chiaro che nell’atteggiamento dell’atleta asiatica non sussistessero violenza o nervosismo, né il punteggio ne suggeriva i presupposti. Si è trattato in sostanza di un momento sfortunato, così come a volte per fortuna da un gesto dettato da nervosismo non succede nulla di grave (ricordiamo anche la pallata di Tsitsipas, esasperato dai trick di Kyrgios durante lo scorso Wimbledon).
Accade così che alla mortificata Miyu Kato venga concesso lunedì di giocare nel doppio misto, torneo dove è in corsa in coppia con il tedesco Tim Puetz. I due, opposti nei quarti di finale al duo brasiliano Stefani-Matos, hanno per la cronaca guadagnato l’accesso alle semifinali con un successo in due set per 7-6 6-2.
Durante la conferenza stampa di prassi, mentre il tedesco stava parlando del match vinto, Kato, sicuramente non abituata a tante attenzioni e su un caso così negativo per lei, ha cominciato a piangere e ha abbandonato la sala senza profferire verbo.
Passando alla coppia femminile che ha beneficiato del default, Sara Sorribes Tormo è stata sollecitata sull’argomento dopo il suo match di singolare perso con Haddad Maia e ha risposto laconicamente: “è sicuramente stata una situazione spiacevole. Anche per me e per Marie Bouzkova e stata dura sentire tutto quello che è stato detto. L’unica cosa che noi abbiamo fatto è stato andare dal giudice arbitro e spiegargli cosa era successo.
Poi abbiamo detto che la ragazza stava piangendo e che noi eravamo spaventate. La ragazza non aveva visto la pallina arrivare. Per il resto ha deciso tutto il supervisor, noi non abbiamo fatto nulla di male, è l’unica cosa che posso dire su quanto accaduto”. Sorribes Tormo e Bouzkova avevano avuto l’atteggiamento di chi sollecitava arbitro e supervisor a prendere la decisione di assegnare loro il match a tavolino e questo ha fatto sì che sui social abbiano ricevuto offese e attacchi di ogni tipo.
In ogni caso, la presenza di Kato nel torneo di doppio misto ci fa pensare a una soluzione intermedia che riconosce delle attenuanti alla tennista giapponese e forse implicitamente individua qualche responsabilità in carico al giudice di sedia, che non si è accorto dell’accaduto e non si è sincerato delle condizioni del raccattapalle.
Editoriali del Direttore
Roland Garros – Il dubbio è: Djokovic è sempre lui o no? Se lo è la probabile semifinale Djokovic-Alcaraz sembrerà una finale anticipata
Djokovic ha perso una sola volta con Khachanov, Alcaraz mai con Tsitsipas. Ancora rimpianti per la sconfitta di Sonego. E Rune si conferma un gran maleducato

Un brutto e triste risveglio, come ho detto anche nel video, ritrovarsi al Roland Garros senza un tennista italiano da seguire nei tabelloni principali.
Ci siamo fermati agli ottavi, e a domenica, con i due Lorenzo, Musetti e Sonego. E i rimpianti soprattutto per la partita di Sonego ci sono e tanti. Poteva vincere sia secondo sia terzo set, con un pizzico di fortuna in più e oggi sarei qui a presentare il match Sonego-Djokovic invece che ad aspettare di constatare se Djokovic è ancora lui.
Se Nole fosse ancora il vero Nole probabilmente anche il miglioratissimo Khachanov, non avrebbe via di uscita. Il russo è stato battuto dal serbo 8 volte su 9 è l’unica volta che vinse fu a Bercy, il torneo dove non sai mai se chi lo gioca va lì perché ci deve andare, ma se è ormai qualificato per le finali ATP che cominciano di lì a pochi giorni si impegna il giusto.
Se Nole non fosse il vero Nole beh, allora anche Sonego avrebbe potuto giocare le sue carte.
Ma dei se e dei ma sono piene le fosse e ci tocca soltanto sperare che le cose vadano meglio sull’erba di quanto sono andate sulla terra battuta, una volta nostro terreno di maggior raccolta.
Da qualche anno a questa parte però, Berrettini bi-campione al Queen’s e finalista a Wimbledon, Sinner nei quarti in Church Road, forse otteniamo migliori risultati oltre Manica.
Intanto contro lo scorrettissimo Rune Francisco Cerundolo ha dimostrato che Sinner non aveva perso a Roma da un pisquano qualsiasi.
Magra consolazione, direte, ma pur sempre consolazione. Mi è sembrato davvero poco competitivo, anche se è stato un break avanti nel secondo set, Grigor Dimitrov con Zverev. Il bulgaro che aveva lasciato soltanto 8 game a Altmaier, sarebbe stato più competitivo e determinato contro Sinner? Non lo sapremo mai.
Piuttosto quanti avevano dato per molto probabile l’approdo di Jannik ai quarti di finale, non avevano fatto i conti con il recupero di Sasha Zverev, il quale ora non giocherà più da n.3 del mondo, ma nemmeno da n.27 come è adesso.
Insomma questo Zverev sarebbe stato un osso duro anche per un buon Sinner. Era la zona ancora più bassa, quella dove si è infilato Etcheverry,quella che avrebbe potuto essere un buon terreno da conquistare, grazie anche al k.o. di primo turno di Daniil Medvedev.
Ma Sinner era piazzato più, fra Dimitrov e Zverev, quindi è inutile piangere sul latte versato altrove. L’argentino ha dominato Nishioka quindi non sarà un avversario comodissimo neppure per il risorto Zverev.
Ma non c’è dubbio che il quarto più interessante della metà bassa lo giocheranno nella giornata di mercoledì Ruud e Rune, con il danesino che vorrebbe ripetere il risultato della semifinale di Roma, dopo che dal norvegese aveva perso 4 volte su 4. Intanto non si è fatto né in qua né in là quando si è trattato di “rubare” un punto importante ai danni di Cerundolo. Aveva fatto rimbalzare la palla due volte e lo sapeva benissimo. Si è preso il punto con la complicità dell’arbitro dalla voce baritonale ma distratto.
Io penso però che il vincitore del torneo uscirà dalla metà alta del tabellone. Oggi si affrontano Djokovic e Khachanov e in serale Alcaraz e Tsitsipas, con i primi che hanno dominato i confronti diretti: 8-1 come già detto il serbo sul russo, 4-0 lo spagnolo sul greco,.
Se Djokovic batte Khachanov vuol dire che sta bene e che allora la probabile semifinale Alcaraz-Djokovic potrebbe essere presentata con un po’ di spregiudicatezza come una finale anticipata. A Roma Djokovic perse da Rune, ma non era il vero Djokovic.
Per quanto riguarda il torneo femminile dall’alto in basso abbiamo questi accoppiamenti nei quarti: Swiatek-Gauff (che fu la finale lo scorso anno), Haddad Maia-Jabeur – e qui c’è almeno un po’ di fantasia geopolitica, una polacca contro un’americana, una brasiliana contro una tunisina –mentre nella metà bassa e in campo oggi ci sono tutte tenniste dell’Europa dell’Est, Muchova e Pavlyuchenkova – con la prima che ha fatto stragi di azzurre (Trevisan e Giorgi) e la seconda che 2 anni fa fece finale qua ma oggi è n.333 WTA perché è stata a lungo infortunata – Svitolina e Sabalenka per un altro duello che si concluderà senza una stretta di mano.
La Svitolina, un po’ perché sposata con Gael Monfils e mamma di un erede nato ad ottobre, un po’ perché ucraina, è stata adottata dal pubblico francese come se fosse nata e cresciuta sugli Champs Elysées. Se dovesse vincere la porterebbero sotto l’Arco di Trionfo. Intanto ieri ha riservato alla Kasatkina lo stesso trattamento rivolto alla Blinkova. Nessuna stretta di mano. La Kasatkina non si faceva illusioni ma c’è rimasta male, sia per il comportamento orribile del pubblico francese, sia per il mancato gesto della Svitolina perché lei in fondo è stata una delle poche russe che ha provato a esporsi un po’. Cosa che non ha fatto, ad esempio, la bielorussa Aryna Sabalenka che anzi –sulla scia di Naomi Osaka – è riuscita convincere i deboli organizzatori a riunire un gruppo qualificato di giornalisti scelti dalla stessa organizzazione. Non avrebbe dovuto essere tollerato. Ma i giornalisti oramai sono tutti talmente appiattiti che nessuno osa più opporsi a niente. Del resto basta leggere le domande le trascrizioni delle domande fatte ai tennisti per rendersi conto di quanto l’autonomia, la indipendenza dei giornalisti, la loro personalità sia scaduta.
E’ responsabilità dei vari organismi che gestiscono il tennis questa assenza di un minimo di verve nelle conferenze stampa. I giocatori vengono istruiti per non dire nulla di interessante e ci riescono benissimo. Negli altri sport non è così. Poi ci si lamenta se nel tennis, in parallelo con il progressivo e inevitabile prepensionamento dei FabFour, mancano le personalità. Quelle che ci sarebbero vengono soffocate. E va a finire che le sole interviste che vengono lette ovunque sono quelle “inarrestabili” di Kyrgios che gioca pochi mesi l’anno, cioè quando gli va..
E’ un errore, anche culturale, di chi si occupa della comunicazione del nostro amato sport. Si sentono dire solo le cose più scontate, ammantate di dichiarazioni politically correct. Sandra Mondaini, pace all’anima sua, direbbe al suo Raimondo Vianello: “Che noia che barba, uffa che noia che barba!”.
Vabbè, oggi ero di cattivo umore e vi ho spiegato perché. Agli azzurri impegnati nelle fasi finali dei grandi tornei, ormai mi ci ero abituato. Non vorrei tornare a …digiunare come mi è toccato fare per 40 anni.
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Roland Garros, preview quarti: big match Alcaraz-Tsitsipas, test Khachanov per Djokovic. Svitolina-Sabalenka che duello
Il russo e Elina sognano contro Nole e Sabalenka. Il greco trova Alcaraz nel match del giorno. Grande chance per la russa e la ceca

Il secondo Slam dell’anno, dopo i primi quattro turni da ricordare, entra sempre più nel vivo. Oggi, infatti, inizieranno i quarti di finale del Roland Garros. Ahimè senza azzurri, ma non per questo privi di interesse o motivi per prendersi un giorno, o almeno qualche ora, disponibile per godersi lo spettacolo. Tutte partite di interesse, alcune meno aperte di altre, ma senza dubbio alcuno meritevoli: vediamo perché vederle e soprattutto chi, e in che modo, può raggiungere le semifinali a Parigi.
[1] Carlos Alcaraz – [5] Stefanos Tsitsipas
Il diablo e il dio- Dei quarti di finale previsti dal tabellone, quello che era il più interessante, il più atteso. Il giocatore che più ha sorpreso negli ultimi due anni per la straripante crescita, contro quello che (probabilmente) ha più deluso, per l’incapacità del salto di qualità. E a pensarci bene, fu proprio Stefanos Tsitsipas a segnare il battezzo definitivo di Carlos Alcaraz, in una notte americana di dubbi e dolori nel settembre del 2021. Da allora lo spagnolo ha incontrato tre volte il greco, uscendo dal campo sempre vincente, due delle quali sulla terra (a Barcellona, ultima un mese fa). Il 20enne di Murcia parte nettamente favorito, per la forma attuale e per la capacità di anestetizzare bene il dritto del greco anche quando non gli trova con costanza il rovescio. Stefanos da parte sua sta disputando un ottimo torneo, e cerca un acuto che gli faccia salire quell’ultimo gradino, proprio nel torneo dove più di tutti vi andò vicino. Dovrà tentare di non dare ritmo ad Alcaraz, rischiare per trovare vincenti che non portino a scambi lunghi. Dalle 20:15 circa, la partita del giorno, nonostante le quote: lo spagnolo vincente è a 1,21 su Eurobet, Better e Snai, che propone a 4,50 la quota più alta per il greco, contro il 4,30 della prima e il 4,40 della seconda.
Elina Svitolina – [2] Aryna Sabalenka
Ieri e oggi- Le ultime due settimane e mezzo di Elina Svitolina sono un capolavoro, sportivo e non: vittoria al WTA 250 di Strasburgo e quarti al Roland Garros per la quarta volta in carriera, primo in uno Slam dallo US Open 2021. E, soprattutto, non sembra intenzionata a fermarsi. Non la penserà esattamente così però Aryna Sabalenka, la prima davvero capace di minare le certezze del dominio di Swiatek da un anno e mezzo a questa parte. La bielorussa si è finora comportata benissimo, a conferma della grande crescita psicologica e della maggior tranquillità raggiunta quando scende in campo. La freschezza e le condizioni di certo migliori vedono partire, non prima delle 12:30, Aryna avanti, ma dovrà essere molto incisiva sul servizio e soprattutto pesante da fondo per dare poco respiro all’ucraina. Se Svitolina dovesse trovare il suo ritmo per rendere la difesa aggressivo attacco, potrebbe complicarsi non poco la situazione di Sabalenka, a cui manca solo il Roland Garros per poter vantare almeno semifinale in tutti i Major. E le quote sembrano orientate verso questo avvenimento: la vittoria della n.2 al mondo è a 1,20 su Snai, 1,21 su Eurobet e Better, in luogo della favola che prosegue a 4,40 su quest’ultima, 4,25 su Snai e 4,30 su Eurobet.
[3] Novak Djokovic – [11] Karen Khachanov
Certi giorni, a Parigi…- Quasi cinque anni fa, a Parigi sì, ma su campi leggermente meno rossi, Karen Khachanov batté Novak Djokovic, l’unica volta su nove precedenti. Per il russo pareva l’inizio di qualcosa di grande, miseramente crollato neanche un anno dopo di nuovo in un continuo limbo tra “vorrei” e “non posso”. Negli ultimi mesi Karen ha ritrovato linfa, e per il terzo Slam di fila giocherà i quarti. Va senza dirlo che oggi, non prima delle 14:15, gli servirà una vera e propria impresa per battere il cannibale serbo, apparso in ottimo spolvero. Il russo ha saputo però trarsi d’impiccio contro avversari rognosi e mai domi, ma dovrà fare qualcosa in più, partendo dallo sperare in una partita un po’ opaca di Djokovic. Se così sarà, e Khachanov saprà quantomeno contenere gli errori (chiedere variazioni è un po’ troppo), ci saranno gli ingredienti per una bella partita; in caso contrario, si potrà iniziare ad apparecchiare la tavola per la quarantacinquesima, dodicesima al Roland Garros, semifinale Slam di Nole. E i bookmakers lasciano poca fantasia sull’esito: vittoria del serbo pagata 1,07 volte la posta da Eurobet, 1,08 da Better e Snai, con queste due che danno addirittura a 8 la terza semifinale Major di Karen, contro il 7,60 di Eurobet.
[PR] Anastasia Pavlyuchenkova – Karolina Muchova
Un treno da prendere- Prima di questo torneo Anastasia Pavlyuchenkova, finalista qui solo 2 anni fa, era n.311 al mondo. Lunedì scalerà almeno 200 posizioni, con una situazione chiaramente in divenire. Oggi, nel match che aprirà la giornata alle ore 11:00, se la vedrà con Karolina Muchova, un’altra che si era un po’ smarrita e ora sta ritrovando alla grande la strada. La ceca veicola un ottimo tennis, godibile e brillante, oltre a buone doti di lottatrice che le hanno permesso di esordire eliminando Sakkari. La russa ha un tennis di potenza, molto aggressivo e difficile anche da gestire, ma ha dovuto lottare per ben tre volte su quattro fino al terzo set, eliminando tre teste di serie per arrivare fin qui. Muchova parte leggermente avanti, specie perché più mobile e capace di giocare palle insidiose per non far trovare riferimenti all’avversaria. Le cose potrebbero però mettersi male se la russa gestirà il tutto e saprà ben piantarsi da fondo in forcing, lasciando poco scampo alla ceca: in tal caso i bookamkers rischierebbero di sbagliarsi, alla luce della vittoria della ceca a 1,55 su Snai, 1,57 su Better e 1,58 su Eurobet, che abbassa a 2,37 per Pavlyuchenkova, contro il 2,40 delle altre due.