La "Leonessa" torna a ruggire per un giorno, come ai bei tempi

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La “Leonessa” torna a ruggire per un giorno, come ai bei tempi

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Francesca Schiavone rinasce ad Anversa e torna a battere una top 10 dopo più di 3 anni. Dopo i fasti del passato non era facile rimettersi in gioco a 34 anni suonati ma la sua tenacia si è vista anche in questa circostanza…

Il pensiero di Francesca a Melbourne:

 


Quando sei l’unica italiana nella Storia del tennis ad aver vinto un torneo dello Slam è difficile accettare di essere comprimaria, come è difficile dover accettare di essere sconfitta dal tempo, l’avversario più difficile che esista. Eppure Francesca Schiavone non si è ma arresa anche se alla fine della scorsa stagione ha ammesso di aver pensato al ritiro.

D’altronde come darle torto, la sua classifica che ha toccato il suo punto più basso al N.83 nell’Ottobre scorso, non poteva risultare accettabile per una giocatrice che era stata N.4 del mondo quattro anni fa….

Francesca aveva detto di sentirsi ritrovata al termine della stagione 2014 e che avrebbe proposto qualche variante nel suo gioco per far sì che il 2015 iniziasse sotto altri presupposti.

Purtroppo i suoi propositi non sono bastati: due eliminazioni al primo turno nell’estate australiana non erano proprio il viatico giusto, battuta in 2 set da Ursula Radwanska a Auckland e poi con un perentorio 6-2 6-2 dall’americana Wandeweghe all’Australian Open. A queste due sconfitte si deve aggiungere l’eliminazione nelle qualificazioni del torneo di Sydney.

Ad Anversa, un torneo che torna in calendario per la prima volta dal 2008,  la “Leonessa” come l’aveva soprannominata Gianni Clerici, è tornata a ruggire alla vecchia maniera.

E’ tornata a vincere un match in un torneo Premier per la prima volta dalla vittoria sulla cinese Zheng sull’erba di Birmingham nel Giugno scorso e poi ha rincarato la dose battendo una Top 10, Angelique Kerber, per la prima volta in più di 3 anni. L’ultima volta che la Schiavone era riuscita in tale impresa era stato più di 3 anni fa a Sydney nel 2012 quando batté Sam Stosur, la stessa giocatrice che aveva battuto nella storica finale del Roland Garros 2010.

Prima del successo nettissimo sulla Kerber (6-1 6-1), Francesca aveva raccolto 17 sconfitte consecutive contro Top 10 contro cui ha un record complessivo di 23 vittorie e 98 sconfitte.

E’ ancora più significativa la sua vittoria se si considera il fatto che la Schiavone è la giocatrice più “anziana” presente in tabellone a 34 anni e quasi 9 mesi. la sua avversaria di ieri ad esempio non aveva mai giocato il torneo di Anversa essendo quasi 8 anni più giovane di lei.

A Melbourne aveva confessato al nostro Ubaldo Scanagatta: “Voglio tornare a esprimermi sul campo da tennis come so di poter fare e mi sveglio ogni mattina per riuscirci”. La partita contro la Kerber è stata probabilmente il modo più chiaro per dimostrarci che cosa intendesse. Un tennis completto, fatto di variazioni continue di tagli e di rotazioni e con la capacità anche di giocare bene al volo, un’arte rarissima nel tennis femminile contemporaneo.

Dopo una stagione complicatissima come quella passata, condizionata da un infortunio alla spalla destra che l’ha costretta a saltare Strasburgo, Oeiras e Mosca, era importante per Francesca ritrovare fiducia e buone sensazioni per confermare che i suoi sacrifici a 34 anni valgono ancora la pena di essere fatti.
Poco importa se oggi si è arresa dopo 1 set e mezzo giocato ad altissimo livello a Carla Suarez Navarro. Il suo tennis è apparso quello di una giocatrice che ha ancora molto da dare e che certamenta vale ben di più del N.72 della classifica mondiale che occuperà lunedì prossimo. Le manca ancora la convinzione per giocare bene i punti pesanti nelle partite punto a punto (1-11 nelle palle break).

Abbiamo dunque la speranza di poter rivedere una giocatrice somigliante a quella che ha dato così tanto al tennis italiana, di certo la leonessa non smetterà di ruggire senza combattere…

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