ATP Montecarlo: i gemelli Bryan non perdonano. Bolelli e Fognini reggono un solo set

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ATP Montecarlo: i gemelli Bryan non perdonano. Bolelli e Fognini reggono un solo set

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Nella finale del doppio del Masters 1000 di Montecarlo Fabio Fognini e Simone Bolelli si arrendono in due set ai numero 1 del mondo, 7-6 6-1. Masters 1000 numero 34, secondo in stagione, e quinto titolo a Montecarlo, secondo di fila, a distanza da 8 anni dal primo nel 2007

[1] M. Bryan/B. Bryan b. S. Bolelli/F. Fognini 7-6(3) 6-1 (da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Durano tre quarti d’ora le speranze dei nostri portacolori, nella loro seconda finale stagionale (e in carriera) in un Masters 1000: Bolelli e Fognini combattono per un set, prima di smarrirlo in un tiebreak giocato con paura, e successivamente arrendersi in un secondo parziale che si rivela mera burocrazia. I gemelli Bryan mettono in cassaforte il loro titolo numero 106 in coppia (Mike in bacheca ne ha due in più, vinti con Bhupathi e Knowle), il trentaquattresimo mille, il quinto a Montecarlo.

Evidente e ovvia la maggiore esperienza degli statunitensi, che nei rari momenti di pressione gestiscono con estrema calma gli impicci: vincono tutti e quattro i deciding point della partita, e nelle due volte in cui sono chiamati a servire per allungare il primo set non vanno mai oltre i tre scambi, incamerando a zero entrambi i games per poi dominare il gioco decisivo. Gli azzurri pagano la disabitudine ai palcoscenici importanti (quanto meno inferiore alla continuità con cui i Bryans gareggiano per titoli di livello) e la dimostrano ampiamente nel tiebreak con cui consegnano le chiavi dell’incontro agli avversari, terminato con gli azzurri fermi a tre punti: Fognini sbaglia una volée non impossibile per cedere il primo minibreak, subito ripreso con lo stesso gesto che gratta via un po’ di rosso dalla linea di fondo, poi però perde contro pronostico un braccio di ferro da fondo campo con Bob che lo costringe a strappare un rovescio in rete. Gli americani amministrano con raziocinio il vantaggio, senza lesinare sul bel gioco, come quando il gemello mancino legge alla perfezione il cambio a rete di Bolelli e lo infila con un pregevole rovescio piatto lungolinea.

I Bryans visti da vicino sembrano automi perfetti, distinti solo dalla mano dominante: movimenti sincronici, tempi ad incastro che si traducono in una copertura totale del campo, orchestrata con splendidi incroci e grande comunicazione; Mike intuisce più volte la direzione dei colpi di sbarramento degli azzurri (monotoni per la maggior parte del match a inchiodare le traiettorie in diagonale senza variare con lob o tentativi in lungolinea) e chiude rapace le volée di dritto. I gemelli yankee aggrediscono il centro con vibranti colpi di controbalzo, avanzando all’unisono per presentarsi entrambi a rete ed erigere un’invalicabile muraglia che cancella le tenui possibilità di competere degli italiani: quattro palle break, due per set, tutte annullate con azioni d’attacco (su tutte quella su cui Bob ricama una splendida demivolèe in allungo prima di stringere il pugno).

Il secondo set dura appena venti minuti, colorati dalla violenza che Fognini sfoga su una palla fiondata sui cartelloni pubblicitari dopo il secondo break subìto, al punto decisivo del terzo game, a cui si era giunti con gli italiani in rimonta da 0-40: Mike aggredisce la traballante seconda di Bolelli, che non regge in uscita dal servizio e di fatto timbra il biglietto di uscita dalla finale. Ultimi sussulti nel game successivo in cui Bob trova un ace e una volée comoda per impedire il controbreak: al matchpoint Bolelli sbaglia da fondo, e i gemelli possono esplodere nel loro caratteristico chest bump. Bolelli e Fognini devono quindi rinviare i festeggiamenti per il loro quarto titolo, mentre ringraziano lo scarno pubblico monegasco per il calorosissimo sostegno mostrato in tutta la settimana, durante la quale gli azzurri hanno anche salvato due matchpoint contro Rojer/Tecau in ottavi L’obiettivo rimane il Masters di fine anno, con la consapevolezza di poter far paura a chiunque (Bryans esclusi, per il momento).

I fratelli Bryans hanno accolto con entusiasmo l’affiorare di nuove coppie nel doppio come Fognini e Bolelli: “È bello vedere nuova linfa nei doppi. Ci sono giocatori giovani che stanno giocando bene come Pospisik e Sock. È eccitante per i fan. È bello avere buoni giocatori di alto profilo nel singolare che vengono a fare dei danni in doppio. Siamo felici che il doppio stia risorgendo. Noi stiamo giocando bene ed avendo maggiore fiducia. I risultati verranno da soli.”

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