Rino Tommasi: "Troppi soldi in ballo, il tennis non sarà mai uno sport di squadra"

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Rino Tommasi: “Troppi soldi in ballo, il tennis non sarà mai uno sport di squadra”

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Rino Tommasi
 

Le dinamiche delle competizioni a squadre non descrivono i reali rapporti tra giocatori e federazioni. Ci sono troppi interessi economici, che a volte giustificano scelte sbagliate

Nell’ultima settimana il nostro tennis ha vissuto uno dei momenti più intensi ed importanti della sua storia più recente. Niente di straordinario perché eravamo abituati molto meglio sui due fronti di uno sport che in passato ci ha regalato qualche soddisfazione. Nel tennis abbiamo vinto una Coppa Davis e ben quattro volte la Federation Cup, la versione femminile di uno sport inventato dagli inglesi ma che ha raggiunto ottimi livelli di popolarità nel mondo anglosassone fino a farsi accettare, dopo una lunga attesa, come sport olimpico.

Onestà impone un doveroso chiarimento spiegando che la competizione a squadre in uno sport molto individuale non fotografa i valori assoluti che invece vengono più correttamente certificati dai risultati dei grandi tornei in singolare (Wimbledon, Roland Garros, ecc) e dalle classifiche che il computer fornisce ogni settimana. Il problema che il computer non riesce a risolvere è che i rapporti tra i tennisti e le loro federazioni non sono gli stessi. Ad esempio le sorelle Williams non prendono certamente ordini dai loro dirigenti e gestiscono come vogliono la loro attività. Continuo a chiedermi come mai la Federazione Internazionale insista nel mantenere una formula certamente sbagliata come quella che prevede lo svolgimento del doppio che molte volte può essere decisivo come ultimo incontro. Probabilmente il motivo è di carattere economico perché sacrificando il doppio si possono ridurre le spese e soprattutto si può concludere un incontro in due giornate. Si verifica infatti, spesso, che il doppio non venga nemmeno disputato togliendo a molte giocatrici, soprattutto le più giovani, la possibilità di fare esperienza giocando a cuor leggero e senza responsabilità un incontro di più.

Non so per quale motivo Flavia Pennetta non sia stata utilizzata nella prima giornata contro gli Stati Uniti, ma credo che non sia stato un errore.

 

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