La fatidica "prova del 9" indigesta agli azzurri nel 2015

Rubriche

La fatidica “prova del 9” indigesta agli azzurri nel 2015

Pubblicato

il

 

Dall’inizio della stagione per ben sei volte i tennisti azzurri hanno centrato l’impresa salvo poi puntualmente vanificarla al turno successivo. Perché la classica prova del nove coniata da Rino Tommasi è insuperabile per gli italiani?

Se Rino Tommasi, dall’alto della sua saggezza ed esperienza, ha ritenuto di dover trovare un modo per definire la situazione nella quale si trova un giocatore alle prese con un avversario sulla carta più abbordabile rispetto a quello appena battuto contro pronostico e magari centrando una grande impresa, vorrà dire che nel tennis la fatidica “prova del nove” è più facile fallirla che superarla.

 Fa un po’ specie che in questa prima parte di stagione, tutto sommato positiva per i colori italiani, i nostri giocatori si siano specializzati nel soccombere difronte alla tommasiana prova della verità: puntualmente dopo grandi exploit realizzati dagli azzurri, il loro cammino si è arrestato dinanzi a scogli non proprio insormontabili.

Non è difficile trovarne le ragioni: un mix di motivazioni che soprattutto in giocatori non propriamente abituati a battere i primi della classe li rende quasi del tutto svuotati fisicamente e mentalmente al cospetto dell’avversario successivo. E poi insomma è evidente che scendere in campo quando non si ha nulla da perdere è molto più semplice che giocare con il peso del pronostico e con le aspettative di tutto un movimento che parte dal presupposto che se hai battuto un campione non puoi perdere da un giocatore “normale”.

Che poi l’avversario che costituisce la fatidica prova del nove, spesso e volentieri è tutto tranne che un giocatore normale: anzi è un giocatore contro il quale il nostro magari sarebbe normalmente considerato sfavorito se solo il giorno prima non avesse battuto uno dei primi del mondo…
La sconfitta di Fognini con Andujar all’indomani della vittoria su Nadal è solo l’ultimo caso di questi primi quattro mesi di tennis del 2015. Ben sei le “prove del nove” mancate dagli azzurri dall’inizio dell’anno, anche se non tutte hanno pari peso e pari rimpianti.

Il primo a compiere il clamoroso exploit è ovviamente Andreas Seppi che in un caldo pomeriggio australiano realizza l’impresa della carriera battendo al terzo turno il sommo Roger Federer, dopo averci perso nei precedenti dieci incontri raccattando un solo set. Nel turno successivo l’altoatesino ha l’occasione di sfatare il tabù dei quarti di finale Slam e issarsi per la prima volta tra i migliori 8. Nick Kyrgios diventerà un campione ma al via del match la classifica dice Andreas 46, Nick 53. Finirà 8-6 al quinto per l’australiano con un match point mancato ad acuire il rimpianto.

Qualche settimana dopo è la volta di Simone Bolelli che riesce a battere un top-ten dopo 35 sconfitte consecutive (in realtà aveva battuto Gilles Simon alla Hopman Cup quando Gilleu era numero 6 nel 2009). Milos Raonic, numero 6 del mondo, s’inchina dinanzi ad una prova irresistibile del tennista di Budrio al servizio. Il giorno dopo Simone si trova davanti Gael Monfils, sceso al numero 21 del mondo, gioca un buon match ma un break per set gli costa eliminazione e fallimento della fatidica prova.

Spinto dagli exploit dei due connazionali Fabio Fognini, forse sentendo in pericolo la sua leadership di numero 1 d’Italia, sfodera la prestazione della vita a Rio de Janeiro superando in semifinale addirittura il re della terra rossa Rafa Nadal. Il tutto dopo aver perso rovinosamente il primo set (6-1) e dando la sensazione di essere schiacciato dal maiorchino. Invece Fabio gioca un secondo set da urlo e addirittura la spunta in volata nel terzo chiudendo con un match point fantastico. Le tossine e le emozioni del match sono però impossibili da smaltire in una notte, soprattutto se di là dal net in finale c’è un muro solidissimo come David Ferrer. Ok, Ferru è numero 9 e non vale in assoluto Rafa che al momento è numero 3, ma in questo caso è onestamente improprio parlare di prova del nove, anche se definizione alla mano ci siamo.

Dunque, nel giro di un mese i tre migliori azzurri cadono subito dopo l’impresa e allora le donne…dimostrano di non essere da meno!
Flavia Pennetta ad Indian Wells ha l’arduo compito di ripetere la straordinaria impresa dell’anno precedente quando si aggiudicò il torneo più importante della carriera. Eppure in ottavi di finale gioca un match stratosferico superando in rimonta la numero 2 del mondo Maria Sharapova. In quarti di finale la chance è ghiotta perché di fronte ha la numero 30 del mondo Sabine Lisicki che viene da cinque eliminazioni al primo turno su sei tornei disputati da inizio anno. E invece ne viene fuori un match incredibile che Flavia perderà 7-6 al terzo dopo aver sprecato anche tre match point.

Camila Giorgi ha abituato ad incredibili vittorie contro grandi giocatrici e brutti ko con avversarie alla sua portata, diciamo che per inclinazione è la più portata verso il fallimento della prova del nove. Il torneo di Katowice ne è la conferma, Agnieszka Radwanska sarà anche in un momento difficile ma è pur sempre la numero 9 del mondo e Camila la spazza letteralmente via in semifinale. Ma poi finirà per arrendersi in finale – per la terza volta in carriera su tre – alla numero 67 del mondo Schmiedlova.

E arriviamo così al Fognini di Barcellona, forse la più clamorosa prova del nove fallita. Battere due volte di fila Nadal sulla terra rossa è impresa per pochi – lo avrete letto a ripetizione in questi giorni – ma perdere il giorno dopo da Andujar è delittuoso. Ma ci viene un dubbio, ironico fino ad un certo punto: visto il Nadal di questi tempi e l’Andujar capace di battere anche Ferrer giocando un tennis straordinario,  siamo sicuri che la prova del nove non sarebbe stata affrontare Nadal dopo aver battuto Andujar?

 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement