Battere Nadal sul “rosso” è sempre un'impresa? Anche un gran Wawrinka insinua il dubbio

Editoriali del Direttore

Battere Nadal sul “rosso” è sempre un’impresa? Anche un gran Wawrinka insinua il dubbio

Oggi sarà gran derby svizzero e le quotazioni di Roger Federer, dato a 16 ieri, salgono vertiginosamente. Djokovic non mi ha impressionato, i due svizzeri invece sì. E di Ferrer pochi parlano però…

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Nadal e Wawrinka hanno dato vita al miglior match del torneo. Soprattutto nelle fasi finali del primo set e all’inizio del secondo ho visto scambi di straordinario livello, anche se troppe volte il viso di Nadal si è contratto in smorfie inconsuete per lui. Wawrinka ha giocato un match di grande coraggio, sempre attaccando, sempre spingendo, venendo a prendersi tantissimi punti a rete. Dopo aver visto lo svizzero uscire in lacrime dal torneo di Montecarlo, per via della sua situazione familiare (la separazione dalla moglie, la storia con la nuova fiamma), non ero sicuro che si sarebbe ripreso. Questa vittoria su un Nadal che non è ancora il miglior Nadal ma che è in ripresa anche se gioca ancora più indietro del solito, gli darà certamente grande fiducia.

L’interrogativo adesso è uno solo: riuscirà Rafa Nadal a riprendersi e resuscitare al Roland Garros dove ha vinto 9 volte e perso una soltanto? Si accettano scommesse. Certo è che lui aveva raccontato anni fa quanto tempo gli c’era voluto prima di mettere quattro grammi di pesi sulla testa della racchetta per abituarcisi. Ora in pochi mesi è passato da una racchetta all’altra, per poi tornare _ dopo una serie di sconfitte brucianti (comprese quelle con il nostro Fognini) – alla vecchia racchetta. Di certo avrebbe avuto bisogno di più tempo. Da qui alle fasi finali del Roland Garros – la finale è domenica 7 giugno – se a quelle approderà mancano una ventina di giorni: basteranno? Nessuno può saperlo. Anche il suo atteggiamento in campo deve cambiare: parla troppo con se stesso, scuote troppo spesso il capo, appare più vulnerabile...e gli avversari, che già lo sanno e ormai lo aspettano al varco, si fanno più forti e convinti di potercela fare contro colui che fino a poco tempo veniva considerato quasi imbattibile sulla terra rossa.

Quindi ottimo Wawrinka, buon Nadal. Mentre Djokovic non mi aveva particolarmente impressionato contro Nishikori. Alti e bassi del serbo, che però nel terzo set dal break del 3-1 in poi ha ingranato la marcia superiore, per la disperazione del folto contingente di media giapponesi approdati al Foro Italico.

Ma nella prima parte del pomeriggio avevo rivisto un Federer in gran spolvero. Avete presente quelle giornata in cui Roger gioca grandi rovesci lungolinea e due centimetri dalla riga di fondo? O lascia partire passanti di rovescio incrociati su cui non arriva nemmeno un tennista dalle lunghe leve come Berdych? O è capace pur correndo in avanti di inventarsi un lob che scavalca un tipo di un metro e novanta facendo planare la palla sulla riga?

Beh, non avevo visto questo Federer a Montecarlo, né tantomeno a Istanbul dove aveva faticato contro tennisti piuttosto modesti. A Madrid aveva lottato contro Kyrgios per tre set combattutissimi prima di arrendersi, qui a Roma con Cuevas mi era apparso impreciso in tanti dritti anomali che una volta erano il suo forte.

Ma contro Berdych nel secondo set mi è proprio piaciuto. Sì, nel secondo set, forse incoraggiato dal’esito del primo, perchè nel primo secondo me un Berdych con maggiore personalità avrebbe potuto conquistare un vantaggio più importante del break che aveva saputo prendersi.

Ma Berdych, che al di fuori dei Fab Four è uno dei giocatori che ha battuto più volte Federer – 6 volte contro 13 sconfitte diventate ora 14 – a mio avviso ha dimostrato per l’ennesima volta una personalità non troppo marcata.

Nei momenti che potevano decidere il primo set ha sbagliato dei dritti piuttosto comodi da tre quarti campo, qualche volèe per nulla difficile, condendo il tutto anche con doppi falli abbastanza gratuiti…perchè non è che Federer con la risposta fosse così aggressivo ed intraprendente.

Eppure lo svizzero – ora atteso da un derby contro il compagno dell’ultimo trionfo in Davis e dell’oro olimpico di Pechino: 15 vittorie a 2 per Roger che da Stan ha perso due volte a Montecarlo – ha vinto quel primo set per 6-3 senza aver fatto nulla di straordinario, dopo di che è invece salito in cattedra nel secondo set, probabilmente tranquillizzatosi per l’esito del primo ed incoraggiatosi sempre più via via che il match andava avanti.

A questo punto, mentre come al solito di David Ferrer parlano in pochi anche se lui non tradisce mai, le quotazioni di Roger Federer vincitore del torneo che fino a ieri la Snai quotava a 16 contro 1, saliranno spaventosamente. Tutti i giorni ormai le commento per Snai su Periscope, dove carico i miei commenti e pronostici fra le 11 e mezzogiorno. E restano lì per 24 ore. Ascoltate anche l’audio registrato qui su Ubitennis con Paolo Bertolucci che prima di assistere alla sconfitta di Rafa Nadal con Wawrinka aveva ammonito: “Non sottovalutate Roger Federer, sulla distanza dei due set su tre, può battere chiunque”.

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