ATP Nizza: vincono Gulbis e Coric, Kyrgios si ritira contro Thiem

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ATP Nizza: vincono Gulbis e Coric, Kyrgios si ritira contro Thiem

Al torneo ATP 250 di Nizza bene Borna Coric e Leo Mayer, Lajovic soffre ma avanza al terzo; Kyrgios si ritira a metà del primo set per un fastidio al gomito e fa strada a Thiem. Gulbis batte Dolgopolov e torna finalmente ad esultare

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A Nizza si giocano i 6 ottavi di finali rimanenti. C’è un leggero vento ma il caldo è lo stesso della giornata scorsa. Il primo match di giornata vede scontrarsi Pouille contro Leo Mayer, testa di serie numero 4 del torneo. Le sorti del match sembrano pendere leggermente a favore del francese perché è lui che si prende inizialmente i rischi maggiori nello scambio e la sua palla viaggia più profonda e pesante di quella dell’argentino. Ma è solo l’illusione dei primi minuti. Nel settimo game infatti Pouille deve difendersi da tre palle break: una la spreca Mayer, la seconda la annulla il francese con una splendida seconda ad uscire a 203 km, ma alla terza arriva il break. Dagli spalti si azzarda qualche timido “allez Lucas”, gli spettatori sono pochi e nemmeno troppo calorosi nei confronti di un giocatore di casa che meriterebbe maggiore considerazione vista soprattutto la giovane età. Curioso l’episodio che accade proprio sul 4-3 quando un recupero disperato di Pouille viene giudicato anticipatamente fuori da un raccattapalle che così si ritrova a bloccare una palla che in realtà rimbalza in campo e viene travolto dall’avanzata a rete di Leo Mayer. Risate generali e punto che si rigioca. La partita finisce praticamente qui con Mayer che inzia a deliziare con passanti di rovescio e Pouille che sparisce dal campo subendo un bagel, forse troppo severo per quello che si è visto nel primo set. Corro velocemente in sala stampa per ripararmi da quel sole maledetto e bere qualcosa per idratare le membra, la giornata è appena iniziata e devo preservare le forze. La sala stampa è molto più vivace oggi, sono arrivati altri giornalisti e c’è un continuo via vai, riconosco Pascal Maria, il celebre giudice di sedia, che non è qui in veste di arbitro ma, da Nizzardo verace, è uno degli organizzatori del torneo. Mi scolo una bottiglia di acqua e sono già sul centrale pronto per il secondo match.

Kyrgios-Thiem si prospettava essere un match di cartello, la sfida tra campioni futuri che poi così futuri non sono. Anche il pubblico sembra pensarla come me e riempie le gradinate del centrale. Ma si sa che quando ci sono grosse aspettative alla fine queste nel tennis vengono puntualmente deluse. L’inizio è contratto per entrambi: Thiem gioca due metri abbondanti dietro la linea di fondo ed è particolarmente passivo, Kyrgios è con i piedi sul campo ma sembra non essere in grado di spingere i suoi colpi che spesso arrivano appena all’altezza della linea del servizio. Dopo aver salvato due palle break è Thiem che strappa per primo il servizio avversario sfruttando una pessima palla corta dell’australiano che si ferma prima della rete. Subito dopo anche Thiem gioca male il suo turno di servizio e siamo di nuovo 3-3. Che non sia giornata per Kyrgios appare chiarissimo quando regala nuovamente per la seconda volta il break e arrivato alla sua sedia al cambio campo, decide di ritirarsi per un fastidio al gomito dopo un breve consulto con il medico. La delusione è tanta, giuro di aver visto addirittura un bambino in lacrime. Vabbè capita.

Intanto sul campo 1 Lajovic-Carreno Busta se le danno di santa ragione. Eppure sembrava un match ormai chiuso quando il serbo vinceva il primo set grazie alle sue splendide sbracciate di rovescio e volava nel secondo parziale in vantaggio per 4-1. Improvvisamente la luce in casa Lajovic si spegne, si fa rimontare e breakkare sul 5-4. Si va al terzo. La partita a questo punto diventa una lotta tra vincenti e gratuiti che con precisione svizzera si alternano da una parte e dall’altra. Ma alla fine è il serbo a trovare la zampata vincente e a portare a casa un match che aveva provato a perdere in tutti i modi.

Non c’è tempo di rifiatare perché sul centrale c’è l’altro secondo incontro che tutti aspettano. La sfida fra i due “cavalli pazzi” per eccellenza del circuito Dolgopolov e Gulbis. Un match che non ha bisogno di alcuna presentazione e che è carico di aspettative forse ancora maggiori rispetto a Kyrgios-Thiem. Beh senz’altro perché è qui che Gulbis ha giocato gli ultimi sprazzi di un tennis decente, riuscendo ad alzare la coppa per poi imboccare un tunnel nero che sembra non finire più. Il match parte in sordina. Chi si aspettava scambi spettacolari inizia subito a storcere la bocca. Ma la notizia è che Gulbis c’è. Da fondo regge, è falloso certo, ma nemmeno troppo rispetto al solito e tutti esultano quando realizza il break e lancia un urlo liberatorio che suona tanto di “guardate che non sono cotto come dite voi!”. Dolgopolov sembra essere da tutt’altra parte con la testa, non è in grado di esprimere il suo tennis pieno di variazioni e commette gratuiti ad ogni scambio. Sembra tutto facile ma poi arrivano le grane anche per il lettone. Nel settimo game Ernests perde di nuovo le misure del campo e concede il servizio con un bruttissimo rovescio affossato in rete. Tutto da rifare. Nessun problema. Sul 6-5 Gulbis gioca un eccezionale game in risposta lanciando due risposte che lasciano di sasso l’ucraino. Splendidà volè in allungo e primo set che parla lettone. Il calo mentale per Gulbis non tarda ad arrivare però. Il secondo parziale è una girandola di break e controbreak che si conclude con quello decisivo conquistato da Dolgopolov sul 3-2 che gli permetterà di portare l’incontro al terzo. Calo mentale ma soprattutto primi evidenti segni di nervosismo quando Gulbis spacca una racchetta e urla contro il suo angolo qualcosa di incomprensibile ma che sono sicuro sarebbe comunque non riportabile in questa sede.

Mi avvio al terzo set convinto dell’imminente calo psicologico decisivo del lettone. E invece succede l’esatto contrario. Gulbis ruggisce e strappa subito il servizio volando in un battere di ali sul 3-0. Non ci saranno più sorprese, anzi Gulbis chiuderà con un perentorio 6-1. È troppo presto per cantare la sua resurrezione ma più di qualche segnale oggi l’ha dato, staremo a vedere se a questo punto è davvero l’aria della Costa Azzurra ad avere poteri miracolosi. Serenissimo è apparso subito dopo il lettone in sala stampa. In tenuta ancora da gioco si ferma a scherzare con tutti, saltella e ride. Dovrebbe spostare la sua residenza a Nizza, ne sono sempre più convinto.

Prestazione solida di Borna Coric che vince contro il “piccolo Monfils”. Un primo set fatto di scambi da fondo duri e con buoni spunti da ambedue le parti. Alla fine al tiebreak Coric riesce a guadagnarsi il minibreak che gli permette di mettere la testa avanti nel risultato e ad avanzare ai quarti grazie ad un tranquillo secondo set.

Non tarda a mancare anche l’ultima delusione di giornata: Gilles Simon si è fermato poco prima del match che avrebbe dovuto disputare contro James Duckworth per un problema alla schiena e al collo. Meglio preservarsi per Il Rolando e allora spazio al lucky looser Halys, anche lui francese, sconfitto in due tiebreak dall’australiano.

Risultati:

D. Lajovic b. P. Carreno Busta 6-3 4-6 7-5
[3] E. Gulbis b. A. Dolgopolov 7-5 4-6 6-1
D. Thiem b. [6] N. Kyrgios 4-3 rit.
[4] L. Mayer b. [WC] L. Pouille 6-4 6-0
B. Coric b. [Q] G. Mina 7-6(4) 6-3
J. Duckworth b. [LL] Q. Halys 7-6(0) 7-6(5)

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