Roland Garros interviste, Tsonga: "A volte non penso abbastanza, ecco perché perdo”

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Roland Garros interviste, Tsonga: “A volte non penso abbastanza, ecco perché perdo”

Roland Garros, ottavi di finale: J. Tsonga b. T. Berdych 6-3, 6-2, 6-7, 6-3. L’intervista del dopo partita a Jo-Wilfried Tsonga

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Tomas ha provato a recuperare ma non ce l’ha fatta, tu invece sei arrivato tranquillo al quarto set. Come ti sei sentito?
Non è stato facile perché ho giocato molto bene per 3 set; quando è arrivato il momento di chiudere ho giocato in maniera un po’ diversa, e visto che lui è un ottimo giocatore è riuscito a rientrare in partita. Credo però di aver avuto una buona reazione nel quarto set e sono riuscito a vincere. Per me è stato positivo batterlo, vista la sua stagione fino a questo momento.

Come valuti la tua prestazione? Vieni da un infortunio, ma ora ti senti fisicamente al 100%?
Mi sento bene e sto giocando un buon tennis, molto solido. Quando gioco il mio miglior tennis so che posso battere molti giocatori. Anche se negli ultimi mesi è stata dura ho sempre avuto fiducia in me stesso e ho continuato a lavorare duro. Quando ci sono dei momenti di difficoltà ci sono sempre delle persone che ti dicono che per te è finita e altre che invece ti dicono “Continua a lottare, hai ancora la possibilità di giocare bene”. Ho la fortuna di avere queste persone accanto a me, che mi aiutano ad essere positivo e a non mollare mai. Oggi sono felice perché ho giocato un tennis molto solido e sento che la fiducia sta tornando.

Cosa pensi di Kei Nishikori e come pensi di giocare contro di lui?
È un ottimo giocatore ed è più giovane di me. Ha molto talento. In passato ho avuto problemi a giocare contro di lui, e questa per me può essere una possibilità di rifarmi, di provare di nuovo a giocare il mio miglior tennis e tentare di arrivare alle semifinali.

Prima hai parlato dell’importanza di avere persone positive accanto a te. È stato difficile per te restare positivo negli ultimi anni, visti gli infortuni?
Penso di essere una persona positiva, che apprezza ogni minuto della giornata. A volte, quando si gioca a tennis, ci sono momenti difficili; io ovviamente cerco di rimanere positivo, ma quando ci sono persone accanto a te che invece dicono cose negative rischi di farti condizionare. Non bisogna mai farlo, si deve cercare di restare sempre positivi e per questo è importante circondarsi di persone positive.

Hai parlato di fiducia ritrovata. Avevi già questa fiducia all’inizio del torneo o è una cosa che è arrivata ora che sei nei quarti di finale?
Quando sei infortunato per diverso tempo è difficile perché, anche se provi ad aver fiducia, il tuo fisico ti dice il contrario. A volte non si riesce a giocare abbastanza, quindi non si riesce a capire il proprio livello. Da un paio di mesi ho ricominciato a lavorare duramente. Ho avuto la possibilità di vincere alcune partite, ma a volte non ci sono riuscito. Ora credo che tutto quello che ho fatto negli ultimi mesi mi ha dimostrato che se lavoro duro e continuo a credere in me stesso i risultati arrivano.

Non hai un buon record contro Kei Nishikori, ma sarà la prima volta che vi incontrerete sulla terra. Pensi che ci saranno differenze rispetto ai vostri precedenti incontri?
No. Lui gioca molto bene sulla terra e ha avuto ottimi risultati, vincendo tornei che io non ho mai vinto in carriera. Con il gioco che ha può giocare bene su qualsiasi superficie.

Tornando alla partita e a quando hai servito per il match, nel terzo set eri un po’ nervoso, mentre nel quarto hai vinto il game molto rapidamente. Credi che il minuto di pausa nel cambio campo del terzo set ti abbia innervosito?
No. Il problema è che a volte non penso abbastanza e devo usare di più la testa. So come usarla ma a volte me lo dimentico. Nel quarto set ho gestito molto meglio la situazione perché avevo l’esperienza del terzo set e mi sono detto “non devi farlo di nuovo”, e così è andata bene. A volte si è troppo presi dal gioco e ci si dimentica di fare le cose nel modo giusto, ecco perché si perde.

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