Roland Garros: nessun miracolo, Errani racimola 4 game con Serena. Sarà semifinale con Bacsinszky

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Roland Garros: nessun miracolo, Errani racimola 4 game con Serena. Sarà semifinale con Bacsinszky

Sara Errani impotente al cospetto della numero 1 del mondo Serena Williams, che vince in scioltezza 6-1 6-3. Affronterà Timea Bacsinszky, prima svizzera in semifinale al Roland Garros dai tempi di Martina Hingis nel 2001

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[1] S. Williams b. [17] S. Errani 6-1 6-3 (Carlo Carnevale)

Troppo concentrata e grintosa Serena Williams, per poter essere impensierita dalla solita carica agonistica di Sarita Errani: un primo set dominato e un secondo parziale gestito con esperienza permettono alla sovrana del tennis femminile di accedere alla sua quarta semifinale al Rolan Garros. Non è servito un terzo set, come invece era capitato in sedicesimi, ottavi e quarti di finale, nei quali Serena aveva rimontato rispettivamente Friedsam, Azarenka e Stephens (appena la seconda volta in carriera in cui la Williams è stata costretta a tre recuperi consecutivi a livello Slam, dopo l’edizione ’99 degli US Open, in cui poi vinse il suo primo Major); il servizio e il rovescio incrociato della statunitense infatti asfissiano la Errani, che prova comunque a variare i rimbalzi e tenere la palla alta sopra le spalle dell’avversaria, senza però scalfirne la potenza e la solidità come invece era accaduto nel loro ultimo confronto in Fed Cup. L’azzurra perde il primo set in meno di mezz’ora, complici colpi da fondo contratti e le solite pecche al servizio, su cui la Williams graffia già in risposta: Serne viaggia verso il suo terzo titolo al Roland Garros, dopo quelli del 2002 ottenuto contro la sorella Williams, e del 2013 contro Sharapova. Sara, che contro la Sharapova ha invece perso la sua unica finale Slam della carriera, a Roland Garro 2012, può consolarsi con la quarta stagione consecutiva in cui gioca almeno un quarto di finale Major (manca solo Wimbledon alla sua raccolta) e la certezza di tornare numero uno d’Italia scavalcando Pennetta, che si è arenata agli ottavi. Continua però la maledizione dell’emiliana contro le prima della classe; decima sconfitta in dieci occasioni contro una numero uno del ranking (sei delle quali servitele dalla Williams) e record aggiornato di 2-36 contro le top 5, con uniche vittorie giunte contro Li (fresca mamma) a Roma 2014 e Radwanska a Roland Garros 2013. Non bastano una maggior tenacia al servizio, con tre turni di battuta tenuti consecutivamente, e un rovescio in top molto più sciolto nel secondo set, per evitare di soccombere sotto le cannonate di Serena, che ai suoi frequenti vincenti lungolinea accompagna ruggiti a volume da far tremare i vetri (e si spera non i pannelli) del Centrale.
In semifinale la Williams avrà Bacsinszky: 2-0 i precedenti con la svizzera (sconfitta quest’anno a Indian Wells).

In conferenza stampa, Sara Errani ha reso omaggio alla sua avversaria “Serena è la più forte giocatrice con la quale abbia mai giocato”. Oggi cosa pensavi di poter fare? “Io ci ho provato fino alla fine ma non avevo buone sensazioni sin dall’inizio. Non sentivo la palla, c’era il vento. Non mi ha dato fastidio quando verso la fine del secondo set è caduta ed ha fatto un po’ di scena. Io sono rimasta concentrata”. Adesso arriva l’erba, ma in estate Sara tornerà a giocare sul rosso. “Ho fatto un buon torneo ed ora arriva la “mia amata erba” (ironico). Sono fiduciosa per il resto della stagione, dopo Wimbledon farò due tornei sulla terra”.

 

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[23] T. Bacsinszky b. A. Van Uytvanck 6-4 7-5 (Michele Gasperini)

Il quarto di finale meno “nobile”, dal punto di vista tennistico (e sicuramente più impronunciabile) fra donne e uomini, va in scena come primo incontro sul Suzanne Lenglen, in questa undicesima giornata Slam in quel di Parigi, e vede fronteggiarsi la svizzera Timea Bacsinszky, No.23 del seeding e tennista dall’incredibile storia personale, e la 21enne belga Alison Van Uytvanck, No.93 del mondo. Entrambe grandi sorprese del torneo, soprattutto la belga (mai oltre il 2° turno negli Slam prima di oggi, ma anche la svizzera mai oltre il 3°), sono alla ricerca di una semifinale in un major sicuramente insperata e difficilmente pronosticabile alla vigilia. Timea sarebbe la prima svizzera a riuscirci da Patty Schnyder (Australian Open 2004), mentre Alison sarebba la prima, dall’esistenza delle 32 teste di serie, a raggiungere il penultimo atto di un major senza esservi compresa.

La partita è sin dalle prime battute molto piacevole, intensa e di buona qualità: Bacsinszky parte meglio, imponendosi maggiormente con il proprio ritmo da fondo, costringendo la belga a muoversi molto e conseguentemente ad accorciare e sbagliare, breakkandola subito 15. La svizzera non si ferma e, dopo aver mantenuto il servizio salvando una chance di controbreak, strappa nuovamente la battuta a Van Uytvanck, issandosi sul 3-0 pesante e mettendo un’ipoteca sul set. Ma la rossa di Vilvoorde non molla e, con una serie di mirabili dritti, mette alle corde Timea, conquistando il primo game dell’incontro. Da qui in poi le giocatrici non avranno più problemi a mantenere la battuta, con Bacsinszky abile a chiudere il parziale al 10° gioco, nonostante qualche errore di troppo col dritto, da sempre suo tallone d’Achille.

La seconda frazione ha un prologo molto simile: dopo due turni di battuta, è ancora la giocatrice di Losanna a riuscire ad andare avanti nel punteggio, mostrandosi più solida ed esperta della giovane belga, ed issandosi sul 2-1. Ancora, Timea ha due occasioni per uccidere definitivamente il match sul 3-1, ma Van Uytvanck salva con grande coraggio e grazie alla potenza dei suoi colpi, in special modo il dritto. Questo gioco dà molta fiducia alla No.93, la quale riesce a controbreakkare la svizzera dopo un game fiume grazie ad un perfetto rovescio lungolinea da metà campo e a mantenere il gioco successivo salvando ben 4 palle break, chiudendo con un perentorio smash, accompagnato da un “C’mon!” urlato ad alti decibel.

La belga risulta ora molto efficace con servzio e dritto, soprattutto inside-in, e impegna molto più Timea, conducendo fino al 5-4: l’elvetica tiene agevolmente il proprio turno di battuta sul 5-5 e gioca un gran turno di risposta nell’11° gioco, e grazie a meravigliosi rovesci lungolinea strappa il servizio alla belga, chiudendo l’incontro nel game successivo a 30 e con il suo marchio di fabbrica, ossia l’ennesimo fantastico rovescio lungolinea, dopo un’ora e 47 minuti. In semifinale l’attende Serena Williams.

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