WTA Nottingham: Radwanska crolla, il titolo se lo giocano Niculescu e Konjuh

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WTA Nottingham: Radwanska crolla, il titolo se lo giocano Niculescu e Konjuh

Dopo due giorni funestati dalla pioggia, nel WTA International di Nottingham Monica Niculescu batte Agnieszka Radwanska in tre set e accede alla finale. L’altra semifinale è stata vinta da Ana Konjuh dopo l’interruzione per pioggia

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Il maltempo incessante perdurato ininterrottamente per quasi 48 ore filate ha permesso, in questi sfortunati AEGON Nottingham Open 2015, di dare solo un nome e un volto alle  finaliste che si disputeranno il titolo domani (pioggia permettendo): la testa di serie numero 1 del torneo e 13 del mondo, Agnieszka Radwanska, è stata battuta dalla rumena Monica Niculescu, crollando alla distanza e ponendo ulteriori dubbi su questa travagliata stagione. La numero 61 del mondo, alla quinta finale in carriera e alla prima dell’anno (curiosamente una all’anno dal 2011) affronterà domani Ana Konjuh, peraltro costretta agli straordinari quest’oggi, in mattinata, con la croata uscita vincente dal quarto di finale (che si sarebbe dovuto disputare due giorni fa) con la 19enne Sachia Vickery, concedendo all’americana e giustiziera di Zarina Diyas solo quattro games.

Nella prima delle due semifinali, Radwanska ha palesato i soliti, grossi problemi, di natura psicologica, di questo 2015, rinviando ancora una volta l’appuntamento con l’ultimo atto quest’anno (ultima finale raggiunta, e vinta, Toronto 2014): molto abile Niculescu a piegare la fragile resistenza della polacca alla distanza, creando difficoltà alla più quotata avversaria con il suo tennis ricchissimo di variazioni avvelenate e slice estremi, con sapienti accelerazioni di rovescio, colpi molto insidiosi e resi maggiormente efficaci dai bassi e “scivolosi” rimbalzi dall’erba.
Eppure la polacca era partita decisamente bene, aggressiva e propositiva, con la geometria, leggerezza e fantasia che l’hanno sempre caratterizzata e resa unica nel panorama WTA: in un primo set piacevole e divertente, la tennista di Cracovia va subito sopra di un break, costringendo alla difensiva la 27enne di Slatina, con il pallino del gioco saldamente in mano. Dopo break e controbreak nel quinto e sesto gioco, la finalista di Wimbledon 2012 va a servire per il parziale: qui mostrerà parecchia della tensione che la sta attanagliando, perdendo il servizio a 15, senza spingere, permettendo alla rumena di comandare il gioco. Ma nonostante ciò riesce ad avere un guizzo e, dopo aver sciupato due set point nel decimo gioco, strappa per la terza volta la battuta a Niculescu e si aggiudica la frazione per 7 giochi a 5.

Si avverte che, dopo l’avvio favorevole alla ex allieva di Martina Navratilova, il vento sta cambiando e, complici le tante incertezze e paure di Aga, la numero 61 del mondo sale in cattedra: break nel terzo gioco del secondo parziale e 0-40 sull’1-3 servizio Radwanska. Uno scatto d’orgoglio di Agnieszka la salvano dal pericolo, perdurando circa 15′ e finendo per controbreakkare Niculescu, portandosi sul 4-4.
Il nono game è lo snodo fondamentale dell’incontro: dopo essere salita 30-15, la polacca crolla sotto i colpi della rumena, chiudendo in pratica l’incontro con la conquista del secondo parziale. La numero 13 del mondo sparisce letteralmente dal campo, palesemente sfiduciata e in disarmo, consegnandosi in meno di mezz’ora e subendo un pesante bagel.
Sarà la prima finale su erba per Niculescu in carriera e questo successo le garantirà il ritorno nelle prime 50, al numero 49, mentre vincendo il torneo sarebbe 42ª.
Momento delicato per Aga, alla 14ª sconfitta stagionale: di certo la preparazione per Wimbledon, Slam dove ha conseguito i migliori risultati in carriera e dove ha le maggiori possibilità di vincere un Major, non è iniziata nel migliore dei modi.

La seconda semifinale è stata una grande dimostrazione di forza della giovanissima Ana Konjuh, alla prima finale WTA in carriera, autrice di una impressionante condotta di gara contro Alison Riske, No.5 del seeding e 48 del mondo. Nonostante il match disputato poche ore prima, in mattinata, per avere la meglio sull’americana Vikcery (6-2 6-2) e ben due interruzioni di un paio d’ore ciascuna a causa della pioggia, la croata ha sempre tenuto in mano il match, annullando con autorità tutte le palle break concesse (7 in totale) non concedendo quindi mai la battuta. Nel primo parziale, interrotto per due volte, come detto, sul 3-1 40-40 prima e sul 4-3 30-30 poi, sempre in favore di Konjuh, vede come momento chiave il primo gioco, dove la No.87 del mondo breakka l’americana, subendo troppo e concedendo troppo l’iniziativa alla 17enne, la quale non si fa pregare. Il momento di difficoltà arriva nel game immediatamente successivo, ma Riske non approfitta della distrazione di Ana e non riesce a convertire quattro palle break. Da quel momento in poi Konjuh serve alla grande, concedendo poco o nulla alla sua avversaria: sul 5-4, mentre serve per il primo set, recupera due punti di svantaggio e chiude al decimo gioco.

Nel secondo set Riske aumenta la pressione da fondo, costringendo ad accorciare o all’errore la croata e costruendosi, nel primo e terzo gioco, due buone possibilità di break, salendo in entrambi i casi sul 15-30: ancora una volta, la croata si salva grazie al servizio e al colpo successivo a questo, dimostrando grande forza mentale. Quando sembrava vicino il break della tennista di Pittsburgh, arriva un gran game in risposta per Konjuh, grazie al quale passa a condurre 3-2 e servizio. Nel turno successivo, Riske si procura tre palle break: anche in questo caso, nulla da fare però per la statunitense, punita dal coraggio e dai vincenti della sua avversaria. Il match si chiude qui, con la No.48 del mondo incapace di reagire, finendo col perdere la battuta ed il match nel gioco successivo. Kunjuh sarà N.65 del mondo in caso di sconfitta o No.54 in caso di successo.

Risultati:

Quarti di finale

A. Konjuh b. S. Vickery 6-2 6-2

Semifinali

M. Niculescu b. [1] A. Radwanska 5-7 6-4 6-0
A. Konjuh vs A. Riske 6-4 6-3

Michele Gasperini

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