Stich in esclusiva: "Vendiamo di più di quando eravamo 1000. In Germania non ci sono star"

Interviste

Stich in esclusiva: “Vendiamo di più di quando eravamo 1000. In Germania non ci sono star”

L’ex numero 2 del mondo Michael Stich, oggi direttore del torneo di Amburgo, ha rilasciato un’intervista esclusiva per Ubitennis, in occasione del 500 tedesco: “Non abbiamo più le stelle che c’erano ai miei tempi, ma il pubblico risponde bene ogni anno. Nadal fondamentale per il torneo, anche se non è venuto gratis…”

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Tutte le foto più belle della settimana dell’ATP 500 di Amburgo

Sei contento di questa edizione del torneo?

Sì, sono molto felice! Il tempo nei primi giorni non era perfetto ma il pubblico è accorso comunque a supportare i giocatori e abbiamo avuto molti sold-out, quindi si, sono molto felice.

Come pensi che la gente senta questo torneo?

Il nostro è un torneo molto tradizionale, lo abbiamo disputato per la 109° volta e negli ultimi anni siamo riusciti a creare un certo interesse per l’evento, per il tennis e le persone vengono perché dopo tutto è un bell’evento.

Credi ci sia una opportunità di tornare di nuovo Masters 1000?

Non conta tanto per noi provare a diventare un Masters 1000, c’è un certo numero di 1000: c’è Roma, c’è Madrid e molti altri, quindi dipende soltanto dal calendario ATP, da cosa accade in generale nella programmazione degli eventi ATP. Adesso non è una cosa in discussione, perché fino al 2018 le cose rimarranno così e poi dovremo vedere cosa accade.

Credi che il pubblico senta la differenza tra essere Masters 1000 e ATP 500?

Sai, questo è uno stadio che normalmente arriva a contenere 13.200 persone, non abbiamo mai fatto sold-out quando eravamo Masters 1000. In generale è così il tennis in Germania, perché noi non abbiamo le grandi superstar tanto per dire, ovviamente se sei Masters 1000 devi garantire che tutti i più forti vengano a giocare. Se diventare Masters 1000 attirerà più persone… questo non te lo so dire.

Sulla situazione del tennis tedesco: dal lato delle donne la Germania ha avuto molti successi con Lisicki, Kerber e Petkovic. Cosa manca dal lato degli uomini?

È difficile da dire. I giocatori più giovani devono essere davvero concentrati sul lavoro, sul diventare tennisti professionisti, c’è bisogno di una buona applicazione. Credo sempre che il prossimo campione di Wimbledon sta lì fuori, a noi sta trovarlo ed insegnargli.

Forse potrebbe esserlo Sasha Zverev?

Ha un sacco di talento, ma è molto giovane e deve ancora imparare molte cose, ha tutto il potenziale per uscire fuori come un grande giocatore. Se sarà capace di vincere un torneo del grande slam? Lo scopriremo.

Quanta differenza fa avere Nadal nel torneo?

La presenza di Nadal aiuta, la gente vuole vedere le superstar. Lui è uno delle tre superstar degli ultimi 10-12 anni, attrae pubblico, ovviamente. Non sta giocando il suo migliore tennis al momento, come puoi vedere, ma si è guadagnato la sua accoglienza, nutriamo molto rispetto per il suo tennis e per la sua carriera, quindi, sì, fa una grande differenza averlo.

Vi è costato molto ingaggiarlo?

Abbiamo speso qualcosa…

Il torneo ha avuto degli aiuti dal Qatar?

No, non abbiamo avuto aiuti dal Qatar, che comunque ha una partnership con la federazione tedesca ma noi non abbiamo avuto aiuti da loro.

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