US Open donne: Venus e Serena non fanno sconti, sarà "Sister Act" atto XXVII. Mladenovic compie l'impresa: eliminata Makarova

US Open

US Open donne: Venus e Serena non fanno sconti, sarà “Sister Act” atto XXVII. Mladenovic compie l’impresa: eliminata Makarova

Venus Williams lascia solo tre game all’ultima delle qualificate Kontaveit. Affronterà Serena, che ha superato in due set l’insidioso ostacolo Keys. Primi quarti di finale in un torneo dello Slam per Kristina Mladenovic che ha sconfitto in 3 set Ekaterina Makarova

Pubblicato

il

 

[1] S. Williams b. [19] M. Keys 6-3 6-3 (da New York, Vanni Gibertini)

SerenaKeysStats

Non è stata la partita che tutti si aspettavano, quella che in molti addetti ai lavori avevano additato come il più serio ostacolo tra Serena Williams ed il Grande Slam. È finita in 68 minuti la sfida con la “promessa-divenuta-realtà” Madison Keys, in un centrale totalmente schierato dalla parte della n.1 del mondo, qui osannata più che mai soprattutto (e comprensibilmente) dalla popolazione afro-americana. Passeggiando all’interno dei vari edifici del National Tennis Center, infatti, è curioso vedere come durante tutti i match di Serena tutti il personale afro-americano cerca disperatamente di posizionarsi in modo da poter svolgere le proprie funzioni ma allo stesso tempo guardare il match su uno dei tanti schermi presenti nell’impianto. La quantità di fotografi presenti ai match di Serena è rivaleggiata solamente da quella presente ai match di Federer, ed ogni movimento della campionessa di Compton è salutato da un boato assordante.

Il match mi ha ricordato molto alcuni degli incontri maschili degli anni ’90, con scambi estremamente scarni e molto legati alla regola del servizio. In questo caso però la causa non era da attribuire ad una superficie rapidissima che rendeva incontrollabili i vari servizi supersonici, ma piuttosto ad una precisa intenzione da parte delle protagoniste (soprattutto la Keys) di tenere gli scambi brevi, cercando il punto alla prima occasione possibile.

Numeri alla mano, si potrebbe dire che non c’è stata gara: la Keys non è mai fatto più di due punti sulla battuta avversaria, ed ha subito molto l’aggressività della Williams sul suo secondo servizio, con il quale ha fatto solamente 10 punti su 28. Dal canto suo la ventenne allenata da Lindsay Davenport ha sempre giocato la risposta a tutto braccio su tutti i servizi di Serena, prima e seconda palla, riuscendo a tenere la risposta in campo solamente nel 50% delle occasioni.

Tuttavia dalla tribuna stampa, che data la giornata festiva era piena come non mai di portoghesi che hanno applaudito dal primo all’ultimo punto (nonostante l’etichetta imponga di non farlo), si aveva la sensazione che il match potesse girare da un momento all’altro, come nel terzo game del secondo parziale, il più lungo del match con 16 punti giocati, nel quale Madison Keys ha annullato quattro palle break con coraggio leonino ed ha fatto aumentare le speranze per un match combattuto, dopo che nel primo parziale si era sciolta rapidamente ed inaspettatamente sul 3-4 con sue doppi falli consecutivi.

Anche nel secondo set però un game pasticciato, con un doppio fallo e due rovesci impazziti (sul secondo dei quali la Keys ha emesso uno strillo talmente acuto da aver probabilmente allertato tutti i doberman del Queens), è costato il break Madison, che da quel momento è diventata sempre più piccola nello specchietto retrovisore di Serena.

Credo di aver giocato bene, di aver fatto tutto abbastanza bene, ma non straordinariamente – ha detto Madison Keys dopo il match – e quando Serena gioca bene bisogna fare cose straordinarie per batterla. Sapevo che se non avessi fatto un colpo vincente lo avrebbe fatto lei, per cui ho rischiato molto. Lei non mi ha regalato nulla [solo sei errori gratuiti per la n.1 n.d.r.] ed è riuscita a non arretrare dalla linea di fondo”.

Nei quarti di finale ci sarà quindi la ventisettesima edizione della sfida “sorellicida” tra Venus e Serena Williams. La più giovane delle due è in vantaggio per 15 a 11 con Venus che però ha vinto solo una volta negli ultimi sei confronti diretti (lo scorso anno a Montreal) e che bisognerà vedere quanto vorrà davvero ostacolare la corsa della sorella verso la storia.

[23] V. Williams b. [Q] A. Kontaveit 6-2 6-1 (Diego Serra)

Vince in due set Venus Williams, senza davvero faticare molto e dando quasi l’idea di muoversi molto poco. Vince contro Anett Kontaveit, numero 156 della WTA, molto acerba con i suoi sedici anni di differenza con la campionessa statunitense. Che la giocatrice estone fosse un po’ emozionata lo si è dedotto dalle consuete interviste pre-macht della ESPN, a cui Anett ha faticato a rispondere, sillabando solo. Primo set con break di Venus nel quarto game, e con il servizio della Williams inavvicinabile per la Kontaveit. Break ancora nell’ottavo game e set chiuso per 6 a 2 dalla statunitense. Nel secondo set Venus Williams ottiene un break nel secondo e nel quarto game. Davvero combattuto è solo l’ultimo game, con Venus costretta ai vantaggi e con Kontaveit, che conquista l’unica palla break dell’incontro. Un fulmine a ciel sereno, Venus da fondo è troppo potente e chiude al primo match point. Incontro che ha detto come Anett Kontaveit fosse troppo acerba per mettere in difficoltà Venus, e come quest’ultima faticherà molto per sorprendere Serena nel derby in famiglia nei quarti.

K. Mladenovic b. [13] E. Makarova 7-6 (2) 4-6 6-1 (Alberto Prestileo)

Kristina Mladenovic sarà l’avversaria di Roberta Vinci ai quarti di finale degli US Open 2015. Questo è il verdetto al termine del lunghissimo Day7 di Flushing Meadows. La francese ha battuto nel secondo match serale Ekaterina Makarova, semifinalista qui lo scorso anno, giocando una partita di coraggio e votata all’attacco, senza mai mollare il punto. La 22enne di origine serba raggiunge così per la prima volta in carriera i quarti di finale agli Open degli Stati Uniti e, sempre per la prima volta, batte la Makarova.

Una partita molto ben giocata dalla Mladenovic che, nel primo set, riesce a rimontare per due volte a due break di svantaggio e a portare una Makarova nervosa e assai impacciata, al tie break. Quest’ultimo giocato poi meravigliosamente.

Nel secondo parziale, la russa riesce a calmarsi e a giocare in maniera più solida, concedendo poco o nulla alla propria avversaria. Anche la bella Kristina mantiene saldi i nervi per tutto il parziale, o quasi: proprio nel decimo game, quello decisivo, la francese si fa strappare servizio e break.

Si arriva al set decisivo. La Mladenovic scorge i fantasmi del passato (ha sempre perso al terzo set contro la Makarova dopo aver vinto il primo), ma questa volta ha maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Brekka per due volte la propria avversaria, nel primo e terzo gioco, mettendo la partita definitivamente sui binari giusti. La russa non riesce più ad infrangere il muro franco-serbo e, con evidente sofferenza in viso, depone le armi in favore della più giovane collega.

Per la Mladenovic si tratta dei primi quarti di finale in un torneo dello Slam e si giocherà l’accesso alla semifinale contro la nostra Robertina Vinci. Per la Makarova, invece, rimangono i tanti rimpianti per le occasioni non sfruttate nel primo set e, soprattutto, per la mentalità con la quale è entrata in campo: troppa fretta di far punto, troppa fretta di voler chiudere. Caratteristiche, queste ultime, decisamente non nelle sue corde.

Risultati:

[23] V. Williams b. A. Kontaveit 6-2 6-1
[1] S. Williams b. [19] M. Keys 6-3 6-3
R. Vinci b. [25] E. Bouchard w/o
K. Mladenovic b. [13] E. Makarova 7-6 (2) 4-6 6-1

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement