Tempi di recupero ancora incerti per Eugenie Bouchard

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Tempi di recupero ancora incerti per Eugenie Bouchard

Dopo la commozione cerebrale subita cadendo negli spogliatori agli US Open, la canadese deve ancora tornare in campo e non si sa quando ciò potrà accadere

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Sembrava essere finito l’anno da incubo di Eugenie Bouchard, quando dopo otto sette mesi da incubo (quattro vittorie e 17 sconfitte da Indian Wells in poi) la rivelazione del 2014 si era qualificata per il quarto turno degli US Open sconfiggendo in una partita durissima la slovacca Cibulkova.

E invece, subito dopo la sua conferenza stampa la sera di venerdì 4 settembre, la stellina canadese incappava in uno degli incidenti più singolari della storia del circuito, scivolando negli spogliatoi rimasti al buio e sbattendo violentemente il gomito e la testa. Ritiratasi da doppio e misto in programma il giorno seguente, la Bouchard ha provato a scendere in campo domenica 6 settembre contro la nostra Roberta Vinci, ma durante il riscaldamento si è immediatamente resa conto che non era in grado di giocare, ed ha così dichiarato forfait.

Da quello che si è saputo attraverso la stampa canadese, Eugenie ha passato diversi giorni nella sua stanza d’albergo di New York senza uscire, ed anche dopo essere rientrata nella sua casa di Montreal non ha ancora ripreso in mano una racchetta e non si sa quando potrà farlo.

Eugenie è rimasta a Montreal invece di recarsi in Asia per la tournée asiatica – ha fatto sapere Sylvain Bruneau, capitano della compagine canadese di Fed Cup presente al torneo WTA di Quebec City – Si spera che sarà in grado di giocare almeno un paio di tornei laggiù, ma la data del suo ritorno deve ancora essere stabilita. Come in tutti i casi di commozione cerebrale, non esiste una tabella di marcia standard per il recupero, bisogna stabilire come reagisce l’individuo, e la terapia è sempre riposo, pazienza e vivere alla giornata”.

Completo silenzio anche per quel che riguarda i possibili risvolti giudiziari della vicenda che ha coinvolto la Bouchard. Stando alla descrizione degli eventi fatta trapelare ai media canadesi da varie fonti, Eugenie sarebbe scivolata mentre attraversava la palestra attrezzi per recarsi dallo spogliatoio alla sala con le vasche per il bagno nell’acqua ghiacciata. La palestra attrezzi era stata lasciata con il pavimento bagnato, al buio ed incustodita, mentre c’erano ancora giocatori nell’impianto e le partite non erano ancora terminate. Si potrebbe quindi configurare una responsabilità oggettiva da parte della USTA, padrona di casa agli US Open, che negli USA, terra di avvocati e risarcimenti milionari, potrebbe originare una causa civile a parecchi zeri, visto il profilo dell’atleta coinvolta.

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