ATP Shenzhen: Gulbis si ritira, Krajicek rimonta un set a Duckworth

ATP

ATP Shenzhen: Gulbis si ritira, Krajicek rimonta un set a Duckworth

Nella giornata inaugurale dell’ATP 250 di Shenzhen Ernests Gulbis, giunto alla sesta sconfitta consecutiva, è costretto al ritiro sotto 6-7 0-2 contro l’australiano John Millman. Avanza al secondo turno anche l’americano Austin Krajicek, completando con successo la rimonta su James Duckworh

Pubblicato

il

 

Una settimana dopo le semifinali e play-offs del World Group di Davis e due dalla finale dello US Open, torna il circuito ATP con il consueto swing asiatico autunnale, con i tornei 250 di Shenzhen e Kuala Lumpur: nella prima giornata del torneo cinese, giunto alla sua seconda edizione, sono solo due gli incontri del tabellone principali nello schedule di giornata, con altri quattro match di qualificazione: nel primo sono scesi in campo l’americano Austin Krajicek, No.128 del mondo, e il più quotato australiano James Duckworth (97° a livello ATP), con il successo in rimonta del primo per 6-1 al terzo, dopo due set molto combattuti: nonostante una migliore partenza da parte di Krajicek, infatti, è l’australiano a portare a casa il set, più solido e determinato nei momenti decisivi, al termine di un finale di parziale rocambolesco, in cui l’americano non ha chiuso nonostante abbia servito per il set sul 5-4, prima di capitolare al dodicesimo gioco, cedendo per la terza volta consecutiva il servizio. Il secondo set segue la falsariga del primo: ancora una volta è il 25enne di Tampa ad uscire meglio dai blocchi di partenza, mettendo a segno il break al terzo gioco; ma, ancora una volta, cede sul più bello lo statunitense, perdendo ancora una volta la battuta mentre serve per portare il match al terzo sul 5-4: stavolta è bravo, però, ad approdare almeno al tiebreak, dove rimonta uno 0-3 iniziale pesante e porta a casa la frazione al 14° punto.
Il terzo set è pura formalità per Krajicek: Duckworth non c’è più, e cede le armi di schianto, riuscendo a conquistare un solo game. Al prossimo turno l’americano affronterà la testa di serie No.1, Tomas Berdych.

Nell’altro incontro di giornata, l’ultimo in programma sul campo centrale, Ernests Gulbis viene sconfitto nuovamente, questa volta dall’australiano No.74 del mondo, John Millman, con il lettone costretto al ritiro all’inizio del secondo parziale, sotto di un set e un break. Il 27enne di Jurmala, alla sesta sconfitta consecutiva (ultimo match vinto il 13 agosto a Montréal contro Donald Young), dopo aver subito un break immediato, riesce a rimettersi in carreggiata, imponendo la propria maggiore classe e potenza all’australiano, recuperando prima ed effettuando, subito dopo, il sorpasso, grazie ad un break apparentemente decisivo nel nono gioco, che lo porta a servire per il set: ma Gulbis è una costante incognita, scheggia impazzita in grado di realizzare qualsiasi tipo di impresa in senso positivo e negativo, e perderà infatti la battuta a 30, rimettendo in gioco l’australiano sul 5-5. Si giunge così al tiebreak, con Millman che conquista il primo minibreak, portandosi avanti, cambiando campo sul 4-2; Gulbis è bravo a recuperare, però, e grazie alla propria aggressività aggancia il 26enne di Brisbane sul 6-6 pari, dopo aver annullato un set point. Ma, ancora una volta, è il lettone ad arrendersi, con John Millman abile a sfruttare le incertezze con il dritto dell’avversario, chiudendo per 9 punti a 7.
Lo scoramento per Gulbis è palpabile: dopo un MTO alla fine del parziale, il No.81 del mondo subisce un break a freddo, ai vantaggi, non riuscendo poi a recuperarlo nel game seguente, nonostante una palla break, finendo per decidere di ritirarsi, consegnando il successo a Millman. L’australiano, al prossimo turno, affronterà la tds No.2 Marin Cilic.

Risultati:

A. Krajicek b. J. Duckworth 5-7 7-6(6) 6-1
J. Millman b. E. Gulbis 7-6(7) 2-0 rit.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement