La WTA delle ultratrentenni: chi potrebbe imitare Flavia Pennetta?

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La WTA delle ultratrentenni: chi potrebbe imitare Flavia Pennetta?

Flavia Pennetta ha vinto il suo primo Slam a 33 anni compiuti. Ci sono altre giocatrici esperte che potrebbero ripetere una impresa simile?

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Venus Williams ha vinto Wuhan, torneo Premier, a 35 anni. La sorella Serena, alla soglia dei 34 ha sfiorato il Grande Slam. Flavia Pennetta, a 33 anni compiuti, ha vinto il primo Major della carriera.
“Ragazze” irresistibili che sembrano più concrete di atlete più giovani, come Azarenka e Sharapova, ultimamente spesso alle prese con guai di salute.

E fino a che nessuna tra le nuove leve riuscirà ad emulare Petra Kvitova (al momento ancora l’unica giocatrice nata negli anni ’90 vincitrice di Major) viene naturale chiedersi se nel circuito altre giocatrici oltre i trent’anni potrebbero trarre stimolo dall’impresa di Pennetta per compiere il grande exploit.
Ho scelto alcuni nomi di tenniste: tutte con almeno 30 anni compiuti, attualmente comprese fra le prime duecento del mondo. Perché spingersi addirittura oltre il centesimo posto? Perché anche Flavia Pennetta dopo l’ultima operazione al polso era scesa oltre il 150mo posto, tanto da pensare al ritiro. Poi invece è successo quel che è successo.

Non c’è nessun intento “scientifico” in questo articolo, e alcune scelte sono più da fantatennis; ma sono state fatte anche per uscire dalla solita cerchia di nomi, sempre sotto i riflettori. E poi vorrei sottolineare una cosa: in quanti avrebbero potuto ipotizzare che gli US Open 2015 invece che nel trionfo di Serena Williams si sarebbero risolti in un derby tra due amiche nate in Puglia, a pochi chilometri l’una dall’altra?
A volte la realtà sembra davvero superare la fantasia, per cui bisogna provare ad aspettare l’inaspettato.

Kimiko Date-Krumm
Major ideale: Wimbledon

Nata nel 1970, è stata capace di vivere due carriere. La prima, tra il 1988 e il 1996, le è valsa il quarto posto nel ranking e tre semifinali Slam. La seconda, iniziata nel 2008 (a 38 anni) e ancora in corso, le ha portato una vittoria nel torneo di Osaka e una classifica tra le prime cinquanta-sessanta sia nel 2011 che nel 2013 (a 43 anni).
Ormai è diventata una leggenda del tennis, per la capacità di andare oltre i limiti, reggendo il confronto in uno sport sempre più fisico e logorante; e questo malgrado una corporatura piuttosto minuta.
Ricordo anche che Kimiko è mancina, ma da bambina è stata impostata come destra perché quella era la regola giapponese. Chissà di cosa sarebbe stata capace se avesse giocato con la sua mano naturale…

Come potrebbe vincere lo Slam
A colpi di anticipi, esecuzioni piatte o slice rapidissime, attacchi in controtempo e chiusure repentine a rete.

Perché dovrebbe vincerlo
Perché sarebbe il risarcimento per la semifinale persa in tre set nel 1996 contro Steffi Graf, grazie anche ad un rinvio per oscurità un po’ discutibile, che aveva aiutato la campionessa in carica a riassestarsi dopo la rimonta di Kimiko (era stata Steffi ad insistere per concludere la partita il giorno successivo).

Possibilità di successo
Nel 2011 (a 41 anni) a Wimbledon venne eliminata da Venus Williams al termine di una partita memorabile, conclusa solo 8-6 al terzo. Dopo quel match la verità è risultata chiara a tutti: Kimiko non è umana, è una highlander. E chi se la sente di porre limiti a un highlander?

Bethanie Mattek-Sands
Major ideale: Wimbledon

Confesso che comincio ad annoiarmi nel leggere sempre le stesse cose su Bethanie: i vestiti stravaganti, il marito che sembra un armadio a due ante, i tatuaggi, i capelli tinti in colori improbabili. Ma vogliamo parlare un po’ di tennis?
A questo proposito ricordo che nel suo momento migliore Mattek-Sands (30 anni il 23 marzo 2015) ha dovuto fermarsi per una operazione all’anca che le è costata quasi una stagione. Da quando è tornata, è diventata un’ottima doppista (è lei che “guida” la coppia Mattek/Safarova), mentre in singolare nell’ultima fase di carriera ha deciso di giocare un tennis iper-aggressivo, che prevede la ricerca della rete il più possibile. E questo l’ha resa una giocatrice diversa dalle altre.

Come potrebbe vincere lo Slam
Con l’attacco sistematico e il serve&volley.

Perché dovrebbe vincerlo
Perché a Wimbledon si vivrebbe un momento unico, che celebrerebbe sia il versante più eccentrico che quello più tradizionale del tennis.
Mi spiego: tutti seguirebbero la premiazione per l’atteso contrasto di stili tra Yankee un po’ folli e (in)gessati reali inglesi; ma contemporaneamente una finale vinta da Mattek-Sands significherebbe il trionfo del tennis old fashion. Infatti Bethanie è l’ultima giocatrice che prova a tenere viva l’eredità del gioco classico sui prati di Church Road, quello del serve&volley; in pieno spirito Wimbledon, tempio della tradizione.
Durante il torneo del 2015 è stata di gran lunga la tennista che ha più spesso cercato la rete. E grazie anche al serve&volley ha eliminato una testa di serie importante come Ana Ivanovic.

Possibilità di successo
Dovrebbe trovare un tabellone di giocatrici che tendono ad andare in difficoltà se attaccate, e due settimane da sogno nel rendimento del servizio.

Vera Zvonareva
Major ideale: US Open / Australian Open

Ex numero due del mondo, finalista a Wimbledon, agli Us Open e al Masters. Trentuno anni compiuti il 7 settembre; è quindi più giovane di Flavia Pennetta di due anni, ma nelle stagioni recenti è stata penalizzata dagli infortuni. Durante la convalescenza per l’ultima operazione alla spalla si è anche laureata in Relazioni internazionali presso la scuola del Ministero degli Esteri russo: un titolo di studio vero, non una laurea presa per corrispondenza a Tirana.
Dotata di un tennis molto completo, ma senza un vero colpo killer, potrebbe, sul piano tecnico, ripercorrere molto da vicino le orme di Pennetta. Proprio come Flavia, anche Zvonareva ha reso al massimo quando ha saputo rendere più incisivi servizio e dritto. E proprio come Flavia è in grado di condurre scambi giocati in contenimento, così come quelli impostati sul dominio del gioco.

Come potrebbe vincere lo Slam
Grazie ad un tennis ricco di soluzioni, gestendo i match all’attacco o in difesa in funzione dell’avversaria.

Perché dovrebbe vincerlo
Perché raramente ha avuto la fortuna dalla sua parte. Quando era diventata la numero uno di Russia, stabile top ten, ha cominciato ad essere tormentata da problemi fisici. Non solo: in entrambe le finali Slam si è trovata di fronte due delle migliori interpreti della superficie (erba e cemento) di tutti i tempi.

Possibilità di successo
Proporzionali al suo recupero fisico. Se fosse in grado di tornare al rendimento di un tempo, la giocatrice che nel 2010 a Wimbledon ha perso solo da Serena Williams e a Flushing Meadows da Kim Clijsters sarebbe ancora estremamente competitiva.

Mirjana Lucic-Baroni
Major ideale: Wimbledon / US Open

Se non sbaglio Mirjana Lucic, nata una settimana dopo Flavia Pennetta (3 marzo 1982), detiene un record nella WTA: è la giocatrice con il maggior numero di anni di separazione tra la vittoria in due tornei. Lucic ha infatti vinto nel 1998 il torneo di Bol (Croazia) quando aveva sedici anni, e poi ne ha attesi altrettanti per aggiudicarsi il titolo successivo, nel 2014 a Quebec City.
In mezzo quasi una vita intera, impossibile da sintetizzare in poche righe, ma segnata dalle dure esperienze causate da un rapporto con un padre-padrone (anche allenatore) violento. Oggi Lucic è una donna felicemente sposata che sta cercando di rinverdire una carriera tennistica iniziata come teenager prodigio (semifinalista a Wimbledon a 17 anni, eliminando Monica Seles).

Come potrebbe vincere lo Slam
Con il suo tennis estremo, fatto di colpi spinti sempre al massimo: servizio, dritto, rovescio, tutti alla ricerca del vincente sempre e comunque.

Perché dovrebbe vincerlo
Perché tra il 2014 e il 2015 proprio negli Slam è stata per due volte in grado di sconfiggere Simona Halep.
Perché il suo tennis di attacco sistematico è vicino a quello storicamente vincente nei Major. E infine perché la sua storia tormentata troverebbe il lieto fine perfetto per farne un soggetto da blockbuster hollywoodiano.

Possibilità di successo
Pochissime in un torneo normale. Ma la sua carriera tennistica, i tempi che l’hanno contraddistinta, sono quelli di un racconto al limite del possibile. Trovando le due settimane di massima ispirazione proprio nello Slam, disporrebbe di un tennis pericolossimo per tutte.

Roberta Vinci
Major ideale: US Open

Major ideale, in realtà potrebbero esserlo un po’ tutti. Forse si possono escludere gli Australian Open, dove ha raccolto i risultati meno buoni (probabilmente per la tendenza a carburare più avanti nella stagione); ma non si può certo dire che le manchino le caratteristiche per rendere sull’erba oltre che sul cemento. Sulla terra, poi, ci è nata, e probabilmente in questo momento ci sono meno giocatrici con la cultura del gioco sul rosso, per cui la concorrenza è un po’ inferiore.

Come potrebbe vincere lo Slam
Occorre dirlo? Con lo slice di rovescio, gli attacchi improvvisi di dritto e la capacità di muovere gli scambi sulla verticale, prendendosi il punto anche a rete.

Perché dovrebbe vincerlo
Perché in finale ci è appena arrivata, dopo essere stata protagonista di una impresa storica: la vittoria su Serena ad un passo dal Grande Slam.
Perché se tra qualche settimana otto giocatrici si contenderanno il Masters tutte con buona possibilità di vincerlo lo dovranno soprattutto a lei, e alla sua capacità di mettere KO sul piano delle motivazioni la cannibale della stagione tennistica femminile. E perché sta giocando sempre meglio, e a 32 anni ha davanti a sé ancora la possibilità di alcune stagioni ad alto livello

Possibilità di successo
Possibilità di arrivare in finale? Praticamente zero, era stato detto prima dell’inizio degli ultimi US Open (300 a 1 per i bookmaker). Praticamente zero, dicevano ugualmente in molti prima del match contro Serena. Se tanto mi dà tanto…

Jelena Jankovic
Major ideale: Roland Garros / US Open

Non credo occorra dire molto su Jelena Jankovic: nata il 28 febbraio 1985, ex numero uno del mondo, finalista agli US Open 2008, tre volte semifinalista a Parigi (ecco perché la scelta di Roland Garros), per anni e anni in top ten. Dotata di un gioco da fondo estremamente solido, che però qualche volta tende a diventare un po’ troppo passivo e rinunciatario; quando è riuscita a limitare l’attitudine difensivista sono arrivati i risultati migliori.

Come potrebbe vincere lo Slam
Con il suo palleggio completo, il rovescio lungolinea straordinario e la crescita al servizio degli ultimi tempi.

Perché dovrebbe vincerlo
Si dice spesso che i successi del tennis italiano femminile sono frutto della spinta reciproca al miglioramento tra le varie giocatrici, anche a distanza di anni (Schiavone 2010, Pennetta 2015) Se questo vale per l’Italia, potrebbe valere anche per la Serbia: Ivanovic ha vinto a Parigi nel 2008, eliminando in semifinale proprio Jelena. Perché non potrebbe farcela Jankovic in futuro?

Possibilità di successo
Nelle ultime stagioni sono riuscite a conquistare Major diverse giocatrici nate tra il 1980 e il 1984 (Schiavone, Pennetta, Stosur, Bartoli, Li Na). L’età è quindi quella giusta, e se per il 2016 si volesse ipotizzare per la vittoria una ultratrentenne ancora senza Slam, Jankovic sarebbe il nome più logico da fare. Tanto che verrebbe da dire: Jelena che cosa aspetti ad entrare nel club?

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