[Q] A. Ramos-Vinolas b. [2] R. Federer 7-6(4) 2-6 6-3
Clamorosa sorpresa nella terza giornata del Masters 1000 di Shanghai: il No.3 del mondo e No.2 del seeding, oltre che defending champion, Roger Federer, è stato eliminato per la seconda volta in stagione nell’esordio di un 1000 (la prima a Madrid contro Nick Kyrgios) per mano del qualificato spagnolo Albert Ramos Vinolas, No.70 delle classifiche mondiali, alla prima vittoria contro un top ten in carriera dopo 15 sconfitte consecutive. Partita davvero mediocre sotto il piano tecnico per il 17 volte campione Slam, al rientro sul rettangolo di gioco dopo 3 settimane dai match valevoli per i play-offs di Davis contro l’Olanda e un mese dalla finale degli US Open persa con Djokovic, il quale, a parte una buona prova al servizio, si è dimostrato costantemente in difficoltà sui ripetuti slice mancini del proprio avversario, non riuscendo mai a trovare il giusto posizionamento in risposta con il proprio rovescio, estremamente falloso, finale di secondo set a parte, incapace di mettere in modo deciso i piedi dentro al campo. Ramos, di contro, si è dimostrato estremamente intelligente a sfruttare la brutta giornata dell’elvetico, spingendo nei momenti giusti con il dritto lungolinea e mantenendo un ritmo abbastanza intenso negli scambi, concedendo poco, anche nei momenti più caldi e delicati dell’incontro.
L’inizio del match è favorevole a Federer, il quale è abile a guadagnarsi immediatamente due palle break, nel primo game in risposta dell’incontro, dopo aver mantenuto agevolmente il proprio turno di battuta, sciupandole però entrambe malamente con due rovesci mal centrati. Lo svizzero continua a veleggiare nei propri turni di battuta, concedendo poco o niente al 27enne di Barcellona (sette punti concessi nell’intero parziale) grazie all’ottima resa del servizio e delle sapienti discese a rete, spesso in controtempo, che sorprendono il pur generoso Ramos, ma non riesce a breakkare il proprio avversario, nonostante vi sia andato vicino per due volte, costringendo ai vantaggi l’iberico nel sesto e ottavo gioco, ma senza avere reali chanche, a causa dell’incredibile quantità di errori in risposta. Si giunge così al tiebreak, con Ramos subito propositivo, il quale, dopo che i due tennisti avevano tenuto la battuta fino al 2-2, si va a prendere il minibreak che si rivelerà decisivo, grazie all’ennesimo rovescio affossato in rete da Federer, il quale non riuscirà più a recuperare, soccombendo davanti all’incredibile quantità di errori non forzati compiuti: dopo poco meno di un’ora di gioco, l’ex No.38 del mondo è avanti clamorosamente di un set.Il secondo parziale parte come la fine del primo, con lo spagnolo che patisce di più alla battuta (si salva da 0-30 nel primo game) e conclude poco in ribattuta, ma mantenendo sempre il punteggio in equilibrio, almeno fino al 2-2: qui lo svizzero, sotto 30-0, riesce finalmente a liberare il braccio in risposta, recuperando il passivo e conquistando, alla seconda chanche nel game, il primo break dell’incontro, dopo aver scardinato con il dritto inside-out le difese ad oltranza di Ramos. Come si fosse liberato da un peso, Federer gioca alla grande i tre game successivi, entrando deciso con i piedi dentro al campo, impedendo al proprio avversario di tessere la propria ragnatela, finendo per strappare nuovamente la battuta all’iberico ai vantaggi nel settimo gioco e chiudendo con il servizio a disposizione in quello successivo, facendo esplodere di gioia i tifosi cinesi giunti per ammirarlo.
L’inerzia sembra ormai tutta dalla parte del No.3 del mondo, tornato solido e propositivo, con Ramos che appare sempre più vicino all’inevitabile sconfitta: invece, dopo aver mantenuto un complesso terzo gioco ai vantaggi nel parziale decisivo, il tennista mancino di Barcellona torna a mantenere inaspettatamente con sufficiente agio i propri turni di battuta, complice un Federer tornato fiacco alla risposta e molto poco aggressivo; dal 2-2 in poi il gioco si riduce a pochi scambi, con i servizi e il colpo seguente che prendono la scena, lasciando poco spazio ai long rallies sin lì osservati: sul 4-3 Ramos, il patatrac che non t’aspetti. Federer si ritrova 0-30 dopo un rocambolesco lob in allungo dello spagnolo che termina nei pressi della riga, lasciando intendere come qualche segnale sospetto stia portando il successo dalle sue parti: lo svizzero reagisce con un ace, ma con l’ennesimo unforced di rovescio regala due palle break. La seconda sarà quella buona, con Ramos che, dopo un altro ace dello svizzero, va a prendersi la chanche di servire per conquistare un sogno sul 5-3 grazie ad un grandioso dritto lungolinea. Lo spagnolo non trema: nonostante si trovi sotto 15-30, recupera grazie al (manco a dirlo) rovescio di Roger, oggi davvero una banca, chiudendo con una seconda davvero debole che però lo svizzero non è mai riuscito a leggere, spedendo lungo il suo colpo.
Ora Ramos è atteso, al terzo turno, dal vincente del match fra Jo-Wilfried Tsonga e Victor Estrella Burgos, mentre per rivedere in campo Roger Federer dovremo attendere l’ATP 500 di Basilea.