Pennetta al Masters: "E' l'ultimo torneo della mia carriera" (Cocchi). La Pennetta al Masters parla già da ex: "Dire addio così è bello" (Viggiani). Pennetta, lieto fine al Masters (Semeraro)

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Pennetta al Masters: “E’ l’ultimo torneo della mia carriera” (Cocchi). La Pennetta al Masters parla già da ex: “Dire addio così è bello” (Viggiani). Pennetta, lieto fine al Masters (Semeraro)

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Pennetta al Masters: “E’ l’ultimo torneo della mia carriera” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

E adesso basta calcoli, numeri, decimali, statistiche. Adesso solo una certezza: Flavia Pennetta si è qualifcata alle Wta Finals, il Masters femminile che scatta a Singapore domenica. Una consacrazione per la numero 8 del mondo, vincitrice del primo meritatissimo Slam della carriera appena sei settimane fa a Flushing Meadows. La vittoria di ieri in due set al secondo turno del torneo di Mosca (Rus, 768mila dollari, veloce indoor), con il prodotto locale Daria Gavrilova di 11 anni più giovane, e la sconfitta della diretta rivale Lucie Safarova hanno messo il timbro di Singapore sul passaporto della brindisina che ora è al settimo posto della «Road», la speciale classifica per la qualificazione al Masters. «E’ stata una partita durissima, mentalmente e fisicamente. Non ho giocato benissimo — spiega la Pennetta al telefono dopo la vittoria —, però l’importante è stato portarla a casa. prima di entrare in campo non sapevo bene come fosse il conteggio dei punti, sapevo che dovevo andare avanti, ma ho cercato di restare concentrata e chiudere il più presto possibile».

Raffreddatissima, giù di voce, stanca, e con una bruttissima vescica al piede destro che ha dovuto farsi medicare durante la partita, Flavia in serata ha annunciato il forfeit per il turno successivo, dove avrebbe affrontato la bielorussa Lesia Tsurenko. Un forfeit precauzionale quello di Pennetta che, una volta raggiunta la qualificazione, ha preferito non rischiare di peggiorare la condizione del piede e partire il prima possibile per l’Oriente dove l’attende la chiusura di una carriera straordinaria: «Partiremo il prima possibile — ha detto la giocatrice, quinta nella storia del tennis italiano a aggiungere il Masters in singolare — e sarà molto emozionante giocare laggiù. Ci sono andata vicino altri anni e alla fine non ce l’ho mai fatta». In realtà Flavia aveva vinto le Finals in doppio con la grande amica Gisela Dulko nel 2010, quando dominava il ranking di specialità.

Dopo aver sollevato il trofeo a New York accanto a Roberta Vinci, finalista con lei allo Us Open, lo aveva detto: «Penso sia il momento giusto per concludere la mia carriera. Finirò la stagione e poi lascerò il tennis». Siccome nel frattempo, la nostra n. 8 al mondo, non ha cambiato idea («Vi prego, basta chiedermi se ho deciso di continuare», dice), quello di Singapore sarà l’ultimo torneo ufficiale della sua vita. Perché la sua carriera, giorno più giorno meno, coincide fino a oggi con la sua vita. «Cercherò di non farmi prendere dall’emozione e di godermi ogni partita – ha proseguito -, provando a dare il meglio (…)

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La Pennetta al Masters parla già da ex: “Dire addio così è bello” (Mario Viggiani, Corriere dello Sport)

Missione compiuta. Ed è quello che conta. Flavia Pennetta per la prima volta in carriera parteciperà al Masters, il torneo che chiude l’annata tennistica del circuito pro; dopo il quale nel calendario femminile restano solo la finale Fed Cup. Quinta italiana a riuscire nell’impresa, dopo Raffaella Reggi, Silvia Farina, Francesca Schiavone e Sara Errani. Seconda, dopo la Schiavone, a chiudere il cerchio magico che comprende anche un posto tra le Top Ten e soprattutto il trionfo in uno Slam (e mettiamoci pure almeno una Fed Cup). Un aiuto gliel’ha dato Lucie Safarova, che fino a ieri mattina la precedeva nella Race 2015: anche lei al debutto nel torneo di Mosca direttamente negli ottavi, s’è fatta eliminare subito rimanendo inchiodata a 3.221 punti. Flavia però ci ha messo del suo, liquidando in due set la russa Daria Gavrilova: salto in alto a quota 3.252 e tanti saluti alla Safarova. Per Flavia ottavo posto nella Race, settimo virtuale per la rinuncia al Masters da parte della n. 1 incontrastata Serena Williams. E poco male se Carla Suarez Navarro dovesse vincere il torneo moscovita: se pure la sorpassasse, la Pennetta andrebbe comunque a Singapore.

Il regolamento dice che ci vanno le prime sette più una wild card, non è mai successo che la Wta l’abbia assegnata a una giocatrice che non sia l’ottava della lista. Peraltro, Flavia salverà l’onore del Masters femminile: senza lei, né Serena, sarebbe stata la prima volta che non avrebbe avuto al via almeno una delle vincitrici di Slam dell’anno in questione! Missione compiuta, e allora Flavia prima ha ringraziato pubblico e organizzatori di Mosca («Sono felice che abbiate contribuito alla realizzazione di un altro dei miei sogni da giocatrice, i miei fan sono stati fantastici»), poi li ha gelati («Mi fermo qui, nel torneo: ho problemi al piede destro, per i quali ho chiesto anche l’intervento medico durante il match contro la Gavrilova, devo riposarmi per guarire ed essere al meglio a Singapore»). In occasione delle due dichiarazioni, ci sono stati anche un paio di passaggi indiretti sul suo futuro. Ovvero: «Ho giocato e vinto il Masters di doppio, non vedo l’ora di giocare quello di singolare: il modo perfetto per concludere quest’annata fantastica, un modo splendido per dire addio al tennis», e ancora «è stato un onore giocare qui a Mosca». E se il riferimento al torneo russo ci sta tutto, perché comunque tra un anno a quest’ora chissà dove sarà e cosa farà, la Pennetta, l’altro pensiero rafforza invece quanto ribadito alla vigilia di questa trasferta. E cioè che Flavia è sempre convinta di chiudere qui (…)

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Pennetta, lieto fine al Masters (Stefano Semeraro, lastampa.it)

Allora il lieto fine ci sarà. Battendo 6-2 6-4 la russa Gavrilova e approdando così nei quarti del torneo Wta di Mosca, Flavia Pennetta si è assicurata un posto al Masters di Singapore. Un posto fra le prime 8 del mondo nel torneo che laurea la “maestra” dell’annata, il miglior modo di chiudere la stagione e – nel caso di Flavia – anche una carriera, visto che come aveva detto scioccando il mondo appena prima di alzare la coppa degli Us Open, e come ha ribadito fino allo sfinimento in queste settimane, il 2015 sarà il suo ultimo anno da tennista. «La qualificazione è un sogno che diventa realtà – ha detto raggiante Flavia – è sarà anche un bel modo per dare l’addio al tennis, su un palcoscenico meraviglioso. Ho già vinto le Wta Finals in doppio, ma mai avrei immaginato di riuscire a giocarle in singolare».

E’ la quarta volta negli ultimi sei anni che una tennista italiana partecipa al Masters (Wta Finals, vabbè, ma noi continuiamo a chiamarlo così), e la sesta volta in totale. Le prime due a mettere un piede nel recinto dell’eccellenza sono state Raffaella Reggi e Silvia Farina, quando ancora i posti erano 16, nella versione a 8 la prima a compiere l’impresa è stata Francesca Schiavone (2010), seguita poi da Sara Errani (2012 e 2013). Francesca perse i primi due match del girone e vinse il terzo contro la Dementieva (che proprio in quell’occasione diede l’addio al tennis), Sarita nella sua prima partecipazione sfiorò anche le semifinali, battendo Sam Stosur e cedendo solo al terzo set alla Radwanska nel girone, mentre l’anno dopo vinse solo il terzo match contro la Jankovic quando ormai i giochi erano fatti. Il campo per Singapore, dove si giocherà fra il 25 ottobre e l’1 novembre, a questo punto è già quasi definito: accanto alla Pennetta ci saranno Simona Halep, Maria Sharapova, Garbine Muguruza, Petra Kvitova, Agnieszka Radwanska e Angelica Kerber (…)

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