Flavia Pennetta dovrebbe battere Radwanska per sognare un duello con Sharapova

Editoriali del Direttore

Flavia Pennetta dovrebbe battere Radwanska per sognare un duello con Sharapova

Le quattro tenniste che hanno vinto il primo incontro, Maria Sharapova, Simona Halep, Garbine Muguruza, Angelique Kerber, sono davvero sembrate più in forma delle altre candidate alle semifinali. Delle sconfitte al primo match forse proprio la Radwanska è parsa la più competitiva. Riuscirà Flavia Pennetta a tenerle testa? Alle 8 il verdetto

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Prima dell’inizio di queste finali di Singapore sembrava che quasi tutte le otto regine potessero vincere il torneo, ma si dovevano verificare le condizioni di salute di almeno tre giocatrici, Maria Sharapova praticamente ferma da Wimbledon, Lucie Safarova, ferma dall’US Open con il suo virus anche se aveva provato a riprendersi, Petra Kvitova che dacché ha avuto la mononucleosi fra Parigi e Wimbledon, non ha vissuto davvero un’estate felice.

Ebbene, esaurite le prime due giornate del Masters, con tutte le otto tenniste che sono scese in campo, si può dire che la Sharapova è stata la sola a mostrarsi in buone condizioni, anche se i 13 doppi falli e tanti errori contro la Radwanska non hanno fugato ogni dubbio.

Tuttavia le più forti nel seeding hanno tutte vinto il loro primo match, Halep dominando la nostra Pennetta, la Muguruza, neo n.3, in due set, 63 76, sulla Safarova, la Sharapova come detto 6-4 al terzo sulla Radwanska, e quindi l’unica parziale sorpresa sarebbe la vittoria della Kerber n.6 sulla Kvitova n.5, nel derby delle mancine, ma Petra che ha commesso un’infinità di errori nel primo set, ha raccontato: “È stato davvero difficile spiegare al mio coach. I miei più recenti esami del sangue non sono stati molto buoni. Ho provato a spiegarlo al mio fisioterapista ma è molto difficile. È qualcosa che io non posso combattere. Non ho potuto prepararmi come avrei voluto. Non ce la facevo a palleggiare a lungo contro la Kerber oggi. Sbagliavo subito. Cercavo di tirare più forte, e sbagliavo tanto. Era difficile trovare un giusto equilibrio fra errori e vincenti… ”

Alla Kerber, raggiante perché con la Kvitova aveva perso tre maratone, inclusa una in Fed Cup 76 46 64. “L’80 per cento dei miei match sono maratone, ma mi piace giocarle..” La Kerber aveva perso dalla Kvitova anche nelle finali WTA del 2013. Fino alla mononucleosi la Kvitova si era dimostrata non solo più talentuosa – e non solo sull’erba di Wimbledon dove ha trionfato due volte – ma anche più coraggiosa e intraprendente. La Kerber invece prende meno rischi… e uno Slam non l’ha ancora vinto anche per questo.

Forse la tennista che mi è piaciuta di più in queste prime due giornate è stata Garbine Muguruza (la enne finale di Garbine si pronuncia gn, e non vi dico gli sforzi che ha fatto Arantxa Sanchez per cercare di spiegare a Tracy Austin come pronunciare quella gn, “non ci riesco, non ci riesco!” continuava a protestare Tracy finché le ho dato la chiave: “Prova a pronunciare lasagne…” e allora finalmente è riuscita a dire Garbigne… comme il faut), che ha battuto 63 76 una Safarova di nuovo discretamente competitiva, anche se non come al Roland Garros. La Muguruza è in fiducia, non sbaglia più come una volta, dopo la finale di Wimbledon è diventata più regolare, recentemente ha vinto il suo primo grande torneo a Pechino, forse è la tennista da battere qui.

Di sicuro è anche una ragazza spontanea, simpatica, genuina. “Mi piace per come gioca e per come è – diceva Arancia Sanchez – è un’ottima tennista e una super-persona”.

Adesso alle 8 italiane c’è l’incontro fra le due perdenti del primo turno, Flavia Pennetta contro Agnieszka Radwanska (3-5 i precedenti), e sembra quasi che il tifo di tutte le ex tenniste, oltre che del pubblico, sia per Flavia Pennetta, il cui trionfo all’Us Open ha commosso un po’ tutte – facendo piangere a quanto mi hanno detto rispondendo ad una domanda che troverete nelle interviste – Martina Navratilova, Marion Bartoli, Aranxta Sanchez, unanimi nel definire Flavia come una grande persona, sempre sorridente, carina e aperta con tutte, “saluta tutti con allegria”. Spero proprio che ce la faccia, anche se francamente non l’ho vista bene conto la Halep, cui però bisogna fare il punto dieci volte spaccandola… e Flavia non era quella di New York (nemmeno la Halep era quella di New York, però). Flavia sa, e l’ha pure detto, che la Radwanska è una delle tenniste più intelligenti tennisticamente del circuito: “Sa sempre variare il gioco, non t gioca quasi mai palle uguali… può farti giocare anche molto male”. Flavia invece aveva il difetto opposto, faceva sempre giocare bene le avversarie con il suo tennis piatto che ti mette in palla. Ma questo era vero soprattutto anni fa. Qui ce la può fare, ma certo deve giocare molto meglio di domenica. Speriamo perché sarebbe triste vederla concludere la sua carriera con tre sconfitte, sia pure contro tre avversarie titolate e ben classificate, non delle Kichenok qualsiasi. Peraltro va ricordato che quando Panatta e Barazzutti si qualificarono, una volta ciascuno, per i Masters del loro anno migliore, non vinsero una partita nel girone e furono subito eliminati. Quindi non sarebbe uno scandalo. Ma certo sarebbe bello che Flavia potesse ritrovarsi a giocare contro la Sharapova, che magari potrebbe anche essersi già qualificata per le semifinali, con ancora la chance di raggiungerle anche lei.

Invece nella sera di Singapore, che per via delle sette ore di differenza corrisponde come orario d’inizio a mezzogiorno e mezzo italiano, toccherà alle due che hanno vinto domenica, Sharapova contro Halep. Maria ha vinto 5 volte su 5 contro la rumena, ma il tempo e la salute potrebbero avere giocato a favore della Halep, anche se Flavia ha detto: “Se Maria si è presentata qui, vuole dire che sta bene, che si sente preparata, non è una che viene qui tanto per fare… è venuta per vincere”.

Magari il fatto che non ci fosse Serena, che dal 2004 in poi la bastona sempre, è stata una motivazione ulteriore per la russa che è sempre più bella.

Mercoledì stesso tipo di programma, alle otto del mattino le due perdenti di oggi, altro derby mancino ma stavolta anche ceco, Kvitova e Safarova, e a mezzogiorno e mezzo, Muguruza contro Kerber che ha ricordato: “Ho perso da Garbine in due Slam e recentemente anche nella recente tournée asiatica. Sta giocando in modo incredibile, e sarà dura, ma almeno adesso posso dire di conoscerla meglio!”

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