Steve Simon: "Le regole sono necessarie, anche se i giocatori ne abusano" (video esclusivo)

Interviste

Steve Simon: “Le regole sono necessarie, anche se i giocatori ne abusano” (video esclusivo)

Intervista esclusiva di Ubaldo Scanagatta a Steve Simon, nuovo CEO della WTA, in occasione delle Finals di Singapore. L’abuso del Medical Time Out, il Toilet Break, il quinto set negli Slam e le differenze con l’ATP

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Complimenti per il tuo nuovo lavoro e ti auguro grande successo come hai avuto a Indian Wells. Prima domanda, cosa ne pensi del Medical Time Out? A volte è usato in maniera non corretta.

Fa parte delle regole ma se c’è un abuso della regola allora dobbiamo cercare di fare qualcosa per cambiarlo. È chiaro che se un giocatore ha bisogno dell’intervento del medico non possiamo negarglielo.

Un tempo il tennis aveva meno pause, era più continuo.

Sì ma c’era comunque un MTO ufficiale. È chiaro che non deve essere usato in maniera fraudolenta ma credo che ci debba essere la possibilità di chiamarlo, perché altrimenti sarebbe troppo soggettivo concederlo oppure no.

E il Toilet Break? Anche lì c’è una regola ma a volte è mal usata.

Ogni regola può essere mal utilizzata, ma i giocatori passano la maggior parte del tempo rispettando le regole. Anche in questo caso credo sia necessario.

Il tie-break al set decisivo, agli US Open c’è, negli altri Slam no. Cosa ne pensi?

Credo che debba rimanere così. Chiaro che il fatto di non avere tie-break al set decisivo dà maggiore incertezza, ma il tie-break decisivo aggiunge maggior dramma alla partita.

Ultima domanda, il tempo fra un punto e l’altro. Anche qui c’è una regola, 20 secondi.

Ci deve essere disciplina, al momento non c’è un preciso numeri di regole per gestire la cosa, ed è quello che manca.

dalla conferenza stampa di Steve Simon:

UBALDO SCANAGATTA: Lei ha detto che ci sono alcune modifiche che devono essere fatte. Questo non vuole essere una critica per quanto è stato fatto fino ad ora, abbiamo visto un grande lavoro da parte di Stacey, voi e tutti gli altri. Prima di questo torneo è stato molto complicato capire chi poteva qualificarsi. Inoltre, le classifiche escono settimanalmente, mentre ci sono molti siti web che mettono quotidianamente le diverse classifiche, per cui si può capire cosa può accadere. La WTA ha sempre scelto di pubblicare la classifica settimanalmente, forse perché ha paura di fare un errore. Personalmente, penso che questo dovrebbe essere cambiato. Poi, ci sono stati anni in cui Bali e la finale di Fed Cup erano nella stessa settimana e spero non accadrà mai più. Non so se sarà in grado di risolvere la questione con la Fed Cup. Inoltre, e questa è l’ultima cosa che voglio dire, è che le statistiche del WTA sono davvero molto indietro. Tu vieni dall’America dove tutti gli altri sport hanno statistiche fantastiche. Si può trovare di tutto. Il tennis femminile è in una pessima posizione. L’ATP è onestamente migliore della WTA. Mi chiedo se state pensando di fare qualcosa al riguardo, anche se che all’inizio non produce denaro, ma potrebbe.
Certo.

Perché ci sono alcuni grandi sponsor che dicono che si dovrebbe fare affidamento sulle loro statistiche. Non possiamo contare molto dalle statistiche WTA.
Chiaramente il problema del ranking è qualcosa su cui dobbiamo lavorare. E’ stato sempre fatto così, non credo che fosse una questione di non fare errori. Il fatto è che le classifiche non cambiano ufficialmente fino alla fine del torneo. Possiamo fare qualcosa? Assolutamente. Dobbiamo essere aperti a nuove idee e valutarle. Per quanto riguarda le vostre domande sul calendario, che fa parte delle mie preoccupazioni, il calendario ha bisogno di fluire e di essere in un sistema che fornisca il meglio. Quando abbiamo la Fed Cup in corso in una settimana e un evento WTA Tour in un’altra settimana, non stiamo mettendo un prodotto premium sul campo quella settimana.
Dobbiamo lavorare su questo, e lavorare a un calendario che si occupi di tutti questi problemi che dobbiamo affrontare. Riguardo alle statistiche, c’è una quantità enorme di dati. Il tennis non ha fatto quello che deve fare per rendere i dati in un modo in cui possa essere consumato. Questo è quello che dobbiamo fare. L’ATP è davanti a noi? Forse sì, forse no. Abbiamo bisogno di fare un lavoro migliore per prendere i dati e produrli in una forma che può essere consumata? La risposta è assolutamente sì.
Il mondo sta cambiando davanti a noi, e le statistiche sono molto richieste. La definizione dei dati sta cambiando quotidianamente. Ci sono strumenti che ci permettono  di creare e produrre dati in forme che possono essere consumate e diffuse attraverso queste piattaforme. Dobbiamo ottenere il meglio da questo. Nessun dubbio a proposito.

Traduzione a cura di Paolo Valente

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