Marat Safin: "Adesso vincere uno Slam è più facile che in passato"

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Marat Safin: “Adesso vincere uno Slam è più facile che in passato”

Intervistato da “Tennis Podcast”, Marat Safin, ex numero uno del mondo, analizza la sua carriera terminata a Parigi Bercy nel 2009. Parla dei match più importanti che ha giocato, del suo nuovo ruolo in politica, e dei più grandi tennisti della sua epoca

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“All’inizio è stata dura, non trovavo sponsor, non sapevo dove allenarmi, Bollettieri non mi accettò all’accademia e sono dovuto andare in Spagna. Ho cominciato da zero, senza soldi, e con enorme pressione perché non avevo altre scelte. Sono stato fortunato a diventare un tennista professionista, ma ho dovuto lottare con gli infortuni. Poco prima di ritirarmi, non potevo più correre bene, e con i giovani come Djokovic e Murray dovevi correre per vincere. Non ce la facevo a rimanere nella top-10, ed essere 30 o 40 del mondo non era sufficiente. Fossi stato a posto avrei continuato, ma i problemi fisici erano troppi“.

Le vittorie più importanti di Marat sono state i titoli allo US Open del 2000 e agli Australian Open del 2005: “Dopo New York ho avuto la possibilità di vincere ancora a Melbourne, e ho fatto semifinale a Parigi e a Londra. Ma non riuscivo a vincere il secondo Slam, era un’ossessione, tutti mi chiedevano quando ci sarei riuscito di nuovo. È stata una liberazione vincere in Australia nel 2005. In semifinale al Roland Garros 2002 contro Ferrero e a Wimbledon 2008 contro Federer avevo le mie possibilità, ma a causa della pressione che mettevo su me stesso non me le sono giocate bene”, ricorda il Russo, sconfitto nettamente in quelle due partite.

“Avrei potuto guadagnare molto di più – confida Safin, che ha incassato 14 milioni di dollari in premi durante la carriera – ma a quei tempi c’erano molti più giocatori di qualità rispetto a ora. In top-20 trovavi gente come Ivanisevic, Krajicek, Sampras, Agassi, Kuerten, Norman, Kafelnikov, nomi grossi. Adesso ci sono 4-5 tennisti che dominano, e gli altri sono molto indietro“.

Federer è il più grande talento di tutti i tempi, non ci possono essere dubbi su questo. È assolutamente completo: ha così tante armi, può fare qualsiasi cosa con la palla. Purtroppo nessun altro di noi aveva la sua classe”.

“Ho giocato contro Djokovic agli Australian Open quando era giovane, era chiaro che avesse talento e che sarebbe potuto diventare forte, ma non mi aspettavo che vincesse 10 Slam. Però adesso vincere un titolo del Grande Slam è più facile che in passato. Novak è completo, concentrato ed è un gran lavoratore, è incredibile il modo in cui vince.”

Safin, ora trentacinquenne, è stato eletto al Parlamento russo nel 2011: “Non è stato facile i primi 2 anni, poi mi sono abituato. È un’esperienza nuova, impari tante cose e ti si apre la mente. Ci sono diverse somiglianze tra le caratteristiche che servono per essere un atleta e un politico, devi avere pazienza, rimanere concentrato, e pensare molto“.

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