Alcaraz trionfa su un Medvedev irriconoscibile. Sinner gli aveva reso la vita molto più dura. E lui meriterebbe di essere considerato il secondo giocatore del torneo. Ma che straordinaria varietà nel tennis di Carlitos! Una decina di Serve&volley, volée acrobatiche alla Boris Becker, tocchi deliziosi alternati a fucilate impressionanti. Tre smorzate vincenti di fila, tutte diverse. Medvedev non ha fatto neppure un ace e soltanto nell’ultimo game e’ arrivato a 40 sul servizio dello spagnolo di nuovo n1 del mondo. La striscia vincente di Medvedev si ferma a quota 19. Anche i campioni possono avere brutte giornate.

Sconfitta senza troppi rimpianti per Jannik Sinner nella semifinale in California, secondo il direttore Ubaldo Scanagatta:

“Se Alcaraz non avesse avuto una pausa di 11 punti consecutivi dal 4-2 nel primo set, la sua sarebbe stata la partita perfetta. Sinner non si deve deprimere. Ha tempo per fare altri progressi. Chi preoccupa è invece Matteo Berrettini”

E sulla finale:

“Contro Medvedev, vittorioso in 19 partite di fila e alla quarta finale consecutiva, sarà battaglia durissima.“

Il direttore commenta le prospettive di Jannik a Indian Wells dopo la splendida vittoria contro Fritz nei quarti:

“Con Alcaraz ha vinto 2 volte su 4, e nell’ultima ha perso dopo aver avuto il match-point in quello che è’ stato forse il più bel match del 2022. Alcaraz vinse poi lo US Open e diventò n.1 del mondo. Jannik e’ ormai una certezza, può sognare in grande… Per compiere l’ultimo salto di qualità deve fare ancora progressi nel già migliorato servizio, facendo salire la percentuale delle prime palle.”