ATP Finals: dopo Novak Djokovic ecco Roger Federer, Berdych piegato in due set

ATP

ATP Finals: dopo Novak Djokovic ecco Roger Federer, Berdych piegato in due set

Nel match serale, Roger Federer batte Tomas Berdych in due set in poco più di un’ora di gioco. Il comando del gruppo ‘Stan Smith’ sembra essere una sfida a due tra lo svizzero e Novak Djokovic

Pubblicato

il

 

[3] R. Federer b. [6] T. Berdych 6-4 6-2 (da Londra, Cesare Alfieri)

Nell’edizione 2014 delle Finali ATP, gli spettatori hanno assistito per quattro giorni ad una sorta di mattanza. Ci sono volute nove partite prima che un incontro si concludesse al terzo set, e ci sarebbe voluta una riserva – David Ferrer, subentrato all’infortunato Raonic – perché ciò accadesse. Chi veniva alla O2 arena per la sessione del pomeriggio, avrebbe tranquillamente potuto incastrarla nella pausa pranzo dell’orario d’ufficio (comodo peraltro: i grattaceli di Canary Wharf sono dietro l’angolo). Gran parte dei singolari si è conclusa sotto l’ora di gioco. E su ventisei set giocati nei gironi, ben dieci si sono conclusi 6-1, se non 6-0. L’anno passato per trovare un po’ di incertezza e pathos era stato necessario rifugiarsi, addirittura, nel torneo di doppio.

La storia talvolta tende a ripetersi, e Djokovic – che è la storia recente del Master – pure. L’anno scorso il campione serbo esordì contro Marin Cilic, e liquidò la pratica sbrigativamente con un doppio 6-1. Quest’anno ci sono voluti giusto nove minuti in più per avere la meglio di Nishikori. Anche Roger Federer nel 2014 esordì vincendo 6-1 il set di apertura, ma dovette sudare leggermente di più per superare il servizio di Raonic. Neanche a dirlo, con un doppio 6-1 si aprì (male) anche il torneo di Tomas Berdych, velocemente sconfitto da Wawrinka. Che nell’incontro di questa sera tra il campione svizzero e il povero Tomas ci potesse essere grande incertezza erano in pochi a crederlo. Perché i numeri raramente mentono, e i confronti diretti – 14 a 6 per lo svizzero – i risultati del 2015 – nessun set perso da Roger contro il ceco – e l’impatto di Tomas nelle Finals – nessuna vittoria nel match di apertura – lasciavano presagire un esito ben definito.

Eppure, l’apertura dell’incontro era improbabile come le combinazioni cromatiche nell’outfit di Berdych. Il ceco sceglie di servire, e piazza subito due ace. Lo svizzero ricambia con due doppi falli, e cede il servizio a zero. In realtà, non sarà che l’impressione di una clamorosa sorpresa, giusto una piccola variazione prima che si ristabilisca l’ordine naturale delle cose. Dopo questo passaggio, e chiusa questa parentesi, Federer mette dieci punti di fila e, soprattutto, inizia a creare drop shot che si spengono quasi a filo della rete, e lasciano pressoché immobile Berdych. Non siamo ancora all’epilogo, ma la storia dell’incontro è già un’altra. Perchè Berdych tiene a stento il servizio annullando due palle break, ma è un miracolo che lo faccia: mette il 29 percento di prime, e non può contrastare Federer con queste percentuali. Lo svizzero commette ancora diversi errori, mette in campo una prima su due, ma il nono game di Tomas è orribile, tra diritti al volo sparacchiati a rete e banali errori di diritto. E’ break, e in 38 minuti sarà set.

Il secondo set non è una partita, ma un’esibizione di Federer. Che si porta quattro game a zero in un nulla, non perdendo neanche un punto al servizio e costringendo il ceco a faticosi, quanto futili, movimenti in avanti alla vana ricerca dell’impatto con la pallina prima del secondo rimbalzo. Federer controlla il gioco e muove Berdych lateralmente ed in avanti. Il match si chiude qui e, ad accompagnare i ricami di Roger, mandano all’intervallo i baci delle coppie sul maxischermo della O2 Arena. C’è solo più il tempo di vedere un paio di SABR (per la cronaca: non coronate da successo), e un altro paio di drop shot. Berdych tiene finalmente il servizio, ma è già il momento della doccia. Un’ora e nove minuti, un’apertura migliore di quella del 2014.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement