Jamie Hampton rientra nel circuito dopo due anni di infortunio

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Jamie Hampton rientra nel circuito dopo due anni di infortunio

24 mesi dopo l’ultimo match disputato, l’americana Jamie Hampton annuncia il proprio ritorno in campo nel torneo WTA 125K di Carlsbad

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Due anni dopo la sua ultima apparizione nel circuito WTA a causa di un grave problema all’anca, la tennista americana Jamie Hampton tornerà finalmente a calcare i campi, settimana prossima, nel WTA 125K di Carlsbad (125.000 dollari).
Come riferito dal sito Vavel, la statunitense deciso di utilizzare il ranking protetto per entrare direttamente nel tabellone delle qualificazioni. Hampton si fece conoscere dal grande pubblico nel 2013, quando nel terzo turno degli Australian Open strappò un set alla futura vincitrice del torneo, Viktoria Azarenka; confermò i propri progressi, pochi mesi dopo, raggiungendo gli ottavi di finale al Roland Garros (dopo le vittorie su Lucie Safarova, Anna Karolína Schmiedlová e Petra Kvitova). Nel corso dell’estate ha poi conseguito anche la prima finale WTA in carriera (a Eastbourne), sconfiggendo in successione Agnieszka Radwanska e Caroline Wozniacki.
Il problema alle anche arriva nel gennaio del 2014, dopo il ritiro nel torneo di Auckland, che la costringerà a saltare le successive due stagioni.

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WTA Ningbo: Jabeur soffre con Parry. Cadono le due testa di serie Rus e Gracheva

La tunisina vince dopo due set lottati con Parry e trova Korpatsch. Siniakova vince facile su Mandlik

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Jabeur

[1] O. Jabeur b. D. Parry 7-6, 7-5

Ons Jabeur soffre ma passa il turno battendo Diane Parry 7-6(3) 7-5 in 2ore e 18′. Testa di serie n. 1 che ha sempre le redini del match in mano, ma che a fatica riesce a spuntarla, dopo due set molto combattuti. Jabeur va avanti di un break per due volte nel primo set, ma al servizio le sue percentuali si attestano sul 58% di prime messe in campo e la sua avversaria ne approfitta per rientrare in partita in ambo le circostanze. Nel tie-break l’esperienza di Jabeur fa la differenza e mette un segno importante sul primo parziale.

Nel secondo set, scatta subito la tunisina avanti di un break, 2-0, ma Parry rientra agevolmente in gara. Il game decisivo è l’undicesimo: è il più lungo del match, in cui Jabeur deve annullare cinque palle break per salire 6-5. Parry dà tutto in quel gioco e paga fisicamente dazio in quello successivo in cui cede al primo match point della sua avversaria.

 

K. Siniakova b. (LL) E. Mandlik 6-0 6-4

Katerina Siniakova vince agevolmente su Elizabeth Mandlik 6-0 6-4 in un’ora e venti minuti. La ceca parte spedita e archivia in 27′ la pratica del primo set. Siniakova infila il settimo gioco in fila, prima di cedere il suo turno di servizio. Mandlik subisce il quinto break della sua gara nel terzo gioco ed è costretta nuovamente a inseguire l’avversaria. Alla quarta chance, nell’ottavo game, riequilibra il set sul 4-4. La n. 90 del ranking rimane concentrata e strappa nuovamente alla sua avversaria la battuta. E’ il break che la manda a servire per l’incontro, chiuso al secondo matchpoint. Affronterà Sorana Cirstea. (Paolo Pinto)

K. Rakhimova b. A. Rus 3-6, 7-6 (5), 6-3

Kamilla Rakhimova ha sconfitto Arantxa Rus 3-6, 7-6 (5), 6-3 in due ore e 26′ di gara. Entrambe fallose al servizio, 8 doppi falli per l’olandese, 7 per la russa, in rimonta la n. 77 del ranking ha avuto la meglio sulla testa di serie n. 6. Grande equilibrio tra le due, rotto dalla maggior efficacia di Rakhimova nello sfruttare palle break.

Rakhimova, affronterà la russa Diana Shnaider che ha battuto la qualificata cinese Zhuoxuan Bai in tre set combattutissimi.

V. Savinykh b. V. Gracheva 7-5, 7-5

Cade anche la testa di serie n. 5, ovvero Varvara Gracheva, battuta dalla qualificata Valeria Savinykh con un doppio 7-5. La russa, numero 164 del ranking, incontrerà l’argentina Nadia Podoroska che in due set ha avuto la meglio sulla wildcard Xiyu Wang.

S. Cirstea b. C. Liu 7-5 4-6 6-3

Fatica Sorana Cirstea, testa di serie numero 3, contro l’americana Claire Liu ma vince 7-5 4-6 6-3. La tennista rumena era andata sotto nel set decisivo perdendo il proprio turno di servizio nel primo game del set salvo poi rimontare e chiudere 6-3. Cirstea, numero 26 in classifica, al prossimo turno se la vedrà con Katerina Siniakova.

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International Tennis Hall of Fame: Flavia Pennetta in lizza per il terzo anno

Sei gli ex tennisti al ballottaggio: Cara Black, Carlos Moya, Daniel Nestor, Ana Ivanovic, Leander Paes e l’italiana Flavia Pennetta

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Flavia Pennetta - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La International Tennis Hall of Fame ha nominato questi sei giocatori motivando le scelte in base ai traguardi raggiunti nelle rispettive carriere.
La tennista Cara Black, ex numero 1 al mondo di doppio per 163 settimane, rappresenta sicuramente un’icona per lo Zimbabwe, essendo stata 10 volte campionessa Slam in doppio femminile e doppio misto.

L’ex allenatore di Rafa Nadal, Carlos Moyá è stato nominato per aver vinto l’edizione del Roland Garros 1998, aver raggiunto la finale nell’Australian Open nel 1997 ed essere stato numero uno del mondo e nelle top 10 per 200 settimane. Molto importanti per lo spagnolo sono sicuramente i 20 titoli ATP vinti e la conquista della Coppa Davis nel 2004.

Il canadese Daniel Nestor ha meritato questa candidatura con i suoi successi in doppio maschile e doppio misto, ben 12 nei tornei del Grande Slam. Candidatura storica per Ana Ivanović, prima tennista serba in assoluto ad essere nominata per questo premio. La 35enne serba ha vinto l’edizione del Roland Garros 2008 ed ha raggiunto due finali nei tornei del Grande Slam. Significative le 91 settimane in top 5 e il raggiungimento del primo posto nella classifica WTA.

 

Tornando al doppio, il tennista indiano Leander Paes è stato selezionato per aver vinto in coppia con il suo connazionale Mahesh Bhupathi, 3 Slam e 26 titoli ATP. È il giocatore con più Slam vinti in doppio misto nell’era Open insieme a Martina Navratilova.

Infine la tennista pugliese Flavia Pennetta, moglie di Fabio Fognini, al suo terzo tentativo di venir selezionata in questa “élite” del tennis. La tennista brindisina vanta una vittoria in singolare nei tornei del Grande Slam, quella nel 2015 a Flushing Meadows, e 10 titoli WTA in singolare che le hanno permesso di raggiungere la sua posizione migliore nel ranking, quella di numero 6 al mondo. La tennista italiana classe 1982 ha raggiunto nella sua carriera il podio della classifica femminile mondiale di doppio, grazie alla vittoria dell’Australian Open 2011 in coppia con l’argentina Gisela Dulko. Flavia Pennetta, anche se nominata tre volte, è la prima tennista italiana di sempre ad essere inserita in questo ballottaggio, che ci auguriamo sia quello decisivo. I fan potranno contribuire con i loro voti fino al 9 ottobre, collegandosi al sito vote.tennisfame.com.

La votazione includerà anche due candidati nella categoria collaboratori, il pioniere indiano del tennis Vijay Amritraj e il famoso giornalista Richard Evans.

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ATP Chengdu: il trionfo di Zverev, battuto Safiullin in rimonta

Per l’ex numero 2 del mondo 21° titolo in carriera, il secondo del 2023: le Finals di Torino si avvicinano. Onore al russo alla sua prima finale

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Alexander Zverev - Chengdu 2023 (Twitter @ChengduOpen)
Alexander Zverev - Chengdu 2023 (Twitter @ChengduOpen)

[1] A. Zverev b. R. Safiullin 6-7 (2) 7-6 (5) 6-3

Alexander Zverev è il nuovo campione del Chengdu Open. In questa inedita finale dell’ATP 250 giocata di martedì, il numero 10 del mondo ha sconfitto in tre set il coetaneo Roman Safiullin (26 anni, numero 55 ATP, alla prima finale della carriera nel circuito maggiore) dopo una bella e intensa battaglia durata quasi tre ore.

Zverev prosegue la sua risalita in classifica dopo un anno difficilissimo, un vero e proprio incubo iniziato nel corso della semifinale del Roland Garros 2022 con un tremendo infortunio alla caviglia e terminato proprio quest’anno a Parigi, dove ha approfittato di un tabellone favorevole per difendere tutti i punti.

 

La semifinale con Ruud è stata una mattanza, ma quel torneo ha senza dubbio rappresentato una svolta per l’ex numero due del mondo e da lì è iniziata un’estate serena di risalita e di rivincite con la semifinale ad Halle, e poi il titolo di Amburgo, la semifinale a Cincinnati battendo Medvedev, e infine i quarti a New York con la vittoria su Sinner. Ricordiamo che Sascha si era presentato a Parigi da numero 27 del mondo con oltre 700 punti da difendere e il rischio concreto di un potenziale terremoto a livello di ranking.

Quattro mesi dopo Zverev si ritrova numero 10 del mondo e soprattutto, dopo la vittoria nel 250 cinese, al numero 7 nella race valida per la qualificazione alle ATP Finals (che il tedesco ha già vinto due volte, nel 2018 e nel 2021, nella prima edizione italiana di Torino), ad una manciata di punti dal numero 5 occupato da Andrey Rublev.

Safiullin si è inevitabilmente commosso nel corso della premiazione, nel suo sguardo un misto di orgoglio (a fine 2022 era ancora fuori dai primi 100 del ranking) e allo stesso tempo di rimpianto per l’occasione persa (nel corso del tie break del secondo set è arrivato a due punti dalla vittoria).

Per il russo resta comunque una settimana memorabile, un probabile punto di partenza: ha infatti raggiunto la sua prima finale a livello ATP e l’ha raggiunta senza perdere nemmeno un set, battendo uno dietro l’altro Nakashima, Evans, Thompson e Musetti, ed anche nel corso della finale ha oggettivamente controllato per lunghi tratti il gioco, mettendo in mostra un tennis brillante e completo, che ben si adatta al cemento rapido tipico dei tornei asiatici.

Grazie a questo risultato, il migliore della carriera dopo i quarti di finale raggiunti un paio di mesi fa a Wimbledon, ritoccherà nuovamente il proprio best ranking, arrivando fino al numero 41.

LA CRONACA DELLA PARTITA

Primo set: Zverev non sfrutta tre set point consecutivi, Safiullin chiude al tie break

Zverev parte fortissimo al servizio, con una percentuale di prime in campo quasi irreale (intorno al 90%) considerando la velocità media di quei servizi, spesso oltre i 210 km/h.

Nei suoi turni di battuta non c’è storia, quei servizi sono troppo pesanti per il russo, che però, dopo essersi salvato nel secondo game (palla break, brutta risposta in rete del tedesco) imposta una partita coraggiosa: Sascha sta lontano dal campo, invitandolo a spingere, e Safiullin non si fa pregare, rischiando e attaccando il più spesso possibile, anche in controtempo.

Ma sul 4-5 il 26enne russo si mette improvvisamente nei pasticci con tre errori gratuiti (compreso un doppio fallo): 0-40 e di conseguenza tre set point consecutivi. Ma il numero 55 reagisce annullandoli con tre punti eccellenti (da segnalare in particolare la combinazione dritto-smorzata sul 30-40) e, grazie anche ad un errore piuttosto generoso di Zverev sul 40 pari, riesce a sopravvivere: 5 pari.

Nel game successivo il numero 10 del mondo sembra subire il contraccolpo delle occasioni appena mancate: la sua prima di servizio, fino a quel momento impeccabile, scompare completamente, costringendolo al primo turno di battuta faticoso dell’intero match.

Sul 15-30 si salva con una grande seconda, ma alla fine arriva la prima palla break della partita di Safiullin: il russo però sente troppo il momento, interpretando lo scambio in maniera stranamente timida con Sascha che ovviamente non si fa pregare chiudendo il punto col suo classico rovescio lungolinea in avanzamento.

Si arriva al tie break, e qui il debuttante si trasforma in veterano: scappa subito e poi gioca in scioltezza.

Da segnalare in particolare il vincente con il quale si porta sul 6 a 2, ovvero un dritto in contropiede sontuoso, in cross, che toglie il tempo a Zverev lasciandolo completamente immobile. È 7-2 Safiullin, che prosegue il suo cammino immacolato a Chengdu (nove set vinti su nove).

Secondo set: Zverev sopravvive in un tie break rocambolesco

Primi tre game piuttosto elaborati, con Safiullin che tiene in apertura salvandosi da 15-40, poi breakka a 30 (solito doppio fallo di Zverev da destra, il suo tallone d’Achille, seguito da un clamoroso errore di dritto) e infine perde la battuta sul 2-0 dopo avere avuto anche una palla del 3-0.

La sensazione è che, al netto di una percentuale assurda di prime palle in campo da parte del tedesco (a metà secondo set ancora intorno all’80%), la partita sia sotto il controllo tennistico di Safiullin: è lui che decide cosa succede nello scambio, è lui che sceglie la diagonale, è lui che imposta il ritmo. Sascha di conseguenza può dunque solo aggrapparsi al servizio, in attesa di qualche errore gratuito dell’avversario.

Senza colpi di scena si arriva ancora al tie break, con Zverev che tiene facilmente il servizio sul *5-6 grazie ad uno splendido riflesso nei pressi della rete (volèe bimane di opposizione, una vera e propria parata).

Nel momento clou Zverev diventa improvvisamente aggressivo e prova a scappare con un meraviglioso rovescio lungolinea (mini-break e 4-2) ma successivamente pasticcia a rete con due errori nello spazio di pochi punti: prima decide di giocare un serve and volley sciagurato su una seconda di servizio (4-3) e poi non chiude un comodo smash a rimbalzo (5 pari).

Il russo però per la prima volta sembra sentire la pressione e infatti sul 5 pari questo tie break rocambolesco si risolve nel modo più scontato, con il campione che mette a segno un ace (il numero otto della sua partita) e il debuttante che invece nel punto successivo commette doppio fallo. Zverev di conseguenza si salva, vince il tie break col punteggio di 7 a 5 e prenota il trofeo.

Terzo set: dopo lo spavento Zverev vince il match in scioltezza

Come prevedibile Zverev, dopo un tie break in cui si è ritrovato a due punti dalla sconfitta, prende subito il controllo del terzo parziale. Il break decisivo arriva sul 2-1 grazie a quattro errori gratuiti di uno stanco Safiullin, e il tedesco da quel momento in poi non si guarda più indietro. Cinque punti totali persi al servizio in cinque turni di servizio, sintomatici di un set giocato sul velluto e chiuso in meno di mezz’ora col punteggio di 6-3.

Jacopo Gadarco

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