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Stosur: “La vittoria di Flavia mi ha motivato, Tomic e Kyrgios dovrebbero concentrarsi di più sul tennis”
La 31enne Samantha Stosur racconta in un’intervista al “Sydney Morning Herald” di come il trionfo agli US Open di Flavia Pennetta l’abbia convinta di poter ancora togliersi grandi soddisfazioni. Inoltre la tennista australiana tira un po’ le orecchie ai connazionali Bernard Tomic e Nick Kyrgios

La prossima sarà la 17esima stagione sul tour per l’australiana Samantha Stosur. La ex top10 di Brisbane attualmente è n.27 del ranking WTA. Questa sua fisiologica discesa in classifica non la influenza molto. Anzi Sam oggi cerca di guardare il tennis da una prospettiva un po’ diversa. “Quando ero una Top10 mi mettevo in discussione in ogni singolo match ed era molto stressante” – ha dichiarato Sam in un’intervista al “Sydney Morning Herald” – “Ora la vedo in modo un po’ diverso. Non voglio diventar pazza e arrabbiarmi per tre giorni se perdo un partita. Cerco di guardare le cose nel loro complesso. So che ci saranno vittorie e sconfitte e l’importante è non abbattersi e andare avanti”
Questo non significa che non punti in alto, magari cercando di imitare l’impresa dell’azzurra Flavia Pennetta, che a New York ha conquistato il suo primo (e ultimo) Major a 33 anni. “È stato molto motivante” – ha affermato la Stosur – “Flavia ha avuto un infortunio importante ed è stata capace di tornare e dare tutto in quel momento. Quindi tutto è possibile.” L’australiana insomma, nonostante l’età che avanza, crede ancora che sia possibile replicare quel magico US Open 2011, nel quale annichilì in finale una certa Serena Williams. “Perché no. Ovviamente è molto difficile e bisogna lavorare molto e un sacco di cose devono funzionare bene in quelle due settimane ma mi sento ancora capace di allenarmi e fare tutte queste cose. Penso ancora che quando mi esprimo al massimo, il mio tennis sia abbastanza buono da fare ottime cose. È sufficiente per vincere uno Slam, chi lo sa? Ma mi sento ancora in grado di ottenere buoni risultati” ha affermato possibilista la vincitrice di 8 titoli WTA.
Per alcuni anni, dopo il declino di Lleyton Hewitt, Samantha è stata la principale stella del tennis australiano. Quest’anno però Bernard Tomic e Nick Kyrgios hanno catalizzato su di loro tutta l’attenzione dei media e del pubblico, grazie a risultati di rilievo, ma, soprattutto, a comportamenti poco appropriati. Stosur riserva una bella stoccata per le due grandi speranze del tennis maschile australiano. “Sono famosi perché sono dei giocatori di tennis quindi se fossi in loro mi piacerebbe entrare nelle prime pagine per i miei risultati piuttosto che per altre vicende stupide che succedono dentro e fuori dal campo.” – ha detto la ex n.4 del mondo – Questo è ciò che penso e io sono fatta così. Però non si può negare che Bernie e Nick siano dei giocatori eccezionali che che abbiano il potenziale per fare grandi carriere. Quindi se fossi in loro mi concentrerei completamente sul tennis e poi a tutto il resto.”
L’Australian Open si avvicina. Un torneo in cui Sam non si è mai qualificata per i quarti di finale in carriera, forse schiacciata dal peso delle aspettative, lei che è una piuttosto emotiva. Ma sa che queste sono le sue ultime occasioni di provare quelle sensazioni e se le vuole godere. “So che ho poche stagioni davanti a me in cui giocherò il mio miglior tennis. Ma non ci penso ogni giorno e non mi preoccupo. Cerco di godermi questi momenti perché non so quante volte ancora mi capiterà di correre sulla Rod Laver Arena.” ha concluso la Stosur.
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Mischa Zverev: “Per Sasha tornare a giocare sullo stesso campo dell’infortunio è una soddisfazione”
Il fratello maggiore di Alexander, ora voce di Eurosport, commenta le sensazioni positive ritrovate dopo l’infortunio subito l’anno scorso a Parigi

Una delle storie più interessanti sul versante maschile di questo Roland Garros è sicuramente il ritorno di Alexander Zverev che 12 mesi fa sulla terra di Parigi subì un grave infortunio alla caviglia, nel suo momento migliore della semifinale contro Rafa Nadal. A parlare del tennista tedesco ci ha pensato uno dei volti nuovi del roster di Eurosport/Discovery+, Mischa Zverev, fratello maggiore ed ex tennista.
Come la percezione del tennis di Alexander è cambiata dopo il suo infortunio: “È difficile dirlo perché non ci ho mai pensato e non ne parliamo davvero, – ha spiegato Mischa – ma posso dire che è estremamente concentrato. È molto determinato. Vuole fare bene a Parigi e anche nelle settimane successive, ovviamente, ma ormai è passato un anno dall’infortunio. È tornato, ha giocato sullo stesso campo ed è stato bello vederlo dallo stesso lato del campo in cui l’infortunio è avvenuto, nello stesso angolo, colpendo lo stesso tiro e non aveva paura di farlo. Questo è molto importante per qualsiasi giocatore dopo essere tornato da un infortunio. E penso che gli piacciano le vittorie. Gli piace stare là fuori, vincere punti, vincere, set e partite perché questo è ciò che ama di più e gli è mancato. E penso solo, sai, la soddisfazione che ottiene dal sapere che ora è sano, il suo piede non gli dà più fastidio. E ora può semplicemente godersi il suo gioco e concentrarsi sul fare ciò che ama di più”.
Mischa Fiducioso per l’ottavo di finale contro Dimitrov
Adessi per l’attuale numero 27 del mondo c’è il bulgaro Dimitrov. Così commenta la sfida Mischa: “Grigor è ovviamente un ottimo giocatore, un grande giocatore. Non direi che la terra battuta sia la sua superficie preferita in base ai risultati del passato, ma le cose che possono cambiare, i risultati passati non dovrebbero mai essere una previsione per il futuro. Quindi, ma secondo me, penso che Sasha sia un giocatore migliore nel senso che è molto forte fisicamente. Ha un servizio più potente. Ha un’ottimo back, e quindi può anche cambiare sul lungolinea a velocità molto elevate. Quindi lo vedo favorito anche se ovviamente sarà una partita molto dura e tutto dipenderà da come si sentiranno quando si sveglieranno, come si sentiranno, perché alla fine due settimane sono molto lunghe e già al mercoledì può succedere di tutto. La prima settimana, all’improvviso ti senti bene e due giorni dopo non ti senti più bene, cosa che abbiamo visto accadere molte volte in passato ai giocatori. Ma ad essere onesto, sono davvero molto fiducioso e credo che Zverev possa giocare ancora bene contro Dimitrov e penso che possa vincere in tre o forse quattro set”.
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Roland Garros, Svitolina : “Sono davvero grata per la posizione che ha preso Kasatkina”
Sensazioni amare per Kasatkina che lascia Parigi con la delusione per i fischi: “Ho solo rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata”

Il potere delle rientranti. I quarti di finale del Roland Garros vedranno tra le contendenti al titolo due atlete al via con il ranking protetto, Anastasia Pavlyuchenkova ed Elina Svitolina. La tennista ucraina al rientro dalla maternità ha subito scaldato i motori, alternando tornei del circuito maggiore, al circuito ITF. Qualche match di rodaggio è stato sufficiente alla tennista ucraina, che prima ha conquistato il titolo a Strasburgo e ora si è lanciata ai quarti di finale dello Slam francese eliminando in due set la russa Kasatkina. Un torneo che Svitolina sta affrontando come una corsa a tappe: “Vivo il torneo partita per partita. Per me era importante ottenere la prima vittoria, poi ottenere la seconda. Ogni volta che scendo in campo, cerco di avere la migliore preparazione possibile e il giusto mindset. Poi basta solamente prendere una partita alla volta”.
Svitolina che sta raccogliendo il supporto del pubblico francese, orfano dei propri rappresentanti, eliminati precocemente sia nel tabellone maschile sia in quello femminile: “Non posso ancora rispondere alle domande in francese ma sin dalla prima partita giocata qui, le persone mi hanno incoraggiato e col passare del tempo sono diventati sempre di più. Era una cosa che non mi aspettavo. Già a Strasburgo ho potuto notare come il pubblico francese era dalla mia parte. Con Gael stiamo insieme da più di cinque, sposati da un paio. Sono solo grata che il pubblico sia lì per me, anche se in alcune partite ero sotto di un set, loro mi hanno incoraggiato dandomi la giusta spinta e la speranza per recuperare e vincere.”
Una prestazione al rientro che libera Svitolina da ogni pressione, nonostante sia stata un top 10 per diverso tempo: “Una delle cose che ho notato è che in questo momento non ho quella pressione che avevo prima. Ovviamente io personalmente mi metto sotto pressione perché voglio vincere uno slam. Questo è l’obiettivo finale per me, ma sicuramente non sento la pressione dall’esterno. Mi sento quasi come se avessi di nuovo 17 anni, una neo arrivata nel tour.”
Assenza per maternità che ha permesso a Svitolina di resettare la mente dalle pressioni di questo sport: “Essere un giocatore di tennis comporta molte. Hai questo bagaglio sempre con te, contenente la pressione dei media, la pressione dei tuoi connazionali, dei fan e anche dai social media. Ovviamente metti anche molta pressione su te stesso, e a volte puoi diventare troppo da sostenere. A volte giocare ogni singola settimana, stare come in una boccia per pesci tutto il tempo è molto stancante. Devi essere quasi sempre perfetto. Per me è stato positivo stare lontano dal tennis, staccare completamente. Godermi il mio tempo con la mia famiglia. Non parlare del prossimo torneo, del prossimo obiettivo, del prossimo avversario. La mia mente riposava, il mio corpo riposava. Poi, quando ho iniziato ad allenarmi a gennaio, ero estremamente motivata, come mai prima d’ora In questo periodo sto iniziando con l’esperienza che mi porto dietro e con la giusta freschezza.”
Quarto di finale che per Svitolina sarà contro la testa di serie numero 2, Aryna Sabalenka. Sfida che non cambierà nulla nella mente della tennista ucraina. “Ho giocato le ultime due partite contro tenniste russe quindi non cambierà nulla per me, sarà tutto uguale.”
Nessuna stretta di mano, ma è arrivato un cenno di intesa tra Svitolina e Kasatkina a fine match. La tennista ucraina in conferenza stampa ha speso belle parole per la tennista russa: “Sono davvero grata per la posizione che ha preso. È stata davvero una persona coraggiosa a dichiarare pubblicamente [di essere contraria alla guerra], cosa che non molti giocatori hanno fatto.”
Tennista russa che tuttavia lascia Parigi con l’amaro in bocca per la reazione del pubblico. In un tweet pubblicato Kasatkina ha manifestato la sua delusione per i fischi ricevuti. Di seguito la traduzione
“Lascio Parigi con una sensazione molto amara. In tutti questi giorni, dopo ogni partita che ho giocato, ho sempre apprezzato e ringraziato il pubblico per il supporto e per essere lì per i giocatori. Ma ieri sono stata fischiata solo per aver rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Io ed Elina abbiamo mostrato rispetto reciproco dopo una partita difficile, ma lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata di ieri. Siate persone migliori, amatevi. Non diffondete l’odio. Provate a rendere questo mondo migliore. Amerò il Roland Garros qualunque cosa accada, sempre e per sempre. Ci vediamo l’anno prossimo”
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Roland Garros, Alcaraz: “Il gioco di Tsitsipas si adatta bene al mio”
Il match con Musetti definito dallo spagnolo “il migliore del torneo finora”. Punti spettacolari? “Mi piace rivederli sugli schermi durante la partita”

Ci si attendeva una sfida di alto livello tra Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti, ma la prestazione del numero 1 al mondo ha lasciato poche chance al tennista italiano, che si è arreso in tre set. Per lo spagnolo si tratta di un ritorno ai quarti di finale del torneo parigino ad un anno di distanza. Nel 2022 fu fermato da Zverev ai quarti, quest’anno troverà Tsitsipas per un posto in semifinale. Del prossimo turno contro il greco e di molto altro ha parlato il tennista spagnolo nella conferenza stampa post partita che vi riportiamo di seguito.
MODERATORE: Ben fatto, Carlitos. Ritieni che questa sia stata la tua partita migliore del torneo sino a questo momento?
CARLOS ALCARAZ: “Penso che questa sia stata la mia migliore partita del torneo fino ad ora e penso di aver giocato a un buon livello”
D. Qualche giorno fa ho visto che tu e i tuoi amici avete visitato la Torre Eiffel a Parigi e volevo chiederti com’è stata quell’esperienza, se ti ha dato qualche ispirazione e se pensi di poter dominare in questo momento dato che stai giocando così bene?
CARLOS ALCARAZ: “La Tour Eiffel è un momento iconico di Parigi e tutti vogliono vederlo. Avevo un giorno libero e ho approfittato di quel momento per visitarla. Per me è stato fantastico. Non c’è altro”
D. Riesci ad essere incredibilmente veloce in campo. Mi chiedo se, negli ultimi anni, hai fatto prove di velocità come i 60 metri o i 40 metri, e se sì, qual è stato il risultato? Che tempi hai realizzato?
CARLOS ALCARAZ: “Sto lavorando molto sulla velocità. Faccio molti sprint sulla distanza di 30, 40 metri. Ma non prendiamo il rilevamento del tempo impiegato. Quindi non so quanto tempo potrei impiegare se facessi una gara sui 30, 40 metri. Onestamente non ho una risposta ma posso dire che mi considero veloce”. (sorridendo).
D. Ti è mai capitato di effettuare un colpo durante una partita e di pensare di volerlo rivedere in video a fine match per vedere com’era effettivamente?
CARLOS ALCARAZ: “Molte volte. Alcuni dei miei colpi migliori mi piace rivederli sugli schermi durante la partita”
D. Ti è mai capitato di vedere un avversario o un altro giocatore in una partita che stai guardando effettuare un determinato colpo e pensare di voler imparare a fare quello che ha appena fatto lui?
CARLOS ALCARAZ: “Quando guardo un colpo effettuato da un avversario, non penso di volerlo imparare. Voglio solo giocare colpi migliori. Voglio mettere a segno io un hot shot (punto da highlight, ndr) e non permettere al mio avversario di farlo durante la partita.”
D. Hai Juan Carlos [Ferrero, ndr] come meraviglioso allenatore da tempo e hai iniziato presto con tuo padre. Ma potresti parlarci un po’ di Kiko Navarro? Che ruolo ha ricoperto nella tua fase di apprendimento?
CARLOS ALCARAZ: “Ovviamente è stata una persona importante per me quando ero giovane. Tuttavia, ho iniziato a giocare a tennis con mio padre. Ho avuto anche un primo allenatore di nome Carlos Santos. Da piccolo ho lavorato anche con Kiko e Carlos. Entrambi sono state persone davvero importanti per me, ho imparato molto da loro. Un giorno ho dovuto voltare pagina per poter migliorare ancora, e Juan Carlos era la persona giusta.”
D. Voglio solo sapere di più sulla tua vita da bambino. Penso che tu abbia sicuramente tanti amici d’infanzia con cui vai molto d’accordo. Al giorno d’oggi, i tennisti professionisti non vivono come una persona normale. Di quali argomenti parli con i tuoi amici d’infanzia? Come concili la vita professionale con quella di tutti i giorni?
CARLOS ALCARAZ: “Ovviamente avevo molti amici quando ero bambino, e ho ancora quegli amici. Quando ho dei giorni liberi, quando sono a casa, passo molto tempo con loro. Per me è davvero importante per distrarmi un po’. Mantengo il giusto mix nei giorni liberi tra privato e parte professionale. Devo essere concentrato sugli allenamenti, essere concentrato sul torneo. Ho un programma da seguire e i tennisti non hanno molto tempo per godersi la vita, per spegnere la mente. Avere degli amici d’infanzia con cui godermi un po’ la vita è molto importante per me.”
D. Volevo chiederti del tuo avversario al prossimo round: Tsitsipas. Hai un ottimo bilancio nei match contro di lui. Pensi in un certo senso che il suo gioco si sposi molto bene col modo che hai tu di esprimerti sul campo? Puoi parlare un po’ del tuo prossimo turno?
CARLOS ALCARAZ: “Contro Stefanos, potrebbe essere una grande partita. Abbiamo giocato grandi partite. Ho vinto ogni partita che abbiamo giocato, ma questo non significa che vincerò ogni partita che ci sarà tra noi due. Devo essere davvero concentrato. È un avversario davvero tosto, ma il suo modo di giocare mi permette di esprimermi bene.”
Q. Stavamo parlando con Novak oggi, e ci ha detto che la presenza dei suoi figli gli dà molta tranquillità ed equilibrio. Avvicinandoci verso le fasi finali del torneo, cosa fai per mantenere la giusta pace interiore ed equilibrio?
CARLOS ALCARAZ: “Ho la mia famiglia e i miei amici qui. Ovviamente anche il mio team fa parte della mia famiglia. Li considero come una famiglia. Quindi passare del tempo con loro, scherzare, andare a fare in giro, mi permette di distogliere la mia mente dal tennis. In ogni giornata è davvero importante per me avere quella pace ed equilibrio durante il torneo.