Pagelle italiani 2015: la favola di Pennetta e Vinci e il futuro che non c'è

Pagelle

Pagelle italiani 2015: la favola di Pennetta e Vinci e il futuro che non c’è

Diamo i voti alla stagione degli azzurri, resa epica dalla finale degli US Open tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. La vittoria a Melbourne in doppio rende positiva la stagione di Simone Bolelli e Fabio Fognini che ha comunque battuto tre volte Rafael Nadal. Ma sapremo ripeterci? Intanto Camila Giorgi fallisce il salto in alto.

Pubblicato

il

 

In un 2015 nel quale abbiamo giocato una finale tutta italiana a New York, abbiamo portato a casa uno slam nel doppio maschile e raccolto gli scalpi di Nadal, Federer e Serena Williams nei Major…persino noi di Ubitennis che notoriamente tifiamo contro i colori azzurri dobbiamo riconoscere che è stata un’annata straordinaria per i Binaghi’s boys and girls. Ma siccome siamo noi, diciamo subito che sarà irripetibile per molti anni a venire: Flavia come saprete ci lascia, Roberta e Sara non sono più ragazzine e  lo stesso dicasi per Fognini, Seppi e Bolelli. E, ahinoi (anzi scusate, evviva!) non si vedono talenti sbocciare all’orizzionte.

Che Flavia Pennetta (10) potesse trionfare agli US Open neanche papà Oronzo poteva sognarlo, che lo facesse giocando in quel modo poi, dopo un’annata tutt’altro che entusiasmante che la faceva già immaginare prossima alla panchina dell’amato, rientra nelle favole che solo lo sport può regalare. La finale tutta made in Puglia con Roberta Vinci (9,5) resterà per sempre nei ricordi più dolci del tennis italiano. Ma il vero doppio capolavoro, lo sappiamo tutti, si è consumato nel giorno delle semifinali con la tarantina che ha realizzato una delle più grandi sorprese della storia dello sport, fermando quella signora lanciata verso il Grande Slam. Difficile aggiungere parole che non siano state già dette sulle due eroine azzurre, se non regalare uno 0 in condotta a tutti quelli che, pubblicamente e non, stanno cercando di far cambiare idea a Flavia in vista di Rio.

Già Rio, dove Fabio Fognini (7+) ha battuto per la prima delle tre volte stagionali Rafa Nadal. La terza, agli US Open rimontando due set a uno al quale non era mai successo in uno Slam (ed una sola volta nella vita quando aveva 3 anni da un certo svizzerotto), ha segnato sicuramente il punto più alto della stagione dell’azzurro. Una stagione  in verità fatta di tanti bassi ( Nedovyesov in Davis il dramma) e qualche buon acuto nei 250 e 500 (Rio, Barcellona e Amburgo), santificata però dagli ottavi americani e, come detto, dai tre ko a Rafa, che non sarà più Nadal, ma è sempre Nadal. In più il trionfo australiano in doppio ed il master di specialità. E ha dato di matto meno che in passato…

E il resto della truppa azzurra? La solidità di Andreas Seppi (7) e Sara Errani (6,5) non si può di certo discutere. L’impresa della vita su Federer a Melbourne, con i rimpianti del match con Kyrgios che poteva offrirgli il primo quarto in un major, è stato l’exploit di un ottimo avvio di stagione, frenato dall’infortunio che ne ha poi compromesso il prosieguo. In ogni caso ( a parte Parigi dove era evidentemente menomato) il terzo turno a Wimbledon e US Open, battuto da un certo Murray e un tale Djokovic ( più la finale ad Halle, un po’ fortunosa ma meritata) dicono che Andreas non tradisce mai.

Formichina Errani ha centrato ancora una volta i quarti al Roland Garros, ha portato a casa un altro torneo, ha chiuso la stagione tra le prime venti e quasi batteva Serena in Fed Cup. Se aggiungiamo che nell’anno ha battuto Azarenka, Kvitova e Radwanska cosa vogliamo di più?

Simone Bolelli (6+) è tornato a battere top-ten dopo un secolo ( Raonic e Berdych), a sprazzi ha mostrato il tennis di cui è capace, ma alla fine restano nella memoria le occasioni perse negli Slam, da un Federer che avrebbe perso da Seppi al turno successivo a Melbourne, da i 2 set a 1 su Ferrer a Parigi, al quinto amaro con Nishikori a Wimbledon. Nella sua mente resteranno rimpianti eterni o lo stimolo per crederci ancora di più? Il 2016 dirà.

Ma è evidente che il nostro futuro è tutto nelle mani di Camila Giorgi (5). E se fosse solo nella mani magari staremmo pure messi bene, il problema è che bisognerà passare per la testolina. Si sperava che il primo titolo WTA la sbloccasse definitivamente e invece dopo il terzo turno a Melbourne (rimpianti con Venus), il secondo a Parigi (ko netto con Muguruza) e il terzo a Wimbledon (bruttissima partita con Wozniacki) si è definitivamente eclissata, chiudendo l’anno in maniera davvero mesta e con il poco invidiabile record di doppi falli. Delle due l’una però: o continuiamo a credere che prima o poi scatterà il click ( in fondo è giovane e visti i risultati giunti in età avanzata dalle altre azzurre…) oppure la accettiamo così com’è.

È un misto tra tristezza e orgoglio quello che si prova nell’osservare Francesca Schiavone (5) raccattare punti negli ITF di fine anno per sognare il main draw a Melbourne 2016 e inseguire il record di major. Ma è stato bello vederla lottare sul meraviglioso campo numero 1 del Roland Garros (che quei pazzi di francesi vogliono abbattere) contro la Kuznetsova in un match d’altri tempi. Brava invece Karin Knapp (6,5) che si conferma sui suoi livelli con un titolo ed una finale. Magari occorrerà un po’ più di fortuna nei sorteggi Slam il prossimo anno (Halep, Wozniaki e Kerber).

Tra le ragazze purtroppo non c’è più nulla da segnalare, mentre tra gli uomini vanno applaudite la costanza dell’eterno Paolo Lorenzi (7) che chiude l’anno tra i primi 70 c0n quattro titoli Challenger e la volontà di Luca Vanni (7) che a trent’anni suonati approda tra i primi 100, gioca un torneo fantastico a San Paolo, batte Tomic a Madrid e capisce che a questi livelli può starci anche lui. E tra i primi 100 sbarca anche Marco Cecchinato (6,5), nel 2016 atteso alla prima vittoria a livello ATP. I suoi 23 anni e i 20 di Matteo Donati (6,5) – a tratti ha entusiasmato ma pare ancora un po’ fragilino fisicamente – sono le speranze per il futuro. Mentre Andrea Arnaboldi (5,5) si è fermato ai fasti e record parigini e di Gianluigi Quinzi (4,5) purtroppo si sono perse le tracce.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement