WTA Shenzen: si ritira Petra Kvitova, Radwanska facile. Avanti anche Bouchard

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WTA Shenzen: si ritira Petra Kvitova, Radwanska facile. Avanti anche Bouchard

Petra Kvitova abbandona sotto di un set contro la cinese Zheng. Successo comodo per Agnieszka Radwanska, Bouchard suda ma passa

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Seconda giornata del tabellone principale del WTA International cinese di Shenzhen. Esordio in campo per le teste di serie n° 1 e n° 2 Agnieszka Radwanska e Petra Kvitova ed attesa per il rientro in campo della stellina canadese Eugenie Bouchard.

La tennista polacca vincitrice dell’ultimo master WTA di Singapore ed oggi numero 5 del ranking ha affrontato la russa n°108 al mondo Aleksandra Krunic. Una pratica sulla carta facile per la polacca, ed in effetti in appena un’ora di gioco e con il risultato di 6-4 6-3, la Radwanska supera agevolmente il primo turno dell’Open cinese. Nessuna palla break concessa alla giocatrice serba ed un ottimo rendimento al servizio. Al secondo turno la giocatrice di Cracovia affronterà la wild card cinese Shuai Zhang che ha sconfitto con un netto 6-3 6-3 la ventenne russa Irina Khromacheva.

Il secondo incontro di cartello della giornata è quello che vede contrapposta la canadese Bouchard contro la croata Donna Vekic. La Bouchard precipitata al n°49 del ranking doveva affrontare un incontro apparentemente agevole contro la diciannovenne croata n°103, ma le incognite sulla forma fisica e mentale della canadese destavano non poche preoccupazioni e difatti l’incontro durato quasi due ore è terminato al terzo set con 6-4 1-6 7-5 a favore della Bouchard. Un certo equilibrio ha contraddistinto tutto il match e le difficoltà della tennista di Montreal si sono concretizzate nelle ben 8 palle break che è stata chiamata a salvare. La Bouchard trova al secondo turno la qualificata statunitense Nicole Gibbs n°109 del ranking che ha superato agevolmente un’altra qualificata, la ceca Tereza Smitkova con un perentorio 6-0 6-2.

 

L’ultimo incontro della giornata vedeva in campo la testa di serie n°2 Petra Kvitova opposta ad una delle beniamine di casa Saisai Zheng. La cinese vince agevolmente il primo set ma il secondo set non ha nemmeno inizio poiché la ceca si ritira a causa di un malessere. La Zheng quindi passa il primo turno e si prepara ad affrontare la estone Anett Kontaveit che ha eliminato la qualificata Shvedova.

Risultati:

[1] A. Radwanska b. A. Krunic 6-4 6-3
[W] S. Zhang b. [W] I. Khromacheva 6-3 6-3
V. King b. [L] S. Voegele 7-5 6-4
Q. Wang b. J. Konta 6-3 3-6 6-3
[6] E. Bouchard b. D. Vekic 6-4 1-6 7-5
[Q] N. Gibbs b. T. Smitkova 6-0 6-2
A. Kontaveit b. Y. Shvedova 6-4 7-6(5)
S. Zheng b. P. Kvitova 6-2 rit.

Sabrina Bruno

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WTA Miami: questa sera la finale Rybakina-Kvitova

Oggi alle 21. Elena Rybakina a caccia del Sunshine Double, Petra Kvitova per il primo successo a Miami

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Se la finale maschile con Sinner in gara susciterà ovviamente tanto interesse per il pubblico italiano, anche quella femminile porta con sè tanti spunti di interesse nonostante non siano presenti nostre connazionali. A lottare per il titolo al WTA 1000 di Miami saranno la kazaka Elena Rybakine a la ceca Petra Kvitova, con la prima, Elena, chiara favorita per la vittoria. Viene infatti da un periodo particolarmente favorevole la numero 7 del mondo: con la finale all’Australian Open e la recente vittoria a Indian Wells ha definitivamente confermato le sue abilità nel giocare a grandissimi livelli anche sul cemento, dopo la vittoria di Wimbledon 2022 che l’aveva lanciata alla ribalta. Come detto, la vittoria in Florida due settimane fa le permette di putanre alla doppietta con Miami che prende in nome di Sunshine Double. Nel caso ci riuscisse, Rybakina diventerebbe la quinta tennista a farcela dopo Graf (1994 e 1996), Clijsters (2005), Azarenka (2016) e Swiatek (2022).

Kvitova invece, a 33 anni, continua a dimostrare come il suo gioco potente da fondo sia una garanzia di vittorie, quasi rivelandosi una precorritrice in quello che è lo stile riportato in auge recentemente proprio da tenniste come Rybakina e Sabalenka. Non sarà dunque un confronto di stili, ma un confronto di come ci si approccia ad uno stile, con Rybakina pronta a vendicarsi della loro più recente sfida. I precedenti infatti sono di 1-1, e l’ultimo si è giocato a gennaio sul cemento di Adelaide con la ceca vittoriosa 6-3 7-5. Ora i valori sono completamente ribaltati e un successo della n.12 paga oltre 3 volte la posta messa in palio, mentre Rybakina è quotata in media a 1.33.

Nonostante la sua carriera lunga e piena di successi, questa è appena la prima finale a Miami per Kvitova, che ieri ha battuto 7-5 6-4 la sorpresa del torneo Sorana Cirstea.Sta giocando molto bene” ha detto Petra sulla sua prossima avversaria “vincendo Indian Wells, raggiungendo qui la finale. Di sicuro è un grande traguardo. È una grande colpitrice, con anche un grande servitore. Come me. Dipende molto da come gestiremo la pressione dell’avversario”. Il match si disputerà alle ore 21 italiane (le 3 locali) e verrà trasmesso in diretta in chiaro su SuperTennis (canale 64 del digitale terrestre).

 

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WTA Miami: Kvitova, prima finale al Sunshine Double

Petra Kvitova vince in rimonta il primo set poi chiude di slancio il secondo sconfiggendo Sorana Cirstea. Per lei l’ostacolo Rybakina per tentare il ritorno in Top 10

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Petra Kvitova - Miami 2023 (foto Ubitennis)

(da Miami il nostro inviato)

[15] P. Kvitova b. S. Cirstea 7-5 6-4

 

Nella sua novantanovesima apparizione in un torneo WTA 1000 Petra Kvitova è riuscita a raggiungere la sua prima finale al Miami Open sconfiggendo in due set una delle giocatrici più calde di questo periodo di stagione, la rumena Sorana Cirstea.

Un irresistibile strappo tra la fine del primo set e l’inizio del secondo che le ha permesso di vincere sette giochi consecutivi ha deciso la partita in favore della ceca, che dopo aver iniziato il match sbagliando un po’ troppo alla ricerca di angoli molto accentuati, ha poi messo a fuoco il mirino ed è stata assolutamente irresistibile facendo letteralmente a brandelli la seconda dell’avversaria (2 punti su 13 per un 15% nel primo set, per poi chiudere con un globale 26% a fine match).

PRIMO SET – Inizio di partita molto equilibrato tra due giocatrici che si conoscono molto bene, essendosi incontrate già 10 volte in oltre un decennio a tutte le latitudini e su tutte le superfici. Kvitova provava a sfruttare le sue traiettorie mancine tagliando il campo con angoli molto acuti. La ceca arrivava per prima alla palla break, ma Cristea rispondeva alla situazione molto bene. Sul 3-2 era Cirstea che con tre splendide risposte vincenti (o quasi) si conquistava tre palle break, tutte però annullate da colpi lungolinea di Cirstea che mancavano il bersaglio. Sulla quarta però il suo rovescio incrociato finiva in corridoio concedendo il primo allungo alla rumena.

Kvitova continuava imperterrita a cercare gli angoli, ma la precisione le faceva difetto, e Cirstea, dopo che i suoi fan erano stati redarguiti dall’agente di Kvitova per aver fatto rumore tra la prima e la seconda di servizio, rimontava da 0-30 issandosi 5-2.

Nel game in quale Cirstea serviva per il set sul 5-3, Kvitova trovava tre splendidi colpi risalendo da 40-15 a palla break, ma mancava poi la risposta sul punto decisivo. Due punti più tardi le andava meglio, affondando il rovescio dell’avversaria con un lungolinea e recuperando il break di svantaggio per il 5-4.

Con un parziale di 13 punti a 1, Kvitova rivoltava il set come un calzino recuperando il break di svantaggio e mettendosi nella posizione di servire per il set sul 6-5. Anche per la ex campionessa di Wimbledon servire per il set non era una cosa banale: un doppio fallo e un gratuito da fondo la portavano 0-30, ma quattro punti consecutivi le consentivano di chiudere il parziale 7-5 dopo 58 minuti di gioco, 16 minuti più tardi rispetto ai set point avuti da Cirstea.

SECONDO SET – La furia di Kvitova non si arrestava anche nel secondo parziale: portava a sette i giochi consecutivi vinti sprintando subito sul 2-0. Petra sembrava incapace di sbagliare, tutti i suoi colpi finivano sulla riga, tanto da indispettire un po’ Cirstea che chiamava “il falco” per controllare il punto di rimbalzo della palla. Sullo 0-2 15-40, con due chance del secondo break, la rumena aveva un’impennata d’orgoglio e metteva a segno quattro vincenti per rimanere in scia dell’avversaria.

Da lì in poi però Kvitova diventava sempre meno trattabile sui suoi servizi, arrivava a servire per il match sul 5-4 quando sciupava il primo match point con un doppio fallo, ma sul secondo una micidiale curva mancina le consegnava la sua prima finale a Miami per tentare di conquistare il suo nono titolo WTA 1000.

Con questo risultato Kvitova è sicura di risalire almeno al n.11 del ranking WTA lunedì prossimo, e potrà rientrare nelle Top 10 in caso di vittoria del torneo. Nel match decisivo di sabato (ore 15 locali, le 21 in Italia), Kvitova affronterà Elena Rybakina, contro la quale ha disputato due incontri, peraltro piuttosto recentemente (a Ostrava a fine stagione nel 2022 e lo scorso gennaio ad Adelaide), portando a casa una vittoria nell’ultima occasione.  

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evidenza

WTA Miami, Rybakina oltre la stanchezza: “Avevo poche energie ma sono riuscita a tirarle fuori”

Elena ringrazia l’allenatore per il supporto durante il match con Pegula e si prepara alla terza finale stagionale: “Spero di riuscire a fare quest’ultimo sforzo”

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Solo Kim Clijsters, Vika Azarenka, Iga Swiatek e Steffi Graf (quest’ultima due volte) sono riuscite a fare doppietta tra Indian Wells e Miami nella storia del tennis femminile. Non può quindi stupire che Elena Rybakina, a una sola vittoria dall’entrare, mostri a parole (e non solo) tutta la sua stanchezza in sala stampa dopo la vittoria su Jessica Pegula in due set molto equilibrati e con varie interruzioni per pioggia. In totale sono diventate oltre 20 le ore passate in campo dalla kazaka nelle 11 partite disputate tra la California e la Florida e così, come lei stessa ha ammesso, le energie residue sono tutt’altro che abbondanti: “Oggi è stata una partita difficile, e in realtà le due settimane sono state davvero dure. Forse non avevo abbastanza energia. Quando ero sotto nel punteggio, però, mi sono arrabbiata un po’ e così ho cercato di spingere me stessa oltre il limite. E anche il mio box, il mio allenatore mi ha aiutato”.

Elena potrà però sfruttare il giorno di riposo per ricaricare almeno parzialmente le batterie in vista di una finale in cui partirà in ogni caso da favorita. Contro Cirstea o Kvitova (in campo stasera non prima delle 21 italiane), infatti, sarà lei, che è diventata la sesta donna a raggiungere l’ultimo atto a Melbourne, Indian Wells e Miami nello stesso anno (dopo Seles, Graf, Davenport, Hingis e Sharapova), ad avere in mano le sorti del match: se servizio e dritto funzioneranno come nelle ultime settimane, difficilmente la stanchezza potrà diventare un fattore.

D: Non sono molti i giocatori che hanno fatto il cosiddetto Sunshine Double. Quanto è difficile affrontare un torneo per due settimane e poi andare da un’altra parte e rifare tutto da capo?

 

RYBAKINA: È davvero difficile, anche a causa delle condizioni diverse in queste due settimane, dalle partite si può vedere che è molto più difficile per me qui che a Indian Wells. La doppietta sembra vicina ma allo stesso tempo è ancora lontana. Farò del mio meglio e spero di farcela.

D: Hai detto di non essere al 100% dal punto di vista fisico, in termini di stanchezza e cose del genere ma sei riuscita a reagire dopo essere stata in svantaggio di un break. Ti sei accorta che dopo aver subito il break hai iniziato a colpire più forte, quasi più liberamente?

RYBAKINA: Sì, credo di aver iniziato a essere un po’ più aggressiva, anche perché sapevo che se si fosse arrivati al terzo set sarebbe stato molto più difficile. Quindi forse ho rischiato un po’ di più anche alla fine del secondo set. Ho cercato di spingere sulle sue seconde di servizio. Sapevo di poter vincere in questo modo nonostante i possibili errori. Pensavo che fosse l’unico modo per sfondare.

D: Quando sei arrivata a Miami dopo Indian Wells, prima di giocare il tuo primo match, se avessi saputo che saresti arrivata in finale, sarebbe stato un risultato sorprendente per te, visto come ti sentivi, o è quello che ti aspetti da te stessa ora?

RYBAKINA: No, non mi aspettavo di arrivare in finale. Sapevo che sarebbe stata molto dura fin dall’inizio, fin dalla prima partita. E così è stato, in effetti. I primi due incontri sono stati molto duri. Non mi aspettavo nulla. Ho cercato di giocare un match alla volta, di concentrarmi, di spronarmi e di lottare fino alla fine, quindi anche quando ero sotto, ho cercato di trovare una soluzione. Per ora ci sono riuscita.

D: La prossima avversaria sarà Petra Kvitova [1-1 i precedenti] o Sorana Cirstea [2-0 per Elena]. Puoi dirci quali sarebbero le difficoltà con l’una e con l’altra e quanto l’esperienza di queste grandi finali può aiutarti sabato?

RYBAKINA: Penso che entrambe siano avversarie molto difficili. Entrambe colpiscono forte, sono aggressive e hanno ottimi colpi. Contro Petra ho giocato all’inizio dell’anno [ad Adelaide, vittoria in due set per la ceca, ndr] e lei ha giocato molto bene, ma lì i campi erano molto più veloci. Penso che sarà diverso se giocherò di nuovo contro di lei, ma di sicuro sarà molto importante l’aspetto fisico, perché qui i campi sono piuttosto lenti, soprattutto dopo la pioggia. Quando è così umido, non è facile. In ogni caso sarà una finale molto dura. Spero di riuscire a fare l’ultimo sforzo e che le cose vadano per il verso giusto [sorride, ndr].

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