Federer: "Io e Ljubicic ci abbiniamo bene. Vedremo se aggiungere tornei da qui a giugno"

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Federer: “Io e Ljubicic ci abbiniamo bene. Vedremo se aggiungere tornei da qui a giugno”

Federer in conferenza stampa a Brisbane: sapeva che il rapporto con Edberg non sarebbe durato, Ljubicic sembra avere tutte le qualità per combinarsi bene con lui. Zero tornei sulla terra rossa? Mai dire mai. Ma quest’anno per Roma sembra impossibile?

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Dopo il fantasma di un possibile ritiro a Brisbane causa malattia, un’influenza che lo stesso svizzero ha ammesso girare in casa sua, Roger Federer ha esordito al torneo di Brisbane che lo vede detentore del titolo con una convincente prestazione contro Tobias Kamke, terminata con il punteggio di 6-2 6-1. Lo svizzero ha poi parlato in conferenza stampa dei suoi piani per il futuro e della scelta di aggiungere Stefan Edberg, ex coach di Milos Raonic, anche lui nel tabellone di Brisbane, alla sua squadra.

Roger ha voluto dapprima chiarire come la sua collaborazione con Edberg sia stata fin dal principio decisa come a tempo determinato, e che quindi non deve far sorprendere la scelta di separarsi a fine 2015: “Sono stato estremamente contento del lavoro che Edberg ha fatto con me. Contento di lui. È stato fantastico. Ma sapevo che non sarebbe durata per sempre, sfortunatamente. Avergli strappato due anni è stato fantastico, voleva provarci sul serio. Gli sono molto grato per avermi detto già le prime volte che sarebbe finita dopo i due anni. Mi è servito per capire cosa cercavo.”

Cercava quindi Ivan Ljubicic? Di certo il croato ha tutte le carte per poter affiancare Federer: conosce gli avversari, conosce il gioco dell’elvetico, non è alla prima esperienza da coach. Lo stesso Federer ne è consapevole: “Allo stesso tempo, ho un grande team accanto con Severin e Pierre e Danny e tutti quanti quelli coinvolti che poi non sono stato comunque preoccupato dell’uscita di Stefan. Quindi, quando Ivan è diventato disponibile a fine stagione, l’ho chiamato. Lui può abbinarsi bene a me. Conosce tutti. Anche lui è un padre. Gioca ancora molto bene. Ha giocato contro molti dei miei avversari. Ha giocato un paio di volte con me e conosce bene il mio gioco. Ora è anche stato coach per qualche anno, cosa che ritengo importante. Ha fatto molto bene con Milos e sono molto contento che lui sia in squadra. Oggi è stata la nostra prima vittoria insieme, e sono contento.”

Federer ha reso nota la sua programmazione fino a giugno. Un cambiamento che era nell’aria: nessun torneo sulla terra rossa in preparazione al Roland Garros, per risparmiare le energie. Sarà però possibile che Federer aggiunga qualche torneo, magari come l’anno scorso, quando perse a Madrid al primo turno per poi giocare Roma in extremis e raggiungere poi la finale?
“Vedremo se aggiungere qualche torneo tra Indian Wells e il Roland Garros. Ora come ora il mio programma è molto lucido fino ad Indian Wells, poi vedremo come sono i miei risultati e se aggiungere qualcosa o no. La cosa buona è che puoi sempre aggiungere e togliere.”

Pochi i Masters1000, meno ancora i tornei minori. Eletto come 250, assieme a Brisbane, c’è il torneo di Stoccarda, che se lo è aggiudicato per il 2016 e il 2017.
“L’ultima cosa che voglio fare è ingannare un fan su dove è probabile che non vada.” – dice Federer, che l’anno scorso si scagliò contro gli organizzatori del Foro Italico che non volevano chiudere la porta della sua partecipazione per non perdere pubblico – “Preferisco sappiano che non vado molto probabilmente e poi venire, e così forse faccio loro una sorpresa. È una programmazione dove tutto è ancora possibile, ma che dà alla gente una buona idea dei tornei nei quali ha più chance di vedermi giocare. Forse ne aggiungerò un paio, ma non so ancora dove e quando.”

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