Perché Novak Djokovic non vincerà l'Australian Open

Rubriche

Perché Novak Djokovic non vincerà l’Australian Open

Alla vigilia degli Australian Open vi sveliamo perché Novak Djokovic non vincerà il primo Slam dell’anno e soprattutto chi lo batterà

Pubblicato

il

 

Siamo tutti tifosi di Federer, oramai lo sapete, qualche piccolo ribelle che sostiene quel che resta di Nadal ancora fa capolino, ma il dominatore serbo no, proprio non riesce a trovare consensi. Quelli che ne capiscono ci hanno già avvisato: non perdete il sonno per il torneo più inutile e scontato della storia, tanto già si sa che lo vince quello lì, che poi da quelle parti è diventato ancora più imbattibile che altrove. A completare il quadro ci ha pensato il sorteggio che gli ha evitato tutti gli ostacoli possibili e immaginabili fino alla finale.

E invece no, quelli che non ne capiscono nulla, ovvero noi, ve lo dicono chiaro e tondo: Novak Djokovic non vincerà gli Australian Open ed il motivo è semplicissimo: quando si è convinti di essere vicini alla perfezione, lì si cade.
Ed è per questo che Nole perderà con Chung al primo turno e sarà una sorpresa colossale solo per voi che capite tutto. Il coreano dopo aver perso Wimbledon con Quinzi ha una grande esperienza su come si fa a fronteggiare i numeri 1 e correndo a destra e a manca manderà in tilt il computer serbo.
Se poi proprio dovesse cavarsela per il rotto della cuffia,  la sorte gli ha riservato il primo ostacolo croato che di nome fa Ivan e dunque sa essere terribile, non crediamo possa dare scampo al povero Novak.

Nel caso dovesse cavarsela, la corsa stentata di Djokovic si arresterà senz’altro al turno successivo contro il Castigatore di Caldaro, colui che si è fatto beffe proprio dodici mesi fa del Goat, invincibile in terra Down Under, colui che peraltro andò assai vicino a battere il serbo a Parigi quando non era ancora Seppi, figuriamoci ora.
E poi, se miracolosamente dovesse superare l’italico ostacolo, la storia gli renderà il suo conto. Chi se non un croato potrà riportarlo a terra? Se non ci riuscirà Dodig, se il primo soldato dovesse fallire, il Generale Altissimo Ivo Karlovic non sbaglierà e seppellendolo sotto 84 ace non farà altro che ripetere quello che ha già fatto lo scorso anno.

Il pezzo potrebbe tranquillamente terminare qui, ma per eccesso di zelo vi diciamo che se le congiunture astrali favorevoli – non glielo auguriamo di certo – issassero il malcapitato numero 1 del mondo oltre la prima settimana, per lui sarebbe solo il prolungarsi dell’agonia.
Non c’è n’è uno in quel settore di tabellone che non possa comodamente batterlo. Il Mohammed Alì dei cugini d’oltralpe a furia di uppercut di diritto e di bordate di servizio lo sorprenderebbe di sicuro, il pantagruelico Paire, insignito dai competentissimi lettori dell’UbiOscar di miglior giocatore del 2015, chi dovrebbe mai temere?

Pensate poi al terribile e inafferrabile imperatore di Oriente, che è riuscito a malmenare Robonole anche quando ancora fingeva di infortunarsi un giorno si e un altro pure, figuriamoci adesso che è sano come un sushi. Insomma il classico passaggio di consegne tra il numero 1 attuale e quello del prossimo e lunghissimo futuro.
A questo punto parlare di semifinale per Novak sembra proprio una barzelletta, ma se proprio il caldo australiano dovesse giocare brutti scherzi il suo destino sarebbe comunque segnato. Poiché nessuno ha mai battuto Marin Cilic quindici volte di fila sarà meglio per Nole che lo Us Open Champion (mio Dio!) esca anzi tempo, nel caso si ritrovi dinanzi Kyrgios, per evitare di essere maltrattato dovrà solo sperare che Kokkinakis, Safin e Gulbis lo invitino ad un sobrio festeggiamento la sera prima. E se proprio il serbo non riuscirà ad evitare di presentarsi sulla Rod Laver Arena al cospetto del Re dei Re, allora a quel punto la certezza di poter battere giocando con la sinistra quell’attempato padre di famiglia che ha già surclassato senza problemi pur quando quello giocava  le partite della vita, lo manderà al tappeto tra l’entusiasmo e l’euforia del globo.

Vabbè buttiamo lì giusto per scherzare anche l’assurda ipotesi che il nostro arrivi sino  a giocarsi la finale. Trovasse Wawrinka perderebbe come suo solito anche perché un incubo a quadroni rossi lo tormenterebbe la notte prima. Trovasse un mancino spagnolo potrebbe anche farcela nel caso fosse Bernardes ad arbitrare la finale, ma purtroppo per Nole si accorgerebbe troppo tardi che di là del net c’è Feliciano Lopez o Fernando Verdasco e non riuscirebbe a trovare contromisure allo stupore.

Trovasse invece Andy Murray non avrebbe il cuore per rovinare la dedica dello scozzese al bebè appena arrivato. In fondo cos’è uno Slam di fronte al mistero della vita?

Ma noi sappiamo che non troverà nessuno di tutti questi perché Fabio Fognini il 31 gennaio 2016 non avrà nessuna pietà e pareggerà i conti familiari con l’amata Flavia.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement