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Interviste

Djokovic: “Le olimpiadi sono una priorità e mi piacerebbe incontrare Bolt”

In un'intervista al quotidiano britannico "The Telegraph", Novak Djokovic ha affermato che i giochi olimpici di Rio saranno un appuntamento chiave nel 2016, oltre ad un'occasione per conoscere l'uomo più veloce della terra, il giamaicano Usain Bolt. Il serbo ha anche parlato a lungo del ruolo nella sua vita della moglie Jelena Ristic

Last updated: 16/01/2016 17:01
By Valerio Vignoli Published 15/01/2016
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6 Min Read


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Novak Djokovic, l’assoluto dominatore del tennis contemporaneo, spesso rilascia dichiarazioni molto caute e moderate nelle interviste, fino a risultare noioso talvolta. Il giornalista di tennis britannico Simon Briggs del “The Telegraph” è riuscito a far emergere un lato sicuramente più emotivo del campione serbo, toccando un paio di temi molto sensibili per Nole: i giochi olimpici e sua moglie Jelena Ristic.

Riguardo alle Olimpiadi, che quest’estate si svolgeranno in Brasile, a Rio De Janeiro, Djokovic è determinatissimo a conquistare l’oro che gli è sfuggito sia a Pechino nel 2008 (dove portò a casa il bronzo contro James Blake) che a Londra nel 2012 (dove si arrese a Andy Murray in semifinale e poi perse il match per il terzo posto contro Juan Martin Del Potro). “È sicuramente in cima alle priorità di questa stagione”, ha confermato il fenomeno di Belgrado, reduce dal suo 60esimo titolo sul circuito maggiore, “Ho avuto già l’opportunità di rappresentare il mio paese alle Olimpiadi. Ho preso parte sia ai giochi di Pechino che quelli di Londra. Visto come sono andate le ultime due stagioni per me, sento di poter andare molto bene a Rio. Si giocherà sul cemento, nel mezzo dell’estate, quando le condizioni saranno impegnative per tutti in termini di caldo e umidità”.

Nole non vuole assolutamente fallire questa occasione e perciò volerà in Brasile in anticipo per abituarsi a campo e condizioni atmosferiche. “Mi prenderò una settimana per preparare l’evento. Ciò significa andare là prima per abituarsi alle condizioni perché solo in questa maniera posso dare il meglio di me”, ha infatti affermato il 10 volte vincitore Slam che sente particolarmente la manifestazione olimpica, “Non vedo l’ora di essere alla cerimonia d’apertura, fianco a fianco ad alcuni dei migliori atleti nel mondo. Le Olimpiadi hanno una dimensione differente: orgoglio, onore e passione sono alla base dello spirito olimpico. Sono entusiasta all’idea di sentire parte di quell’energia, assorbendola e donandola.”

Ma quale di questi grandi atleti vorrebbe conoscere per bersi un buon caffè brasiliano? “Mi piacerebbe molto incontrare Usain Bolt perché non ne ho mai avuto l’occasione. Ma non sarebbe per un caffè. Meglio una tisana allo zenzero e alle foglie di menta che è ottima per pulire il fegato” ha riposto Djokovic, inflessibile nel suo regime alimentare.

L’altro argomento dell’intervista è stata l’importanza nella sua carriera della moglie Jelena Ristic, conosciuta nel 2005 e sposata nel 2014, anno della nascita del primo figlio Stefan. Recentemente la coppia è stata protagonista di un corto per l’azienda vinicola australiana Jacob’s Creek, nel quale viene raccontato un aneddoto sul loro primo appuntamento. In un ristorante Novak ordinò una tartare senza sapere cosa fosse per poi lamentarsi con il cameriere del fatto che non fosse cotta. “Sono contento che la sua reazione sia stata positiva e che si sia fatta una bella risata. Ma quando ho capito quello che avevo detto non mi sono sentito molto a mio agio”, ha commentato Djokovic, “Non ci stavamo frequentando all’epoca. Stavo tentando di impressionarla ma era andata malissimo. E comunque, in maniera strana, questa mia gaffe ha avuto un risvolto positivo. È stato tipo uno scenario da film. Continuiamo a riderci sopra ed è uno di quei momenti che ci piace ricordare e apprezzare.”

Nonostante questo episodio, la relazione è poi proceduta a gonfie vele e Novak attribuisce grandi meriti per i suoi successi sportivi alla compagna. “Jelena ha giocato a tennis per circa sei anni. La conoscevo tramite alcuni amici in comune nel mondo del tennis e abbiamo incrociato i nostri percorsi per un paio di anni prima di quel primo appuntamento. Da quel momento lei ha contribuito in maniera decisiva in tutto ciò che ho raggiunto.”, ha infatti sostenuto l’incontrastato n.1 al mondo del ranking ATP, “È una persona sulla quale posso sempre contare, qualcuno che mi sostiene in ogni singolo aspetto della mia vita. Jelena mi conosce molto bene: ha visto tutte le varie parti del mio carattere, quelle positive e quelle negative. È una persona con la quale posso parlare di qualunque cosa.”

Jelena è talmente importante per Nole da essere diventata negli anni una sorta di tramite tra lui e chi gli sta attorno, un aspetto delle dinamiche interne al team Djokovic abbastanza inedito. “Lei mette in contatto persone, proprio come un cellulare. Quando Boris si è unito al team, lei è stata molto aperta e disponibile nei suoi confronti. Boris sa bene che una delle maniere migliori per avvicinarsi a me e conoscermi meglio è attraverso Jelena.”, ha dichiarato infatti Novak, “Lei è la persona che è più vicina a me e mi capisce da cima a fondo. Hanno fin da subito stabilito un ottimo rapporto e, nei momenti più difficili, tra tutti lei è quella che cerca di riconciliare tutti i membri della squadra. Inoltre fornisce a Boris e agli altri componenti del team informazioni e suggerimenti preziosissimi per fargli capire quali sono i miei pensieri.”


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