WTA Sydney: Kuznetsova a livelli incredibili, Puig fa soli due game

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WTA Sydney: Kuznetsova a livelli incredibili, Puig fa soli due game

Nel match show della russa che lascia solo 2 game alla portoricana Monica Puig in una partita in cui ha messo in campo tutto il suo talento e repertorio tecnico-tattico. Titolo numero 16 per la russa che ora deve essere tenuta d’occhio a Melbourne

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S. Kuznetsova [Q] M. Puig 6-0 6-2
Svetlana Kuznestova vince il WTA Premier di Sydney con una prestazione surreale in cui mette in mostra tutto il suo repertorio e la sua tecnica. È una Kuznestova in versione “on fire” e sin dai primi scambi del match si capisce che la partita per Monica Puig sarà in salita. La russa non risente della fatica che, poche ore prima dell’inizio dell’incontro, l’aveva portata sul campo per terminare la semifinale poi vinta contro la numero 2 del mondo Simona Halep. È la Kuznetsova a partire forte, ad aggredire la palla e a spingere tutti i suoi colpi portando fuori dal campo la Puig. La russa tiene il servizio e approfitta delle prime incertezze della portoricana riuscendo subito a conquistare due palle break e a strapparle il servizio. Da qui in avanti inizia lo show della russa che mette in mostra tutto il suo talento e le sue qualità tecnico – tattiche. La Kuznetsova si apre il campo con il dritto, scende a rete, usa spesso il contropiede che mette in difficoltà l’avversaria e macina punti e gioco. È solida anche la prestazione al servizio grazie al quale la russa riesce a trovare ace e a mettere in campo prime vincenti. Sul 4 a 0 e servizio Kuznetsova, la Puig prova a reagire e si crea l’opportunità per conquistare il primo game del match. Ma la russa annulla il break point con un punto a rete e tiene il servizio. La Puig serve per conquistare il primo game, annulla un primo set point ma la russa conquista il parziale grazie ad un vincente di dritto.
Il secondo set continua sulla scia del primo parziale con la Kuznetsova che conquista il primo gioco e poi strappa il servizio all’avversaria. La russa conferma il break e si porta sul 3 a 0. A questo punto arriva la reazione della portoricana che ottiene il primo game del match trovando diversi vincenti. La palla della russa viaggia, è potente ed efficace, e complice anche il servizio non dà opportunità alla Puig di riaprire il match. Si va sul 5 a 2 con la Puig che si trova impegnata a servire per allungare il match. La russa si guadagna due match point grazie all’ennesimo contropiede vincente mentre la Puig chiuderà l’incontro con un doppio fallo. Alla fine del match saranno 25 i colpi vincenti della russa a fronte di soli 4 errori. 11, invece, i vincenti della portoricana che ha commesso 14 errori. Per Svetlana Kuznetsova è il sedicesimo titolo in carriera, ad ottobre scorso aveva conquistato l’ultimo titolo nel WTA Premier di Mosca (la russa ha vinto anche 2 slam Us Open 2004 e Roland Garros 2009). Per lei un torneo sicuramente importante che la rilancia in top 20 e come possibile mina vagante ai prossimi Australian Open. Monica Puig, alla seconda finale in carriera (la prima nel 2014 con la conquista del WTA International di Strasburgo) e alla prima in un torneo premier può dirsi soddisfatta del risultato raggiunto. La portoricana è partita dalle qualificazioni ed è riuscita a raggiungere le finali battendo giocatrici del calibro di Samantha Stosur e Belinda Bencic (seppur per il ritiro della svizzera che aveva perso il primo parziale per 6-0). Una finale che rilancia la portoricana e le fa compiere diversi passi in avanti in classifica: da lunedì sarà numero 57. La portoricana è, quindi, pronta ad eguagliare il suo best ranking di numero 41.

Risultati:

S. Kuznetsova [Q] M. Puig 6-0 6-2

 

Brunetto Apicella

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WTA Miami, Andreescu: “Mi sento all’80% di ciò di cui sono capace”

Così Bianca Andreescu sul match con Sakkari: “Penso di aver giocato un po’ meglio i punti importanti oggi, ma sarebbe potuta finire con il successo di entrambe”

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Bianca Andreescu - Toronto 2022 (foto Twitter @NBOtoronto)

Era uno degli slot più complicati del tabellone femminile del Miami Open presented by Itaù 2023. Ad uscirne indenne è stata Bianca Andreescu che ha avuto la meglio al primo turno contro Raducanu per poi regolare al termine di una dura battaglia la greca Sakkari. Tennista canadese alla ricerca della migliore condizione per ritornare nelle posizioni importanti e nelle fasi importanti di un torneo, per colei che è stata anche campionessa Slam. Nella conferenza stampa post partita la tennista canadese parla della sfida con Sakkari, del suo percorso e di cosa è cambiato nel suo modo di approcciarsi alle sfide e non solo.

IL MODERATORE: Bianca, grande partita oggi. Una dura battaglia. Parlaci della partita e di come ti senti.

ANDREESCU: “Penso che sia stata davvero una buona partita da parte di entrambe. Maria ha giocato alla grande, in maniera molto aggressiva. Mi sentivo come se fossi alle sue calcagna per la maggior parte del tempo durante la partita, ma ho giocato bene ogni palla. Ho lottato fino alla fine e penso di aver giocato un po’ meglio i punti importanti oggi, ma sarebbe potuta finire con il successo di entrambe.”

 

D. Hai ottenuto due vittorie consecutive contro due avversarie di alto profilo. Quanto sono importanti o significativi questi risultati per te considerando che stai cercando di fare progressi per tornare al vertice?

ANDREESCU:Penso che si tratti solo un altro passo per acquisire di nuovo ancor più fiducia in me stessa. Mi sento davvero bene in campo. Sto cercando di essere la più impavida possibile. Non è sempre facile, ma mi sento come se mi ci stessi avvicinando, e vittorie come questa ovviamente mi aiutano perché a questo punto penso che sono in grado giocare partite difficili come questa e so che posso vincere.”

D. Voglio chiederti dei tuoi game in risposta. Nel complesso, hai risposto abbastanza bene alla sua seconda di servizio. Hai puntato sul fatto di attaccare la seconda di servizio o semplicemente sul giocare la palla?

ANDREESCU: “Dipende davvero da come mi sento. Mi piace cambiare marcia cercando di anticipare la palla, oppure fare un passo indietro e semplicemente rimettere la palla in gioco. Dipende davvero da me, cerco di seguire il mio intuito ma non c’è un piano di gioco specifico per i game in risposta.”

D. Penso che quest’anno tu abbia vinto quattro dei tuoi cinque match giunti al tre set. So che l’anno scorso molte di quelle partite giunte al terzo hanno avuto un esito diverso. Alcune dure sconfitte in tre set. Quale pensi sia stata la differenza in questo inizio di stagione?

ANDREESCU: Sto spingendo un po’ di più i miei colpi nei momenti importanti e non sto lasciando che la tensione abbia la meglio su di me perché anche oggi sentivo che avrei potuto attaccare forse un po’ di più anche sui punti importanti. Ma ho giocato partite molto combattute e ravvicinate nel punteggio e nel circuito sono tutte molto brave. Quindi potrei giocare forse il 70% delle mie capacità e ci sarebbe persone in grado di battermi. Penso che allo stato attuale nel WTA Tour alcuni punti possono davvero cambiare la partita.”

D. Sono abbastanza sicuro che tu non abbia mai perso una partita su quel campo. Hai perso solo per ritiro. È un campo davvero unico perché è uno stadio nello stadio. Cosa c’è che forse tira fuori un po’ del tuo tennis migliore?

ANDREESCU:Mi piacciono i grandi palcoscenici. Immagino che sia quello. Gioco in un campo importante e mi piace e dopo il mio meglio o almeno ci provo.”

D. Nulla di specifico sulle condizioni di gioco?

ANDREESCU: “Mi piace che sia al chiuso perché il vento non è davvero d’intralcio, e mi piace che non ci sia il sole. Verso l’una il sole se ne va.”

D. Guardando al turno successivo, giocherai contro Sofia Kenin. Puoi parlare della sfida tra due grandi campionesse che cercano di ritrovare quella forma vincente che avevano quando hanno vinto lo Slam. Quanto siete pericolose come avversarie in questo momento?

ANDREESCU:Penso che stia giocando un ottimo tennis. Ho visto alcune delle sue partite quest’anno. So che potrebbe non andare bene come spera, ma lo stesso vale per me. Quindi penso che sarà un incontro interessante. Ha ottenuto risultati straordinari e l’ho già affrontata un paio di volte in passato. Quindi spero di poter fare bene.”

D. A che livello pensi di essere al momento sia dal punto di vista mentale sia da quello fisico? Quanto margine di miglioramento c’è ancora?

ANDREESCU:Sento che c’è sempre spazio per migliorare anche quando mi sento come se fossi al 100%, ma so che non sono mai al 100% perché c’è così tanto che so di poter imparare. Ho imparato molto anche sul mio corpo nel corso degli anni e sto solo cercando di sfruttare il momento. Penso che sia un aspetto molto importante, e mi sento come se stessi iniziando a comprenderlo solo adesso. Quindi mi sento come se fossi al 75%, all’80% di ciò di cui so di essere capace.”

D. Stavi parlando un po’ dei chakra prima del torneo. Sono curioso di sapere dove sono arrivati ​​questa settimana e se sai come mantenerlo al meglio per continuare il successo?

ANDREESCU:Dedico decisamente molta attenzione a questo argomento. Mi sento davvero bene. Anche a Indian Wells mi sono sentito davvero bene. Vibrazioni positive tutt’intorno a me. E questo aiuta anche le persone intorno a me a mantenere una visione positiva. Faccio molta meditazione su come bilanciare tutta queste cose. È super facile, basta cercare come bilanciare i tuoi chakra su YouTube. Questo è ciò che faccio. Mi sento come se dessi continuamente il 100% di quello che ho quel giorno. In qualsiasi modo, forma in campo o fuori dal campo, con le persone, con la mia squadra, con chiunque, so che il mio i chakra sono equilibrati. Si posso definirmi zen.”

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ATP

Italiani in campo sabato 25 marzo: Berrettini, Musetti, Sonego e Trevisan a Miami, a che ora e dove vederli

Berrettini e Musetti cercano di interrompere il periodo negativo contro McDonald e Lehecka. Per Sonego sfida contro Evans. Occasione Trevisan contro Liu

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Matteo Berrettini - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)
Matteo Berrettini - Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

Sarà un sabato di grande tennis per i tifosi italiani. Saranno, infatti, ben quattro i nostri portacolori che scenderanno in campo nel Miami Open presented by Itaù. Il secondo turno del tabellone maschile del torneo della Florida vedrà in campo altri tre italiani, dopo il successo di Sinner su Djere e l’eliminazione di Fognini al primo turno.

Tutti e tre giocheranno sul Court 1. In apertura di programma alle 16 italiane (le 11 locali) ci sarà la sfida tra Lorenzo Musetti e il numero 44 del mondo, il ceco Jiri Lehecka. Per Musetti la sfida con il ceco è l’occasione per interrompere la striscia negativa iniziata con il ritiro nella sfida di United Cup con Tiafoe. Da quel momento 6 sconfitte, quattro delle quali consecutivi, con in mezzo il successo contro Cachin a Buenos Aires.

Lehecka ha già saggiato le condizioni di Miami superando al primo turno l’argentino Coria e nella sfida con Musetti si presenta da favorito, secondo i bookmakers. Il successo del ceco viene pagato 1,42 da Snai mentre quello di Musetti vale 2,8 volte la posta. Tra il tennista carrarino, testa di serie numero 19 del tabellone di Miami, e il nativo di Mlada Boleslav vi è un unico precedente giocato nel 2022, in quel di Rotterdam. Ad aggiudicarsi la sfida fu Lehecka per 7-5 al terzo set.

 

Subito dopo la sfida di Musetti, toccherà ad un altro tennista italiano in cerca di fiducia, Matteo Berrettini. Il tennista romano, numero 23 del mondo, affronterà lo statunitense Mackenzie McDonald, numero 55 del ranking ATP.

La sfida con il tennista della California potrebbe essere l’occasione giusta per ripartire per Berrettini dati i precedenti. Sono due le sfide tra il tennista romano e McDonald. Il primo datato 2019 vinto in due set da Berrettini ad Auckland in Nuova Zelanda, il secondo giocato lo scorso anno a Napoli e vinto dall’italiano per 6-3 al terzo. Per i bookmakers l’italiano parte con i favori del pronostico. Eurobet quota la vittoria dell’italiano 1,53 mentre il successo dello statunitense paga 2,47 volte la posta.

Il terzo match sul Court 1, cioè alle 20:00 circa, vedrà in campo Lorenzo Sonego, reduce dal successo in due set su Dominic Thiem. Il torinese, numero 59 del mondo, affronterà la testa di serie numero 23 Daniel Evans. Il britannico è reduce da cinque sconfitte consecutive, la più pesante subita in Davis dal colombiano Media, numero 243 del ranking.

Un’ottima occasione per Sonego per approdare al terzo turno del torneo statunitense, almeno secondo i bookmakers. Bet365, infatti, vede favorito il tennista italiano con una quota pari a 1,57 contro il 2,38 pagato in caso di successo di Evans. Tra i due tennisti vi è un unico precedente risalente a Vienna 2020, torneo caro a Lorenzo Sonego visto il successo nei quarti conquistato contro Djokovic. La sfida tra Sonego ed Evans fu la semifinale del torneo austriaco e vide un Sonego on fire chiudere in due set.

Se gli uomini italiani monopolizzeranno il programma del Court 1, l’unica tennista italiana rimasta in tabellone giocherà il terzo match sul Butch Buchholz. 

Martina Trevisan, testa di serie numero 25 del tabellone femminile, alle 19:30 circa giocherà contro la statunitense Claire Liu, nella porzione di tabellone lasciata sguarnita dal forfait di Iga Swiatek. Trevisan è reduce dalla buona prestazione contro la giapponese Hibino, mentre Liu ha beneficiato del ritiro di Siniakova al primo turno, e ha regolato la Lucky loser Grabher al secondo turno.

Vi è un precedente tra la tennista toscana e la ventiduenne californiana. Martina Trevisan, infatti, si aggiudicò la finale del torneo di Rabat giocata contro Liu per aggiudicarsi il primo titolo WTA della carriera della ventinovenne azzurra. Nonostante i precedenti a favore di Trevisan, i bookmakers vedono favorita la tennista statunitense. Secondo Sisal il sucesso di Liu è pagato 1,66 volte la posta, mentre la quota in caso di vittoria di Trevisan è pari a 2,25.

ITALIANI IN CAMPO VENERDI’ 24 MARZO:

ATP Miami, Lorenzo Musetti – Jiri Lehecka: dalle ore 16 italiane sul Court 1. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

ATP Miami, Matteo Berrettini – Mackenzie McDonald: sul Court 1 ore 18:00 circa. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

ATP Miami, Lorenzo Sonego – Daniel Evans: sul Court 1, ore 20:00 circa. Diretta Sky Sport Tennis e in streaming su Sky Go, Now TV e Tennis TV.

WTA Miami, Martina Trevisan – Claire Liu:  sul Butch Buchholz, ore 19:30 circa. Diretta SuperTennis e in streaming su SuperTennix

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ATP

Dal doppio Rublev-Molchanov alla tensione nel circuito femminile: come il tennis ha vissuto e sta vivendo la guerra

I rapporti tra tenniste ucraine da un lato e russe e bielorusse dall’altro sono del tutto compromessi in alcuni casi. Il risentimento sembra farla da padrone ma qualcuno che sfugge a questa dinamica pare esserci

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Rublev parla con l'arbitro, mentre viene esposta una bandiera ucraina sugli spalti (@Eurosport)

Siamo persone normali, non politici. Pratichiamo uno sport e lo sport unisce sempre”. O almeno dovrebbe. Le parole riportate sono di Andrey Rublev e risalgono a 13 mesi fa. Le pronunciò dopo aver vinto il torneo di doppio dell’ATP 250 di Marsiglia insieme all’ucraino Denys Molchanov, oggi numero 124 nella classifica di specialità. Pochi giorni dopo ebbe inizio quella che in Russia chiamano ancora “operazione militare speciale” in Ucraina: era nell’aria e la tensione a livelli altissimi già quando Andrey e Denis decisero di giocare insieme. Non fu un caso, insomma: l’intenzione di mandare un messaggio, di affermare con forza che i due popoli sarebbero rimasti uniti a prescindere dalle decisioni dei governanti, era sotto gli occhi di tutti. Nel giro di questi 13 mesi, però, di messaggi simili ne sono arrivati molto pochi, e anzi in particolare il tennis (e nella fattispecie quello femminile) è stato e continua ad essere luogo di episodi spiacevoli che contraddicono una delle missioni dello sport.

Nelson Mandela disse infatti che “lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo”. Lo sapeva bene perché fu anche grazie al rugby che riuscì a riconciliare definitivamente il popolo sudafricano, a lungo diviso dal regime di segregazione razziale dell’Apartheid. Quanto sta succedendo, invece, nel tennis femminile non fa altro che aumentare la distanza tra le due parti, separate da un crepaccio generato dall’odio. Criticare le scelte e le dichiarazioni (spesso molto dure) di alcune giocatrici ucraine sarebbe comunque profondamente sbagliato per l’impossibilità di mettersi nei loro panni. Ciò che è legittimo, invece, è chiedersi se e come si riuscirà a ricucire un tessuto ormai lacerato quando la guerra sarà finita. In ballo, infatti, non ci sono “solo” le sorti del mondo, ma anche quelle – come disse in un suo articolo su “Il Foglio” il collega Manuel Peruzzo lo scorso anno – dell’ “idea di mondo che abbiamo costruito”.

Le mancate strette di mano al termine di match tra bielorusse o russe da un lato e ucraine dall’altro stanno diventando la norma. L’ultimo caso ha visto protagoniste Marta Kostyuk (che allo US Open si oppose alla partecipazione di russi e bielorussi a un evento di beneficenza per l’Ucraina) e Anastasia Potapova (ammonita formalmente dalla WTA per aver indossato la maglietta dello Spartak Mosca durante l’ingresso in campo per un match a Indian Wells) che si sono ignorate al termine del loro incontro di secondo turno – vinto dalla russa – a Miami. Gli episodi di questo tenore sono ormai all’ordine del giorno, mentre è sempre più raro assistere a iniziative simboliche all’insegna della riappacificazione.

 

Quando lo scorso anno Wimbledon comunicò ufficialmente il suo noto ban, il collega Angelo Carotenuto propose sulla sua newsletter quotidiana “Lo Slalom” una soluzione alternativa. Parlò di un “sogno che a Wimbledon non hanno fatto” con protagonista il chairman dell’All England Club, Ian Hewitt, a colloquio con tutti i tennisti e le tenniste di nazionalità russa, bielorussa e ucraina, di cui riportiamo un estratto:

[Hewitt] ha deciso di spendere minuti, ore, casomai giornate per convincerli. Non a giocare uno contro l’altro. Convincerli a giocare insieme. Gli dice che ha chiuso la porta a chiave e che dalla sala non uscirà nessuno finché non avranno trovato un accordo. A Wimbledon giocheranno i tornei di doppio solo in coppie formate da un russo e un ucraino, una russa e un’ucraina. Ovviamente l’accordo vale anche per il torneo misto. Ne parlerà tutto il mondo. […] Avete una grande occasione, gli dice. Anzi. Abbiamo una grande occasione. Restituire allo sport il suo ruolo di costruttore di ponti e di dialoghi. Io comincio, tu rispondi. Il tennis lo fa meglio di tutti. Tocca a noi, gli dice. Se nessuno comincia, nessuno prosegue.

Il sogno non si è avverato l’anno scorso e, dopo 13 mesi di guerra, è sempre più impossibile che si possa realizzare qualcosa di simile. I rapporti sono incrinati, in alcuni casi del tutto compromessi. E se fin dall’inizio dell’invasione si è pensato che eventuali gesti eclatanti da parte di giocatori russi avrebbero potuto mettere a rischio la loro sicurezza e quella delle famiglie, oggi il discorso può essere applicato più o meno negli stessi termini anche per l’altra parte. La propaganda di guerra ha preso ovviamente piede anche in Ucraina e la retorica diffusa (che spesso si traduce anche in leggi ad hoc) è che chiunque non prenda posizione contro la Russia sia un traditore.

Eppure qualcuno che nel suo piccolo prova a rimanere lontano dall’odio generalizzato (di cui anche Sabalenka ha dichiarato di essere vittima), coltivando rapporti umani e professionali più forti di qualsiasi conflitto tra Stati, c’è. È andato a cercarli, scavando nei circuiti minori, Cristian Sonzogni per il sito di Supertennis. Il caso più ambiguo riguarda Valeriya Strakhova (n. 130 in doppio), di nazionalità ucraina ma nata in Crimea, la regione annessa dalla Russia tramite un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale nel 2014. Quest’anno Valeriya ha vinto tre tornei ITF con due diverse compagne, entrambe russe.

Se in questo caso la provenienza della giocatrice […] può aver giocato un ruolo, in altri casi – afferma Sonzogni – è stata evidente la volontà di mandare un messaggio. Se non di pace […] almeno di lasciare fuori lo sport dalla tragedia della guerra e dai giochi di potere”. È quello che emerge infatti dalle parole del 25enne ucraino Oleg Prihodko (n. 121 ATP in doppio) che a maggio dell’anno scorso ha disputato il Challenger di Vicenza con l’amico russo Yan Bondarevskiy, ignorando il parere negativo della sua Federazione: “Credo che una persona debba essere giudicata per le proprie azioni, non per la propria nazionalità. Ho tanti amici russi e bielorussi che mi sostengono e che sono contro la guerra”.

Per prepararci a ricostruire i ponti di fratellanza distrutti dalla guerra, non si può prescindere da un ragionamento simile.

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