AO interviste, Federer: "Ai miei figli dico sempre di impegnarsi duramente qualunque cosa facciano"

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AO interviste, Federer: “Ai miei figli dico sempre di impegnarsi duramente qualunque cosa facciano”

Australian Open interviste, quarto turno. R. Federer b. D. Goffin 6-2 6-1 6-4. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Considerando l’ora tarda sei sceso in campo per un match veloce.
Sì, cosa vuoi sentirmi dire?

I tuoi pensieri sul match.
È stato buono, sorpreso di come sia andato veloce, sai vincere i primi due set in 50 minuti è la cosa migliore che ti possa capitare la fuori, soprattuto contro un giocatore di qualità. Era importante rimanere aggressivi e continuare con quella mentalità e chiudere il match in tre. Sono contento che dopo il match con Dimitrov, nel quale non era andato tutto dritto, sono stato capace di trovare una marcia in più.

Hai guardato un po’ del match tra Novak e Simon? Cosa ne pensi?
Beh, credo sia stato interessante nel senso che ci sono stati molti alti e bassi, molte palle break mancate, ma entrambi hanno avuto le loro possibilità nei primi quattro set, non ho visto l’ultimo. Sicuramente è stato un match bello da vedere in termini di intrattenimento.

Non vedevamo Novak giocare così da molto tempo.
In che senso?

Fare un centinaio di errori non forzati.
Sì, quante volte hai visto Gilles Simon giocare? Me lo sto chiedendo solo perché credo che delle volte le persone non comprendano qual’è il suo scopo. Lui gioca tutti i match così, lui ti fa sbagliare, lui fa in modo che tu debba giocare sulla linea e recupera molte palle. Molti punti finiscono con un errore se ti va bene.

Sarà il tuo dodicesimo quarto di finale qui agli Australian Open contro Berdych. Cosa dovrai fare per batterlo?
Devo giocare bene, credo che il campo gli si addica, penso che questa specie di rimbalzo basso e il campo veloce sia buono per il suo servizio. Comunque abbiamo giocato insieme così tante volte, l’anno scorso ha giocato bene qui con le stesse condizioni, ero impressionato da come ha giocato contro Kyrgios, oggi non ho visto molto del suo match. Vincere in cinque set ti da molta fiducia anche se forse il punteggio non lo suggerisce. Sono sicuro che si trova esattamente dove vorrebbe essere e ora recupererà e giocherà un gran match contro di me.

Hai parlato di voler portare i tuoi figli, soprattutto le ragazze, in tour con te per farle vedere il loro papà che gioca. Ci sono dei momenti in qui cerchi di tramettere degli insegnamenti della tua vita a loro?
Parliamo del tennis o solo nella vita?

Tennis che poi si traduce anche nella vita.
Dammi un esempio. Voglio darti la risposta giusta.

Che il padre sta lavorando duramente, quel genere di insegnamento.
Sì. (sorride) Abbiamo parlato di queste cose, sai, che il lavoro duro ti porta lontano. L’altro giorno ho detto loro che possono diventare qualsiasi cosa desiderino a patto che lavorino duro, non accade che un giorno ti svegli la mattina e diventi bravo in qualcosa, così (schiocca le dita). Ci vuole del tempo. Ho detto loro che dopo tutti questi anni, io ancora esco fuori per allenarmi e migliorare.

Le tue figlie ti hanno mai detto “papà fai questo o fai quello? Perché fai così?” Ti parlano mai di tennis in questo modo?
Sì, una cosa che mi hanno detto sul tennis è che io dovrei giocare sulle linee. Loro credono sia una cosa buona. Io ho risposto “Ok, ci proverò.” L’altra mi ha detto che dovrei guardare da una parte e giocare dall’altra. Io ho detto “Ok, non è facile come pensi, ma ci proverò.” Effettivamente è divertente. L’altro giorno mentre mi allenavo sono scese in campo chiedendomi di fare il colpo speciale. Io ho chiesto quale? Quello in cui guardi da una parte e tiri dall’altra, e poi mi hanno dato dei consigli. Sono brave allenatrici (ride).

Quanto ha significato per te avere Rod Laver tra il pubblico?
Onestamente è sempre un piacere avere leggende che ti guardano. Prima della finale di Brisbane era venuta da me negli spogliatoi e voleva parlare un po’ della finale, mi ha augurato una buona guarigione per gli Australian Open e mi ha detto che ci saremmo rivisti qui. È un ragazzo troppo gentile.

Traduzione di Paolo Di Lorito

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