Un Djokovic così può perdere (da Nishikori), ma quando si vincono match del genere si vince il torneo (video)

Editoriali del Direttore

Un Djokovic così può perdere (da Nishikori), ma quando si vincono match del genere si vince il torneo (video)

Soffre tantissimo Novak Djokovic ma le sue riserve fisiche sembrano inesauribili. Però con Nishikori non sarà semplice. Bravo Simon a sfruttare le incertezze del serbo, che però ha alzato il livello nel finale. Il campione serbo prende quello che c’è di buono: “peggio di così non potrò certo fare”. Ascolta il commento di Ubaldo e Steve Flink

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Non credo di aver mai visto un n.1 del mondo, qualsiasi numero uno del mondo, fare 100 errori gratuiti e vincere ugualmente.

Ma se uno vince 6-3 al quinto dopo 4 ore e 32 minuti contro un’incontrista fastidioso e talentuoso come Gilles Simon, nel caldo australiano e si qualifica per la ventisettesima volta consecutiva per i quarti di finale di uno Slam, quel giocatore ha buone chances di vincere il torneo.

Se poi si chiama Novak Djokovic le probabilità che vinca il suo sesto Australian Open forse aumentano, anche se sulla sua strada c’è un giocatore in grande forma – perfino fisica – come quel Kei Nishikori che ho visto dominare in tre facili set, sempre conquistando un break all’inizio di ciascun set, Jo Wilfried Tsonga.

“No more drospshots!” gli ha gridato uno spettatore al serbo che ne ha sbagliati davvero troppi, alcuni anche in fasi semi-decisive del match. Un Djokovic che sul punteggio di un set pari era stato avanti 3-0 nel terzo prima di farsi raggiungere con una serie di errori non da lui.

Ha un gran fisico Novak, quindi forse recupererà bene anche da queste 4 e 32 minuti, però Nishikori che l’ha battuto nella famosa semifinale dell’US open 2014, ha un piccolo vantaggio in più stasera e io, che pure sono grande estimatore delle qualità anche atletiche di Novak, non mi sento di escludere un’altra sorpresa.

Contro Simon, Novak aveva vinto le ultime nove volte, e 10 su 11. Eppure non si è mai vinto prima di finire una partita…

Però se Djokovic ha vinto per la ventiseiesima volta un match al quinto set (ne ha persi solo 8), nel quale è stato avanti anche 5-1, una ragione ci sarà.

Non so se siano i biscotti dietetici senza glutine o cos’altro, fatto sta che prenderlo sul fisico è dura, durissima, anche nelle giornate in cu non gioca bene.

“Dal 2-1 40-0 fino al 5-1 – ha detto Gilles Simon deluso per la sconfitta più che orgoglioso della maratona ingaggiata – ha giocato solo punti perfetti, un sacco di righe, sempre colpi molto profondi su un campo che era diventato più lento. Insomma verso la fine lui ha giocato meglio.

Forse sarà anche che Simon, n.15 del mondo, ha anche 31 anni e ha pagato un po’ lo sforzo delle quattro ore e mezzo di gioco.

“Purtroppo quando giochi con Djokovic, Federer e Nadal sono più le volte che perdi – scuoteva la testa in sala stampa Gilles Simon – … però uno dei miei punti forti è che non li temo. Li vedo come essere umani e tennisti, ecco… Sono fantastici, certo. Possono giocare un tennis stupefacente, ma anche loro qualche debolezza ce l’hanno. Cerco solo di farla emergere, di giocare semplice… A volte ho la sensazione che altri giocatori non diano il loro massimo quando affrontano Djokovic ad esempio. Novak comincia bene e dopo 20 minuti il match è già finito! Io cerco minuto dopo minuto, invece, di trovare una soluzione e credo davvero che se la trovo posso metterli in difficoltà”.

“Purtroppo Novak migliora anno dopo anno ed è terribile dirlo perché lui è già il n.1 del mondo. Ho giocato come avrei voluto gicoare contro di lui anni fa, solo che allora lui non era così “fit” (che non vuol dire Federtennis ma forte fisicamente! nota di UBS) …allora questo match lo avrei vinto, oggi l’ho perso, questa è la differenza” ha concluso Simon.

Ora, in attesa di sentire quel che dirà Novak dei suoi 100 errori, delle sue tante smorzate sbagliate, sottolineo il fatto che, come ha detto Djokovic “Simon è uno dei migliori incontristi del circuito”, Nishikori invece è più un tennista capace di prendere l’iniziativa, di anticipare, di attaccare da fondo. Simon ogni tanto rallentava, Nishikori non lo fa quasi mai. Il ricordo di come vinse quella semifinale all’US open 2014, quando Novak era superfavorito, è molto chiaro nella mia mente, non so in quella di Novak, che peraltro lo ha poi battuto abbastanza agevolmente nei duelli successivi.

Ma Nishikori non mi era mai sembrato nella forma fisica di oggi, quando ha dominato letteralmente Tsonga. Insomma dovrebbe essere un bel match, questo derby della Uniqlo – Novak ha avuto la lucidità di alludervi anche sul campo centrale rispondendo alle domande di Jim Courier – quando si dice che vuol dire essere sempre un professionista! – e il giapponesino ci arriva molto più fresco. Attenzione quindi Novak.

Ecco le prime dichiarazioni di Novak Djokovic:

Ubaldo: Ti ricordi un altro match nel quale hai fatto 100…
Djokovic: No, neppure vicino…

Ubaldo: Né che hai vinto né che hai perso?
Djokovic: “No, non credo di essere mai arrivato vicino ai 100 errori. Ma c’è sempre una prima volta…” e sorride

Ubaldo: “Quando hai giocato tutti quei dropshot è…perchè non avevi abbastanza pazienza?
Djokovic: “Sì, sai, non è facile quando non senti bene la palla e quando non ti muovi troppo bene. Quando giochi contro uno come Simon, lui se ne accorge e cerca di farti giocare un colpo in più. Allora cerchi di accorciare la lunghezza dei palleggi, cerchi il vincente o la palla corta, a volte hai un corto circuito al cervello, se posso chiamarlo così, questo è quello che mi è successo molte di quelle volte che ho fatto quelle smorzate. (più tardi, alludendo al fan che fagli spalti gli ha gridato “basta con i dropshot” e cui lui aveva risposto “hai ragione” Novak avrebbe detto: “Sarebbe interessante vedere quanti drop-shot sono stati vincenti…forse uno su 40! Quel fan aveva assolutamente ragione. Però certe volte funziona. È il mio gioco e, come ho detto, non può andare peggio di così. 100 errori è davvero una statistica tremenda per me, per il mio stile di gioco. Gioco un tennis aggressivo, ma mi piace costruire il punto. Farò di tutto per diminuire il numero di quegli errori almeno del 50%”).

Chris Clarey (New York Times): “Quanto ti preoccupa l’aver avuto un match così lungo in prospettiva?”
Djokovic: “Mi dà una gran gioia, perché non può andare peggio di così, di come ho giocato oggi, quindi non mi preoccupa”

Ubaldo (con la sensazione che Novak non abbia colto bene il senso della domanda di Clarey): “Che cosa ti dà fiducia, dopo 4 ore e 32 minuti che fra 48 ore di essere abbastanza forte fisicamente per contrastare Nishikori?
Djokovic: “Beh, vincere mi dà fiducia, sono stato in queste situazioni prima…la buona cosa degli Slam è che hai un giorno di riposo fra un match e l’altro, insomma hai abbastanza tempo. Ho avuto situazioni peggiori nelle quali avevo minor tempo per recuperare dopo match lunghi…così sono sicuro che sarà tutto ok”.

Ubaldo: Hai parlato sul campo del derby Uniqlo fra te e Kei Nishikori…ma questa linea di abbigliamento non si vede da nessuna parte…
Djokovic mostra la sua maglietta e ride…

Ubaldo: “Sì ok, ma la gente, sono tre anni ormai che hai Uniqlo come sponsor…curioso no?”
Djokovic: “Sì, stanno ancora…è una storia lunga, ma spero che presto la gente avrà la possibilità di comprare i loro outfits nei loro negozi…”.

Credo che Novak lo speri anche perchè forse il suo contratto prevedeva una percentuale sulle vendite….

 

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