Verso il Day 11: le semifinali femminili fanno d'antipasto all'episodio 45 della saga Djokovic-Federer

Australian Open

Verso il Day 11: le semifinali femminili fanno d’antipasto all’episodio 45 della saga Djokovic-Federer

Basteranno gli incantesimi di Agnieszka Radwanska a fermare Serena Williams? Angelique Kerber conquisterà la sua prima finale Slam? Ma, soprattutto, Roger Federer riuscirà a battere il n.1 del mondo Novak Djokovic? Le risposte stanno tutte nella 11esima giornata degli Australian Open

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Come Barcellona-Real Madrid nel calcio, Golden State Warriors-Cleveland Cavaliers nel basket NBA, Nuova Zelanda-Australia nel rugby tra nazionali, Novak Djokovic-Roger Federer rappresenta l’eccellenza assoluta nel tennis in questo momento, ovvero da quando Rafael Nadal ha intrapreso una parabola discendente che sembra destinata a non concludersi in tempi brevi. Domani il maestro elvetico, ultimo alfiere di un tennis elegante e pulito in via d’estinzione, e il cannibale serbo, incarnazione dell’atleta moderno completamente devoto alla propria professione, si affronteranno di nuovo nella sessione serale della Rod Laver Arena nella semifinale della parte alta del singolare maschile degli Australian Open, per la gioia di tutti gli appassionati di tennis e di sport del pianeta. Una vittoria significherebbe per entrambi la sesta finale a Melbourne, un record all-time.

Questi due campioni della racchetta arrivano al 45esimo capitolo della loro rivalità in perfetta parità negli scontri diretti, 22 a 22. Djokovic tuttavia, nel suo straordinario 2015 appena conclusosi, ha vinto 5 incontri su 8 contro Federer. Inoltre conduce di misura sia nei match disputati agli Australian Open (2 a 1) che, più in generale, nei Major (8 a 6). Ma questa non è l’unica statistica preoccupante per il fuoriclasse elvetico. Il 28enne di Belgrado infatti ha vinto 15 degli ultimi 16 match contro Top10 e l’unica sconfitta è stata proprio per mano di Federer nel Round Robin delle ATP Finals. Per Nole già il fatto stesso di essere in semifinale potrebbe essere di buon auspicio per il suo storico sesto titolo agli Australian Open poiché nelle altre occasioni ha raggiunto la semifinale ha poi sempre alzato il trofeo. Il 34enne Federer, semifinalista Slam più vecchio da 11 anni a questa parte (André Agassi nel 2005 agli US Open raggiunse la semifinale a più di 35 anni), invece non porta a casa una semifinale a Melbourne Park dal 2010, anno del suo ultimo titolo, quando si impose sul transalpino Jo-Wilfried Tsonga in 3 set.

Federer però ha mostrato probabilmente il tennis migliore in assoluto in questo torneo, superando con disarmante facilità e abbagliante qualità avversari insidiosi – a partire dal secondo turno in serie Alexandr Dolgopolov, Grigor Dimitrov, David Goffin e Tomas Berdych. Djokovic ha avuto due turni comodi contro tennisti ancora acerbi – Hyeon Chung e Quentin Halys – e poi ha faticato più del previsto con l’azzurro Andreas Seppi (che si è giocato alla pari gli ultimi due set) e il francese Gilles Simon (che l’ha trascinato al quinto), prima di stendere il giapponese Kei Nishikori nei quarti. Ma sappiamo tutti come il serbo sia capace di conservare le sue migliori prestazioni nei match più importanti. Sarà comunque interessante vedere quali strategie adotterà Federer, magari su consiglio del suo nuovo coach Ivan Ljubicic, per mettere in difficoltà il n.1 del ranking ATP.

A fare da aperitivo prima di questo gustosissimo piatto principale si svolgeranno le due semifinali femminili. E che semifinali Slam sarebbero senza Serena? La minore delle sorelle Williams, unica vincitrice Slam tra le ultime 4 tenniste rimaste in gara, apre il programma sul centrale contro la testa di serie n.4 Agnieszka Radwanska. Manco a dirlo la tennista afroamericana, a caccia del settimo titolo a Melbourne e 22esimo negli Slam, si è aggiudicata tutti e 8 gli otto precedenti. Il più celebre tra questi è la finale di Wimbledon del 2012, in cui la polacca riuscì a portare l’incontro al terzo set e si arrese solo dopo oltre 2 ore di battaglia. Chissà se l’intelligente Radwanska, alla sua seconda semifinale in Australia dopo quella persa nel 2014 da Dominika Cibulkova, riuscirà ancora ad imbrigliare con le sue variazioni di ritmo e angolazioni la potenza debordante di Serena e, di conseguenza, a regalarci una clamorosa sorpresa. Vista la prepotenza tecnica e fisica con la quale la campionessa americana si è sbarazzata delle sue avversarie in questi ultimi 10 giorni, (solo 22 giochi concessi in 5 partite, meno di tutte le altre semifinaliste) questa eventualità sembra abbastanza remota.

La tostissima tedesca Angelique Kerber, settima favorita del tabellone, ha dimostrato tuttavia che tutto è possibile nel tennis, battendo per la prima volta dopo 6 sconfitte Vika Azarenka nei quarti di finale. La 27enne di Brema, per centrare la sua prima affermazione in una semifinale Slam, dopo i k.o. agli US Open 2011 (contro Stosur) e ai Championships 2012 (contro Radwanska), dovrà piegare la resistenza della britannica Johanna Konta, n.47 del ranking WTA, all’esordio nel tabellone principale degli Australian Open. Non ci sono precedenti tra le due. Kerber parte naturalmente da favorita ma, se Konta riuscirà a non farsi sopraffare dall’emozione della sua prima semifinale Slam, il match potrebbe essere molto combattuto, dato che entrambe le giocatrici non sono dotate di colpi risolutivi e prediligono gli scambi lunghi.

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