Intervista a Stefano Vaccari, senatore PD: "Binaghi accusa altri di aver fatto come lui: aver tesserato chiunque"

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Intervista a Stefano Vaccari, senatore PD: “Binaghi accusa altri di aver fatto come lui: aver tesserato chiunque”

Continua la nostra analisi sulla disputa, finita in Parlamento, tra UISP e FIT. Abbiamo intervistato il primo firmatario dell’interrogazione parlamentare, il senatore del Partito Democratico Stefano Vaccari, che sottolinea il fatto che “con le federazioni di calcio, ciclismo, atletica, non ci sono tipi di rapporto come quelli tra UISP e FIT” e che Angelo Binaghi sia stato colto con le “mani nella marmellata”

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È il primo firmatario dell’interrogazione che ha messo sul tavolo del governo la battaglia tra UISP e FIT che si trascina ormai dalla primavera scorsa e che si è impantanata davanti al Garante per la Concorrenza. Stefano Vaccari, senatore del Partito Democratico con un passato da assessore allo sport della Provincia di Modena, spiega a Ubitennis i motivi dell’interrogazione presentata in Senato (“La vicenda va avanti da oltre un anno, l’interrogazione è stata presentata per accelerare tempi che non possono allungarsi oltre”), la sua idea su come proseguire la battaglia, e interviene nel dibattito tra Binaghi (Presidente FIT) e Manco (Presidente UISP) scatenatosi dalle colonne di “Repubblica”.

Senatore Vaccari, dopo l’interrogazione cosa prevede il vostro “piano di battaglia” sulla vicenda UISP-FIT?
Noi continueremo a sollecitare la Presidenza del Consiglio affinché non faccia trascorrere troppo tempo dall’interrogazione e risolva questo conflitto che mina il diritto allo sport di base. Trattandosi di sport, una delega rimasta al premier e senza un ministro titolare, spetterà a qualcuno dei sottosegretari occuparsene. Più passa il tempo più questa triste vicenda rischia di espandersi anche ad altri rapporti tra federazioni ed enti di promozione sportiva e non vogliamo che ciò accada. Perciò continuerò a fare pressioni per avere una risposta rapida.

Nell’interrogazione avete chiamato in causa il CONI e l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato…
Vorrei un intervento del CONI puntuale e rapido, che prenda in mano la partita e possibilmente la risolva. Personalmente contatterò l’Antitrust, presso la quale l’UISP ha già sollevato la vicenda e depositato la documentazione, per capire in che tempi il Garante possa essere della partita e fare pressione anche lì in modo da avere un giudizio rapido. Vogliamo risposte celeri anche da questo ente, che ha in mano le carte da aprile scorso.

Binaghi ha accusato UISP di voler assommare tessere e numeri per accedere ai contributi CONI, e di fatto di non aver accettato compromessi come gli altri enti. Cosa ne pensa?
Le dichiarazioni di Binaghi credo rappresentino la posizione di una persona scoperta con le “dita nella marmellata”, che reagisce d’impulso. La vicenda adesso deve essere gestita e risolta da enti terzi, ma non credo si possa rispondere con quei termini a una richiesta della UISP e a una interrogazione parlamentare così circostanziate e precise.

Da parte della Federazione Italiana Tennis ci sono manovre inusuali sul tesseramento?
L’accusa che Binaghi ha provato a muovere alla UISP gli si ritorce contro. È dimostrato come proprio la FIT, per avere più tessere e quindi accedere a una fetta più cospicua dei contributi CONI, obblighi al tesseramento tutti i soci dei circoli affiliati, anche coloro che a tennis non giocano. Basta essere un normale frequentatore del circolo, magari per fruirne solo dei punti di ristoro o per utilizzarne altri impianti sportivi, per ritrovarsi anche la tessera FIT in mano, pur non avendo mai nemmeno avvicinato un campo da tennis.

Ritrova in altre federazioni questo conflitto con UISP e gli enti di promozione in generale?
Conosco bene i presidenti degli enti di promozione sportiva e i rapporti che intercorrono tra questi e altre federazioni: cito le federazioni di calcio, ciclismo, atletica, e non mi pare ci siano tipi di rapporto come quelli tra UISP e FIT. Anzi, altrove si sono comprese le diversità di ruoli e lo scopo del doppio tesseramento e in un sistema di reciproca collaborazione si sono sviluppate sinergie positive, anche per promuovere lo sport di base senza penalizzare le eccellenze. Serve buon senso, mettendo davanti il bene dello sport. Perché nel tennis questo non succede? Dovrebbe chiederselo Binaghi, che è in carica dal 2001, dato che spesso accusano noi politici di stare troppo sulla stessa poltrona. È evidente che il problema sorga da lì.

 

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