Tornei scomparsi. Stelle senza polvere all'indoor di Milano - Pagina 4 di 4

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Tornei scomparsi. Stelle senza polvere all’indoor di Milano

La nostra rubrica prevede oggi una tappa che farà lacrimare i nostalgici e arrabbiare gli appassionati. Tra Borg, McEnroe, Edberg e Federer, ascesa e caduta di un torneo che meritava di più e che è stato segnato da una nevicata

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Nel 2001 c’è il ritorno al passato. Milano si riprende il torneo e lo colloca al Palalido. Per questa rinascita si è puntato forte sui russi Safin e Kafelnikov, in cerca di riscatto dopo un Australian Open non del tutto convincente. Invece anziché il derby, la finale vede in campo due outsider: il francese Julien Boutter (67 ATP) e lo svizzero Roger Federer, un ragazzino a cui il completo bianco e rosso della Nike sta evidentemente abbondante ma mai quanto abbondante è il talento che corre nel sangue di chi lo indossa. “Non ho giocato benissimo ma finalmente ho scoperto la causa del mal di denti che mi ha impedito di riposare bene: mi è spuntato il dente del giudizio” dichiara Federer, che aggiunge: “Questo primo titolo ha un valore immenso per me. Da oggi cambia tutto”. Infatti, da lì in poi Federer lavorerà per riscrivere la storia e tramutarla in leggenda.

Un anno dopo l’elvetico torna in finale da secondo favorito del torneo ma il pubblico del Palalido è tutto per l’eroe della settimana meneghina, il quasi trentenne di Viareggio Davide Sanguinetti che al debutto ha fatto fuori la testa di serie n°1 (Juan Carlos Ferrero) e riscatta una carriera in controluce con la partita della vita. “Oggi ho giocato davvero bene” dice “Dado” rivolto a Federer. “È banale ribadirlo ma il lavoro paga e negli ultimi mesi avevo fatto tanto per migliorare gli aspetti del mio gioco che non andavano” aggiunge.

Il crepuscolo inizia nel 2003. E non è colpa di nessuno. Certo non dell’olandese Martin Verkerk, a cui in pochi sono disposti a credere quando sostiene di gradire maggiormente la terra rossa. Perché il suo, dall’alto di un servizio micidiale, è il tipico gioco degli attaccanti e quindi adatto ai fondi veloci. Il Play-it steso sul pavimento del Palalido non è però particolarmente rapido e Verkerk (che per inciso non è un bugiardo, se è vero che qualche mese dopo andrà in finale al Roland Garros) entra direttamente in tabellone grazie alla rinuncia dell’ultima ora di Youzhny, Mathieu e Tommy Johansson. Il cammino dell’olandese è tutt’altro che agevole: Enqvist, Sanguinetti, Ljubicic e l’ex-campione Kafelnikov. Sono queste le sue vittime. Il russo sintetizza così l’esito della finale: “Mi ha messo addosso una pressione enorme con il servizio. Non credevo potesse esprimersi a questi livelli”.

Non ce ne voglia Antony Dupuis che, anzi, avercene di atleti così caparbi! Però la sua vittoria nella 24esima e penultima edizione del torneo, quantunque accomunata a quella dei mostri sacri Edberg e Federer dal fatto di essere la prima in carriera, suona come campanello d’allarme sulla salute precaria dello stesso. Per la prima volta dalla sua nascita il torneo è privo di stelle e non può essere il ritorno di Ivanisevic l’attrattiva che ne cambia le sorti. Il pubblico risponde da par suo e la finale, con il giovane Mario Ancic che annulla nove match-point prima di arrendersi al decimo, dispensa emozioni a non finire. Ancic è il futuro e al secondo turno ha battuto uno spagnolo che forse diventerà qualcuno, ma Dupuis, anche se è il passato, non può far attendere il paradiso.

Nel 2005 il torneo spegne 25 candeline e non ce ne saranno altre. Vince Robin Soderling, un nome che non macchia l’albo d’oro di un torneo giunto ai titoli di coda. Un quarto di secolo per certi versi indimenticabile, pur in mezzo alle consuete italiche difficoltà. Se pensiamo che, dove tutto era iniziato, adesso c’è un parcheggio e nemmeno il Palalido (demolito nel 2012 per far posto al nuovo Pala AJ di cui però poco o nulla si sa) esiste più, possiamo consolarci ricordando quel che è stato. Con la speranza che un giorno o l’altro possa tornare ad essere.

ALBO D’ORO

1978 Bjorn Borg b. Vitas Gerulaitis 6-3 6-3
1979 John McEnroe b. John Alexander 6-4 6-3
1980 John McEnroe b. Vijay Amritraj 6-1 6-4
1981 John McEnroe b. Bjorn Borg 7-6 6-4
1982 Guillermo Vilas b. Jimmy Connors 6-3 6-3
1983 Ivan Lendl b. Kevin Curren 5-7 6-3 7-6
1984 Stefan Edberg b. Mats Wilander 6-4 6-2
1985 John McEnroe b. Anders Jarryd 6-4 6-1
1986 Ivan Lendl b. Joakim Nystrom 6-2 6-2 6-4
1987 Boris Becker b. Miloslav Mecir 6-4 6-3
1988 Yannick Noah b. Jimmy Connors 4-4 ritiro
1989 Boris Becker b. Alexander Volkov 6-1 6-2
1990 Ivan Lendl b. Tim Mayotte 6-1 6-2
1991 Alexander Volkov b. Cristiano Caratti 6-1 7-5
1992 Omar Camporese b. Goran Ivanisevic 3-6 6-3 6-4
1993 Boris Becker b. Sergi Bruguera 6-3 6-3
1994 Boris Becker b. Petr Korda 6-2 3-6 6-3
1995 Yevgenyi Kafelnikov b. Boris Becker 7-5 5-7 7-6
1996 Goran Ivanisevic b. Marc Rosset 6-3 7-6
1997 Goran Ivanisevic b. Sergi Bruguera 6-2 6-2
2001 Roger Federer b. Julien Boutter 6-4 6-7 6-4
2002 Davide Sanguinetti b. Roger Federer 7-6 4-6 6-1
2003 Martin Verkerk b. Yevgenyi Kafelnikov 6-4 5-7 7-5
2004 Antony Dupuis b. Mario Ancic 6-4 6-7 7-6
2005 Robin Soderling b. Radek Stepanek 6-3 6-7 7-6

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